Maker Faire, Lorenzo Tagliavanti: «Ripartiamo dal quartiere Ostiense per costruire una città delle idee»

Maker Faire, Lorenzo Tagliavanti: «Ripartiamo dal quartiere Ostiense per costruire una città delle idee»
di Raffaele d'Ettorre
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Venerdì 8 Ottobre 2021, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 15:43

Guida la Camera di Commercio di Roma dal 2015 e l'anno scorso è stato riconfermato per un secondo mandato. Nell'era economica del post-Covid, Lorenzo Tagliavanti si dichiara fiducioso nella grande capacità di innovazione dimostrata dalle imprese nei momenti di maggiore criticità e ottimista verso il contributo che la fiera potrà dare all'economia del futuro. Maker Faire, dal digitale si torna da oggi in presenza.


Com'è andata l'anno scorso e come si aspetta che andrà quest'anno?
«La fiera dello scorso anno, pur non essendo in presenza, è stata un'esperienza estremamente positiva, perché per la prima volta siamo riusciti a raggiungere un pubblico davvero globale. Tant'è che l'edizione di quest'anno sarà mista: potrà essere seguita sia in presenza (con le necessarie limitazioni dovute al Covid) sia digitalmente, collegandosi sulla piattaforma di Maker Faire».


La fiera si tiene nel quartiere Ostiense, che da zona industriale nel tempo è diventato il luogo simbolo dell'innovazione. Una scelta casuale?
«Non poteva essere altrimenti. L'Ostiense è davvero un quartiere straordinario: uno dei centri dell'innovazione dove Roma, all'inizio del secolo scorso, cercò di essere una città moderna seguendo l'impulso di un grande sindaco, Ernesto Nathan.

Lui non si rassegnò all'idea di una città pigra e volle creare una Roma nuova; è lo stesso messaggio che vogliamo riprendere noi oggi, cercando di costruire la nuova Roma post-Covid».


L'incidente della scorsa settimana al Ponte di Ferro influirà sull'organizzazione della fiera?
«Maker Faire sarà anche un'occasione per superare questo imprevisto negativo, perché la vera forza di una città si vede nella sua capacità di rialzarsi e ripartire. Noi vogliamo porci da contraltare rispetto a due Rome diverse: la prima in difficoltà per un ponte che prende fuoco in maniera inspiegabile e assolutamente inaccettabile, la seconda che reagisce e guarda al futuro con grande ottimismo e determinazione».


Qual è attualmente la situazione delle startup romane?
«Le startup crescono di più dove c'è un ecosistema adatto a sostenerle. L'Ostiense ad esempio ha una delle maggiori concentrazioni di imprese emergenti a Roma, proprio perché ha degli acceleratori importanti come il Talent Garden, i tantissimi laboratori per l'innovazione presenti sul territorio e soprattutto l'università. Roma è ormai a tutti gli effetti una città della ricerca con grandissime eccellenze (basti pensare al recente premio Nobel a Giorgio Parisi) e molti atenei oggi stanno percorrendo la strada delle startup con grande determinazione».
 

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