Mail e pubblicità, perché condividere l'indirizzo di posta elettronica è un nuovo metodo di profilazione

La profilazione dell'utente non è più svolta solo in base ai siti che visita sul web

Mail e pubblicità, perché condividere l'indirizzo di posta elettronica è un nuovo metodo di profilazione
di Marta Giusti
4 Minuti di Lettura
Domenica 29 Gennaio 2023, 20:20 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 20:33

Siamo abituati a considerarla un'informazione non sensibile come il nome e il cognome, oppure come il numero di telefono. Ma l' indirizzo mail è comunque un dato importante che non si deve condividere con leggerezza. Siti e app richiedono la mail come informazione basica e preliminare per navigare. Ma l'indirizzo mail è molto di più di un indirizzo mail. Innanzitutto, riporta un lungo articolo su New York Times che approfondisce il tema, è utile sapere perché le aziende vogliono i nostri indirizzi e-mail.

Per gli inserzionisti, gli editori web e i produttori di app, la mail è importante non solo per contattarci. Serve per proporre annunci pertinenti. All'inizio l'industria della pubblicità digitale si affidava a "sentieri" e tracker invisibili per seguire le nostre attività e capire cosa potessero venderci. Ora il sistema è profondamente cambiati.

Libero e Virgilio mail tornano a funzionare, l'annuncio: «Accessibili via sito e Android». Ancora problemi per iOS

Gli inserzionisti, gli editori web e i produttori di app cercano di tracciare le persone con altri mezzi, e un metodo semplice è quello di chiedere un indirizzo e-mail che è collegato a un mucchio di altri dati. «Posso prendere il vostro indirizzo e-mail e trovare dati che forse non vi siete nemmeno resi conto di aver fornito a un marchio», ha dichiarato Michael Priem, amministratore delegato di Modern Impact, un'azienda pubblicitaria di Minneapolis al Nyt.

La profilazione dell'utente non è più svolta solo in base ai siti che visita sul web.

Un nuovo metodo è un framework pubblicitario inventato in California (UID 2.0). Come funziona? Si fa shopping online e compare un messaggio che chiede l'indirizzo e-mail e chiede di accettare di ricevere pubblicità pertinenti. Una volta inserito l'indirizzo e-mail, UID 2.0 lo trasforma in un token (un insieme di informazioni digitali all’interno di una blockchain) che viaggerà insieme con l'indirizzo e-mail quando lo si utilizza per accedere ad altre applicazioni (ad esempio lo streaming). L'indirizzo mail agisce dunque da veicolo per la pubblicità: perciò nell'app di streaming potremo vedere annunci pubblicitari sugli oggetti che stavamo comprando precedemente online. 

Attenzione, l'indirizzo mail dell'utente non viene rivelato all'inserzionista: non c'è dunque il tracciamento basato sui cookie, non si accede alla nostra cronologia di navigazione dettagliata e alle informazioni personali dell'utente. Tuttavia, in un'analisi, Mozilla, l'organizzazione no-profit che produce il browser web Firefox, ha definito l'UID 2.0 un «regresso nella privacy»

Se vi state chiedendo perché continuate a vedere annunci pertinenti nonostante l'aumento degli strumenti per la privacy che combattono il tracciamento digitale, è soprattutto perché continuate a condividere il vostro indirizzo e-mail. Cosa fare per limitare l'intrusione pubblicitaria? Esistono varie opzioni, scrive Brian Chen del Nyt. 

ChatGPT, cos'è? La nuova tecnologia "umana" tra rivoluzione e allarme (soprattutto a scuola)

Spid, il governo vuole spegnerlo? Ecco cos'è e perché si pensa di accantonarlo (e come sostituirlo)

Creare una serie di indirizzi e-mail. Una mail per i servizi di un certo tipo, per esempio il cinema. Sarà difficile tratteggiare un profilo a tutto tondo. E se si ricevono messaggi di posta elettronica indesiderata indirizzati a un account specifico, si saprà quale azienda sta condividendo i propri dati con gli operatori di marketing. 

Si possono utilizzare strumenti di mascheramento delle e-mail. Apple e Mozilla offrono strumenti che creano automaticamente alias di posta elettronica per l'accesso a un'applicazione o a un sito. Si può inserire il proprio indirizzo e-mail nella lista delle mail escluse dall'applicazione di profilazione. Si può anche non fare nulla e accettare di ricevere annunci pubblicitari sui nostri interessi. Se vi piace ricevere pubblicità pertinente e non avete problemi di privacy, potete accettare che la condivisione di alcune informazioni su di voi faccia parte della transazione per ricevere contenuti su Internet. «Io cerco di adottare un approccio cauto ma moderato. Mi destreggio tra quattro account di posta elettronica dedicati ai miei interessi principali: cibo, viaggi, fitness e film. Uso l'indirizzo e-mail relativo al cinema, ad esempio, quando mi collego a un sito per acquistare biglietti per il cinema o per guardare video in streaming. In questo modo, i siti e le app sapranno delle mie preferenze cinematografiche, ma non sapranno tutto di me», conclude Chen sul Times.

Truffa pagamenti digitali sul sito finto di Nexi: tentativo di phishing scoperto dalla polizia

Conti correnti svuotati con gli sms: caccia agli hacker

© RIPRODUZIONE RISERVATA