I nuovi mestieri del mondo tech: esperti di cybersecurity, network engineer e progettisti

I nuovi mestieri del mondo tech: esperti di cybersecurity, network engineer e progettisti
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 12:28

Oggi la cybersecurity è una necessità primaria per aziende e privati. Gli scenari internazionali provocano attacchi hacker quotidiani, a strutture statali ed alle grandi aziende.

Proteggersi è importante, indispensabile. Ma ci sono solamente aspetti negativi? Oppure un nuovo scenario può aprire nuove opportunità e creare risorse? Sembra infatti che sempre più università stiano guardando al mondo cyber, fornendo nuovi sbocchi agli studenti, aprendo un’interessante finestra nel mondo del lavoro.

Per citare alcuni esempi, La Sapienza organizza il Master in Sicurezza delle informazioni e informazione strategica (https://www.uniroma1.it/it/offerta-formativa/master/2021/sicurezza-delle-informazioni-e-informazione-strategica ), percorso dedicato “a soggetti interessati a sviluppare una concreta professionalità nel campo delle strategie per la gestione della sicurezza delle informazioni e l'uso delle informazioni a fini di sicurezza e intelligence. Le figure professionali di riferimento sono il security information manager e security officer”. Altro esempio, fra i tanti, quello del Polimi: International master in cybersecurity management che partirà ad ottobre 2023 (https://www.gsom.polimi.it/course/international-master-cybersecurity-management/ ).

Percorsi orientativi utili per formare nuovi professionisti, appetibili sul mercato del lavoro. Un mercato che, a livello globale, è alla ricerca di 3,4 milioni di professionisti in campo cybersecurity, secondo lo studio (ISC)2 – 2022 Cybersecurity Workforce Study. Questa inchiesta mette in evidenza come nel mondo della sicurezza informatica la forza lavoro conti circa 4,7 milioni di impiegati. Un numero che sembra altisonante ma che, data la forte e rapida crescita degli attacchi hacker ad aziende pubbliche, private e grandi organizzazioni, non è ancora sufficiente. C’è difatti quel gap di 3,4 milioni di professionisti mancanti da colmare. Rispetto al 2021, c’è stato un aumento dell’11,1% di dipendenti impiegati in campo cyber in tutto il mondo, la media europea è di poco superiore: 12,5%. Ma, così come è cresciuta la forza lavoro, è aumentata anche la richiesta: il divario fra domanda e offerta è aumentato del 26,2% rispetto al 2021 a livello globale, addirittura del 59,3% in Europa.

E qual è la situazione italiana? L’ultimo CISCO CYBERSECURITY READINESS INDEX, pubblicato nei giorni passati, mostra come l’87% delle organizzazioni italiana stanno pianificando di investire per proteggersi da attacchi malevoli. Allo stato attuale il 7% delle nostre realtà è “pronto” (contro una media del 15% a livello globale), un 24% è in crescita, il 61% è in fase formativa e c’è ancora un 8% che è in fase iniziale dei lavori. Per accrescere la propria sicurezza, quindi, quali competenze cercano le aziende?

Qui in Italia fra chi assume c’è Maticmind, system integrator leader nel settore ICT italiano e che dallo scorso anno ha iniziato ad espandere il proprio business anche in altri Paesi europei (come Olanda e Danimarca).

La società, che vanta 1200 dipendenti, nel solo 2023 ha in previsione circa 200 nuove assunzioni. Assunzioni che spaziano dal ramo della cybersecurity a quello del cloud, della gestione della rete, della collaboration e dell’automation building. Se, sui 200 nuovi ingressi il 40% sarà destinato al settore della sicurezza ricercando Security Engineer, esperti cybersecurity ed esperti di difesa informatica, l’altro 60% delle assunzioni sarà orientato a selezionare figure quali: Network Engineer, sistemisti, sviluppatori (nel settore Application), progettisti meccanici ed elettrici. A queste poi, si aggiungono le selezioni che Maticmind sta portando avanti in quei Paesi europei dove sta ampliando il proprio business.

Un’opportunità per numerosi giovani, di entrare in una realtà con 12 sedi in tutta Italia, di cui le 3 principali in cui saranno inserite le risorse sono Milano, Roma e Napoli.

Per sopperire alla mancanza di professionisti, specie nel settore della difesa informatica, Maticmind ha consolidato nel tempo i rapporti con il mondo accademico per scovare talenti. Università quali la Federico II ed il POLIMI, o il mondo delle academy e delle scuole post - diploma, rappresentano una grande risorsa per individuare nuovi e giovani professionisti da inserire nel mondo del lavoro. L’azienda, scegliendo partner mirati, che possano offrire alte competenze tecnologiche, riesce così a trovare quei profili tanto ricercati. Un’attività sempre più diffusa, che negli ultimi 3 anni sta dando i suoi frutti.

Ma qual è il profilo delle risorse che si avvicinano ad una realtà così innovativa? Sempre più presenti le donne, che stanno abbattendo le barriere verso il mondo STEM. Maticmind, dal suo canto, sta partecipando ad eventi ed appuntamenti per promuovere la cultura scientifica presso le studentesse ed ipotizza per il futuro anche una propria academy totalmente al femminile. E’, difatti, un obiettivo dell’anno quello di ingaggiare più donne, già numerose in azienda nei settori tecnici, dell’ingegneria d’offerta e nel ramo commerciale ICT. Nel solo 2022 il 25% dei nuovi ingressi è stato al femminile, con un aumento dell’10% rispetto al 2021, sintomo che qualcosa sta cambiando.

Nuove assunzioni che rientrano nel percorso di crescita aziendale: la società ad oggi vanta più di mille clienti (il 50% sono realtà pubbliche) e ha chiuso il 2022 con ricavi proforma superiori a 440 milioni di euro (punta a crescere del 15% nel ‘23). Un gruppo solido composto da azionisti forti: il 70% è in capo a Cvc, il 15% a CDP Equity e l’altro 15% a Carmine Saladino, imprenditore romano che ha dato vita a questo gruppo e che detiene il ruolo di Presidente operativo del gruppo.

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