Acea Innovation Day 2022, il ministro Colao:«Banda larga e cloud, ci siamo. Il Paese cambia»

L'Acea Innovation Day 2022
di Fabio Rossi
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Sabato 9 Luglio 2022, 11:19 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 18:08

Tre parole d’ordine – persone, territori, innovazione – e un unico filo conduttore: l’innovazione tecnologica coniugata alla sostenibilità, per accompagnare la trasformazione delle nostre città e del Paese verso un futuro sempre più green. Sviluppo, economia e ambiente si sono fusi idealmente, ieri, nell’ultima tappa dell’Acea Innovation Day 2022, che si è concluso a Roma dopo gli appuntamenti di Terni e di Napoli. Al centro dell’evento l’inscindibile legame tra transizione ecologica e transizione digitale, tema su cui si sono confrontati esperti e rappresentanti di istituzioni e imprese, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con il Programma Europeo Framework 2022.

LE RICETTE

«Sono state assegnate tutte le gare per la banda larga e si è appena concluso il processo per la grande infrastruttura del cloud nazionale – sottolinea il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao – entro dicembre non dico che tutta Italia sarà già collegata, ma cominceremo a erogare importanti incentivi a ministeri, pubbliche amministrazioni e Asl per connettersi e permettere l’inizio del cambiamento». Secondo Colao «stiamo parlando di un Paese ben connesso, più moderno, con scuole e un sistema sanitario che funzionino indipendentemente da dove si vive, collegando i pezzi del Paese». L’idea «è quella di avere un Paese più bello, dove si vive meglio, si investe in maniera migliore e ancora più piacevole da visitare», aggiunge il ministro. Con qualche punto critico da affrontare: la digitalizzazione «va disegnata già per la sostenibilità», perché ha «bisogno di energia per il funzionamento»; ma anche «accessibilità ed equità», perché sono tanti gli italiani che hanno difficoltà a utilizzare questo strumenti; e un rilancio dell’Europa nel campo delle innovazioni, di cui «il 70 per cento sta in appena cinque paesi del mondo».

I CONTRIBUTI

La giornata ha visto poi gli interventi del viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde, dell’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio, Paolo Orneli, dell’assessore capitolino al Decentramento, Andrea Catarci, del direttore del “MSc in Law, Digital Innovation & Sustainability” della Luiss Guido Carli, Christian Iaione, e della presidente del gruppo Acea, Michaela Castelli e dell’amministratore delegato Giuseppe Gola. «Energia e ambiente saranno i temi su cui si giocherà la sfida per il futuro nei prossimi anni, anche in ottica di Pnrr – spiega Castelli – Le nostre reti negli ultimi cinque anni hanno visto investimenti profondi, con un significativo risparmio di risorse idriche e riduzione delle perdite, e avere dei momenti di confronto come questo serve a dimostrare che le imprese ci sono e investono in innovazione anche come spinta culturale». Acea «rientra tra le aziende italiane che hanno sviluppato un modello di innovazione basato sull’open innovation – rimarca Gola – Infatti, solo nel 2022, ha avviato più di cento iniziative di formazione, più di cinquanta accordi di partnership nazionali e internazionali e più di cinquanta sperimentazioni. Da queste collaborazioni sono nati progetti di investimento nelle aree della decarbonizzazione, tutela della risorsa idrica, economia circolare, biodiversità, infrastrutture e reti, e mobilità sostenibile».

LE AMMINISTRAZIONI

Anche gli enti locali sono pronti a fare la propria parte. «Soltanto per il sostegno alla ricerca, all’innovazione e alla competitività del Lazio – ricorda Orneli – la Regione ha destinato quasi un miliardo del nuovo Fesr 2021-2027 che ci consentirà di promuovere la collaborazione tra produzione e accademia, sostenere gli investimenti, favorire la nascita di nuove imprese innovative, sviluppare le competenze avanzate, in particolare sulla transizione digitale ed ecologica e consolidare le filiere laziali dell’innovazione». Insieme ad Acea «stiamo lavorando a un grande progetto per il miglioramento della rete idrica di Roma per portare il servizio nelle zone lontane dal raccordo anulare», annuncia Catarci.

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