Salone del Mobile, design green: sostenibilità e riuso sono il filo conduttore degli allestimenti

Le tendenze dominanti tra i 1.962 espositori quest'anno sono linearità, essenzialità, cura del dettaglio e funzionalità

Salone del Mobile, design green: sostenibilità e riuso sono il filo conduttore degli allestimenti
di Claudia Guasco
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 07:35

La frase, in neon blu, brilla nella penombra. «You can imagine the opposite», puoi immaginare il contrario.

L’installazione realizzata da Maurizio Nannucci, grande esploratore della luce artificiale nell’arte contemporanea, è una delle opere da non perdere a Euroluce, biennale dedicata all’illuminazione che torna al Salone del Mobile dopo quattro anni di stop imposti dalla pandemia. «È una dichiarazione poetica, ma anche un invito a mettere in discussone la nostra visuale delle cose: esiste un altro modo di stare al mondo. Mi viene in mente il maestro Bruno Munari, che di fronte ai nostri timidi cimenti di giovani studenti ci diceva: “Ma non si può fare in maniera diversa?”. E così ci spingeva ad andare oltre», racconta Beppe Finessi, architetto, che di Euroluce ha curato il progetto scientifico e la direzione artistica. Ed è questa la filosofia del Salone Internazionale del Mobile 2023, edizione numero 61. In un pianeta nel quale solo il 7,2% dell’economia globale può dirsi circolare e per soddisfare i bisogni dell’umanità sarebbe sufficiente circa un terzo delle materie prime in meno, il Salone esorta a «immaginare il contrario». In chiave green: sostenibilità, rigenerazione, riuso e risparmio energetico in tutti gli allestimenti rappresentano l’impegno concreto per elaborare soluzioni che impattino il meno possibile sul pianeta. Ciò vale anche per le aziende. Una ricerca di Accenture rivela che oltre la metà dei consumatori è disposta a pagare di più per prodotti sostenibili, mentre un sondaggio del Conference Board indica che per il 70% dei giovani le scelte d’acquisto sono influenzate dalle azioni intraprese dal marchio nei confronti del clima.

QUALITÀ DELLA MATERIA

Quest’anno gli espositori sono 1.962 su una superficie di 169.281 metri quadrati, 550 i giovani talenti under 35, 27 le scuole di design e oltre il 30% delle aziende arriva dall’estero. La qualità dei materiali, la precisione dei dettagli e l’emozione della luce sono protagonisti. «Le aziende italiane hanno una marcia in più. Nonostante i passaggi di proprietà e il fatto che alcune siano finite in mano a realtà straniere, hanno mantenuto qui la produzione. Perché la qualità dipende da chi sa fare», sottolinea Finessi. E le imprese italiane sono state pioniere. Giulio Castelli, il fondatore di Kartell, aveva una laurea in Chimica ed è stato allievo del Nobel Giulio Natta, con la sua passione per i polimeri e la voglia di sperimentare è entrato nelle case degli italiani con il suo design utile e innovativo. Linearità, essenzialità e cura del dettaglio sono le tendenze dominanti di questo Salone, comfort, calore e funzionalità lo spirito al quale si ispira che disegna e chi produce. Nelle case lo spazio tende a fondersi, in un percorso fluido dal living, alla cucina fino agli spazi esterni del terrazzo o del giardino, annullando la cesura tra dentro e fuori. A creare armonia sono i materiali e i colori, con gli sprazzi immaginifici delle carte da parati che si confermano grandi protagoniste e non coprono più solo una parete ma rivestono totalmente la stanza, soffitto compreso. Nella zona soggiorno i divani prediligono le forme morbide e le sfumature rilassanti, come le tinte terrose, cipria, grigie o corda, e i materiali sono soprattutto lisci. Poltrone e sedie hanno forme sinuose, ma anche ricercate e originali come sculture.

La cucina si espande e viene vissuta come zona giorno, quindi le isole sono multifunzionali con più piani d’appoggio, le colonne super accessoriate ospitano vetrine e librerie, i mobili sono indipendenti, lo stile è caldo. In sala da pranzo domina la leggerezza, dunque niente tavoli con gambe massicce e tanto vetro, anche colorato. La camera da letto, seguendo l’onda lunga degli ultimi anni, non è più soltanto un luogo dove dormire: ci si rilassa, si legge, all’occorrenza si lavora. E allora le testiere diventano oversize, imbottite e morbidissime, all’occorrenza da utilizzare come cuscini, le forme avvolgenti, i materiali organici e i colori ispirati dalla natura. Una sinuosità riproposta nei tappeti e negli specchi, spesso in forma ovale.

BENESSERE

 Quanto al bagno, è sempre più in modalità benessere, con vasche arrotondate, in materiali lisci e talora integrate alla pavimentazione, il lavabo reinterpretato in marmo, corian o legno massello. La tecnologia è in primo piano, con gli specchi anti appannamento, i display Led per la temperatura e le docce accessoriate che diventano esperienze sensoriali: a pioggia o a vapore, con soffioni laterali, giochi di luce colorata e aromaterapia con capsule di oli essenziali. E in ogni ambiente spiccano le incursioni di design, come la lampada con foglie vere (anche nella versione da ufficio per l’armonia dei dipendenti) e quella inserita in un contenitore multiuso da riempire a piacere, il calciobalilla anni ‘50, il tavolo con gambe in metallo pressofuso assemblabili in modi differenti, il ping pong con il piano in cristallo convertibile in un tavolo da salotto minimale. Il filo rosso, la costante che si ritrova in ogni oggetto, è l’attenzione per il dettaglio, lo studio continuo su lavorazioni e materiali. Sia nei pezzi tradizionali, sia in quelli che guardano al futuro.

LA RICERCA

«Il design riflette anche le mode, quando un elemento è l’espressione più accentuata del proprio tempo può subire oscillazioni del gusto, quando però è risolto formalmente e funzionalmente non può che durare nel tempo», riflette Finessi. Certo ci sono ricerche straordinarie che fanno più fatica a imporsi: «Penso ad alcuni divani per loro natura talmente sperimentali che non possono essere best seller - rileva il direttore artistico - Per contro, esistono modelli di seggiola che vengono prodotti da più di quarant’anni e sono ancora capolavori e successi commerciali. Ritengo che la qualità di un progetto passi attraverso l’innovazione e alcuni pezzi hanno una vita più facile perché, con intelligenza, sposano le richieste del mercato. Come nella musica e nella moda». Secondo l’architetto e designer Philippe Starck «il design deve essere utile, longevo e con il minimo impiego di energia e materiali». Ed è questa, alla fine, la chiave di lettura dell’edizione 2023 del Salone del Mobile.

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