Notte di San Lorenzo e dintorni, dalle app ai telescopi ecco il modo migliore per osservare le stelle

Notte di San Lorenzo e dintorni, dalle app ai telescopi ecco il modo migliore per osservare le stelle
di Michele Boroni
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Luglio 2022, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 07:25

Occhi verso la luna, i pianeti, il cielo stellato e tutto ciò che è possibile vedere alzando la testa al cielo nelle caldi notti di luglio e agosto, magari con l’ausilio di qualche supporto tecnologico.

Abbiamo da poco osservato la cosiddetta “superluna” – il 13 luglio – in cui l’unico satellite naturale della Terra si è mostrato in fase di piena e nel punto della sua orbita più vicino rispetto a noi, quindi più grande e luminosa del solito. Un fenomeno astronomico così evidente che non necessitava di particolari strumenti tech per esser notato. Nelle sere di queste settimane si possono tornare ad osservare i pianeti «Saturno si potrà ammirare negli ultimi giorni del mese di luglio sull’orizzonte orientale intorno alle 23. Anche Urano continua ad anticipare l’orario in cui sorge (dopo l’una di notte), mentre Giove sta tornando al periodo di migliore osservabilità e quindi, sempre a fine mese, lo vedremo sorgere già prima della mezzanotte, rimanendo osservabile per tutta la seconda parte della notte, fino a vederlo culminare a Sud nel cielo già illuminato dalla luce dell’alba» spiega l’Uai, l’Unione Astrofili Italiani, l’associazione senza scopo di lucro impegnata nella divulgazione dell’astronomia sia per professionisti che per dilettanti. «Mercurio, invece, sarà sfuggente: da metà luglio si trova in congiunzione con il Sole, e rimarrà così inosservabile per alcune settimane. Alla fine del mese tornerà visibile nelle ore serali, ma sarà comunque molto difficile da individuare, trovandosi molto basso sull’orizzonte occidentale».

LE PROTAGONISTE

Ovviamente l’altro motivo di interesse rimane l’alto numero di sciami e di stelle cadenti. «Per le prossime settimane di luglio, nelle prime ore della sera saranno visibili le Alfa Cignidi e, a partire dal 28 luglio lo sciame meteorico delle Delta Aquaridi, che poi non sono altro che le cosiddette stelle cadenti di luglio e agosto” concludono dall’Uai. Le Delta Acquaridi sono in pratica dei residui antichi della Cometa 96P Macholz (così chiamata da Donald Machholz, l’astronomo che l’ha scoperta nel 1986) che hanno origine dalla costellazione dell’Acquario e che prendono il nome dalla sua terza stella più luminosa. Ma come si possono osservare i pianeti e le stelle cadenti? Le regole sono sempre le stesse. Innanzitutto è necessario allontanarsi dalle città e dai centri abitati, stendersi a terra e avere un po’ di pazienza: gli occhi infatti ci impiegano circa 20-30 minuti ad abituarsi al buio e solo dopo trascorso questo tempo sarà possibile vedere le prime stelle cadenti. La cosa più importante è quello di orientare lo sguardo verso la giusta porzione di cielo: per fortuna la tecnologia ci viene in aiuto con una serie di app: basta infatti puntare lo smartphone al cielo per avere una mappatura completa delle costellazioni e delle stelle.

INDICAZIONI

Per chi invece vuole osservare più da vicino stelle, pianeti e altre meraviglie, allora può trovare online o nei negozi specializzati una serie di telescopi professionali di alta qualità che permettono di dilettarsi anche con l’astrofotografia. Ma quali sono le variabili da considerare per scegliere un telescopio professionale? Innanzitutto il diametro della lente principale che determina la quantità di luce che può assorbire e quindi la capacità di osservare gli oggetti luminosi più piccoli: fino a 4-5 pollici (dai 100 ai 125 mm) possono andar bene. Ovviamente la grandezza e il peso, a seconda di dove si vuole usare, ma una caratteristica importante è la montatura che può essere di tue tipi: la più semplice è quella altazimutale, che permette di muovere in orizzontale e verticale il telescopio, ed è ottima per una visione stabile e per analizzare una precisa parte di cielo.

La montatura equatoriale invece permette di compensare la rotazione terrestre e seguire il moto (relativo) delle stelle nel cielo notturno: è la soluzione ideale se si vuole fare astrofotografia, perché permette di seguire il corpo celeste abbastanza a lungo per assorbire una grande quantità di luce. Infine ci sono anche le montature computerizzate, perfette (ma care) per cercare un corpo celeste sfruttando internet. Infine ci sono tre altre categorie di telescopi: i rifrattori composti da un tubo lungo e stretto che ha una lente all’estremità e per aumentare il diametro di lente occorre aumentare la lunghezza del telescopio. Ci sono poi i più economici telescopi riflettori in cui la focalizzazione dei raggi luminosi avviene attraverso uno specchio concavo sul fondo che poi riflette su un secondo specchio che manda la luce all’oculare. Infine ci sono telescopi catadiottrici o di Cassegrain. Hanno una grande lente all’apertura e una serie di specchi per focalizzare l’immagine, fondendo i due metodi già visti: costano un po’ più dei riflettori ma sono più compatti del rifrattori. Tutti e tre i tipi permettono di mostrare ottime immagini del cielo notturno: dipende da cosa si cerca e da quanto siamo disposti a spendere.

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