Marco Montemagno: «Lasciatevi ispirare dalla rete. Oggi le piattaforme facilitano il lancio di progetti e nuovi lavori»

Marco Montemagno: «Lasciatevi ispirare dalla rete. Oggi le piattaforme facilitano il lancio di progetti e nuovi lavori»
di Michele Boroni
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 16:25

Marco Montemagno si autodefinisce imprenditore digitale seriale. In realtà è molto di più. Da quasi 20 anni grazie alle sue start-up e ai suoi interventi è diventato uno dei principali divulgatori sulla tecnologia e sulle opportunità che offre, comunicando quotidianamente a una community di oltre 2,5 milioni di follower. Lo abbiamo incontrato in vista del lancio della sua ultima novità, “Competenze” - che lui definisce “la Netflix dell’apprendimento continuo” - una piattaforma online per imparare da celebrity e da personaggi di altro profilo.

La sua prima start-up importante è stata Blogosfere, quando i blog stavano iniziando a nascere e a prendere forma.

«Sì.

Era il 2005 e l’idea era quella di fare un network di blog professionali, invece dei blog diario amatoriale come era al tempi, coinvolgendo persone esperte. La cosa andò bene e infatti fu comprato dal Sole 24 ore».

Poi è stato anche un organizzatore di importanti eventi del mondo tecnologico italiano come la Social Media Week. Adesso che vive in Inghilterra come vede da lontano l’imprenditoria digitale in Italia?

«Molto bene. Ci sono decine di migliaia di iniziative e start-up attive in tutti i settori. La novità è che non è più un mondo di addetti ai lavori e “smanettoni”: oggi l’accesso si è democratizzato e chiunque può lanciare un progetto digitale, 15 anni fa era impensabile. Puoi vendere online palloni da basket e vivere felice guadagnando il giusto: i giornali non ne parlano, ma sei conosciuto da quelli del settore. Oggi per me è questa l’imprenditoria: una intraprendenza che esiste a tanti livelli, dal piccolo fino a Elon Musk. C’è spazio per tutti».

Cosa è cambiato principalmente?

«Oggi esistono già le piattaforme tecnologiche che facilitano qualsiasi idea o progetto: dall’e-commerce, al server al sistema di pagamento. Così l’ideatore del progetto può solo concentrarsi su quello che sa fare. Prima invece c’erano mille tasselli da mettere insieme. Oggi tutti hanno accesso, anche se per fare risultati l’idea deve essere buona».

 Tornando alle sue attività: è stato conduttore per 7 anni di una rubrica su skytg24, poi ha iniziato il format “4 chiacchiere con...” su Youtube in cui ha intervistato personaggi come Saviano, Fedez, Galimberti. La tecnologia le andava stretta?

«Io sono un appassionato di tecnologia, ma non sono un tecnologo, sono appassionato di comunicazione, ma non sono un professore di marketing. Sono un autodidatta e una persona curiosa, quindi mi piace chiacchierare con persone di tutti i tipi. E questo mi ha dato la possibilità di creare un network di contatti che mi sono serviti anche per “Competenze”».

Ci arriviamo. Lo scorso anno ha lanciato “Lavorability Dieci abilità pratiche per affrontare i lavori del futuro” in cui raccontava come reinventarsi nel mondo digital.

«Lavorability è uscito nel momento perfetto da una parte, e nel peggior periodo della storia dall’altro. Perfetto, perché è un libro su come cambia il mondo del lavoro e su come è necessario organizzarci su più fronti perché improvvisamente può saltare tutto, come è successo con il Covid, ed è necessario reinventarsi».

Però in questi anni abbiamo visto lo sviluppo di trend importanti.

«Certo. Intorno all’ecommerce oggi c’è un intero ecosistema di lavori. E poi quella della comunicazione legato alla DAD, e a tutto quello che c’è bisogno (piattaforme, connessioni, webcam) che fino a un anno fa erano marginali. Ogni volta che nasce una nuova tecnologia/piattaforma nascono nuovi lavori».

Ma parliamo di “Competenze”. Come è nato?

«L’ispirazione è Masterclass, la piattaforma USA dove personaggi straordinari da Martin Scorsese a Serena Williams, tengono corsi online. Però mancavano le eccellenze italiane (a parte lo chef Bottura) e in Italia non esisteva niente del genere. Siccome con le mie “4 chiacchiere con...” mi ero fatto una discreta agenda di nomi, ho voluto applicare il format all’eccellenza italiana in tanti settori: dal campione mondiale di Monopoly a Juri Chechi, dal campione del mondo di apnea Umberto Pellizzari al maestro pasticciere Iginio Massari».

Qual è la differenza tra “Competenze” rispetto ai vari tutorial su youtube o i corsi online?

«Noi ci collochiamo nelle fase iniziale, selezioniamo solo persone di altissimo profilo che possono ispirare. Siccome il mondo del lavoro oggi è cambiato e non sappiamo cosa faremo in futuro, se si hanno disposizione cento delle migliori eccellenze italiane, immergerti nei loro consigli può tornare utile. Ispirazione e contaminazione».

Come sarà organizzato?

«Io l’ho chiamata la “Netflix dell’apprendimento continuo”. Si fa un abbonamento mensile (25 euro al mese). Come su Netflix ci saranno nomi e corsi che interesseranno di più, altri meno, ma essere a contatto con l’eccellenza porta sempre ottimi risultati». 

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