Verdura, nasce davanti alla Liguria il Nemo's garden, la prima serra in fondo al mare

Verdura, nasce davanti alla Liguria il Nemo's garden, la prima serra in fondo al mare
di Valentina Venturi
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Mercoledì 14 Dicembre 2022, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 10:11

Non sarà un caso se la nuova produzione hollywoodiana, dopo Avatar, si intitoli proprio La via dell’acqua.

L’avveniristico regista James Cameron, autore nel 2009 del film che ha avuto più incassi nella storia del cinema, per il sequel ha spostato l’azione dalle foreste di Pandora agli oceani e abissi inesplorati. L’acqua come ragione di vita. Eppure, senza dover immaginare un pianeta ideale, in Italia già dal 2012 sotto l’acqua esiste un mondo sostenibile e in grado di combattere la crisi alimentare. Si tratta del giardino di Nemo, Nemo’s Garden, una cupola trasparente di due metri di diametro, ancorata al fondo del mare; quello che succede nella bolla è una replica dell’agricoltura terrestre. Sono state costruite delle serre subacquee, in grado di far germogliare piante nelle profondità del mare. A tutti gli effetti delle nuove superfici coltivabili.

LA SFIDA

Idea geniale e inaspettatamente fattibile di Sergio Gamberini, ingegnere e fondatore dell’azienda italo-americana produttrice di attrezzature subacquee Ocean Reef, che in prossimità delle coste liguri ha costruito un sistema di serre e giardini subacquei, dandogli il nome di Nemo’s Garden, un richiam oal Nemo di Verne o al pesciolino Disney Nemo. Un modo ecologico e affatto futuristico per coltivare sotto il livello del mare: un’idea che può sconfiggere la crisi alimentare senza bruciare o distruggere terre coltivabili o senza usare inquinanti pesticidi. «In un pianeta composto da più del 71% di acqua, per incentivare la coltivazione senza bruciare alberi e foreste, perché non prendere in considerazione gli Oceani?», si domandava già nel 2017 Luca Gamberini, responsabile marketing di Nemo’s Garden durante il suo TEDxCibeles. «L’obiezione potrebbe risiedere nell’acqua salata, dove le piante non possono vivere né crescere. Le piante hanno bisogno di quattro delicati e fondamentali fattori: una temperatura stabile né troppo alta né troppo bassa, acqua dolce, luce e un ambiente protetto. Le cupole di Nemo’s Garden racchiudono tutte queste caratteristiche. La vita ha avuto inizio nell’acqua e lì dobbiamo tornare». È il 2012 quando viene posizionata la prima cupola/serra al largo di Noli, tra i 6 e i 10 metri di profondità ancorata al fondale marino, e al suo interno si impianta il basilico, piantina delicata e identitaria dell’area ligure.

Per farla germogliare il procedimento è quello tradizionale: la luce del sole filtra attraverso il metacrilato delle biosfere e scalda l’aria, creando l’ideale temperatura per le piante. In questo modo i sali marini scendono nello strato sottostante e l’acqua evaporata si condensa in goccioline d’acqua dolce sulle pareti della biosfera; il prezioso liquido viene poi raccolto in particolari condensatori che lo trasportano in un canale in cui viene aggiunto del fertilizzante e così diventa il fondamentale nutrimento. L’esperimento dà risultati a dir poco incoraggianti: le piante di basilico si sviluppano in tempi brevi, germogliando dopo una trentina di giorni dalla semina. Da quel giorno le biosfere diventano nove, nove bolle di plastica trasparenti contenenti attrezzature idroponiche, semi di piante e ventilatori per la circolazione dell’aria. Immancabili i sensori wireless che leggono in tempo reale umidità, temperatura e composizione dell’aria e li comunicano a una torre di controllo centrale disegnata quasi fosse un simbolico albero della vita.

AUTOSUFFICIENZA

Un perfetto equilibrio autosufficiente, che non necessita di energia se non quella per mantenere costante la temperatura interna alla biosfera, grazie a pannelli solari in superficie, ancorati a delle boe. Il successo ottenuto con l’ingrediente per il pesto convince Gamberini a continuare l’avventura subacquea: dall’iniziale basilico si è passati a sperimentare la coltivazione di pomodori, fagioli, piselli, erbe aromatiche e persino fiori, con 259 piantine in crescita e 46 da poco seminate. Un successo tangibile, tanto che il National Geographic ha di recente scritto un articolo in cui vengono descritte le qualità e le potenzialità di Nemo’s Garden, anche attraverso le fotografie di Luca Locatelli, che valorizzano visivamente il progetto di Gamberini. «I propositi di Nemo’s Garden sono molteplici - sottolinea Sergio Gamberini nel TEDxCibeles - ma il più importante è che siamo convinti che il futuro della sostenibilità sarà negli Oceani. Immagino centinaia di queste biosfere installate in Paesi che non hanno infrastrutture adeguate o acqua fresca e che contribuiranno a sfamarli. Si parlerà sempre di più di acquacultura. Il National Geograhic ci ricorda che stiamo affrontando delle sfide mai considerate come la scarsità del cibo e l’inquinamento globale. Sappiamo cosa dobbiamo fare ma dobbiamo capire e scoprire come farlo. Forse Nemo’s Garden è una risposta».

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