Spazioporto di Grottaglie, gate dell'universo: da lì partiranno i turisti per volare in orbita

WhiteKnightTwo trasporta in quota SpaceShipTwo sulla verticale dello spazioporto Virgin Galactic in New Mexico
di Oronzo Martucci
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Gennaio 2021, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 16:29

Tra qualche anno la ceramica non sarà più l’unico suo fiore all’occhiello, l’eccellenza per cui Grottaglie è conosciuta in tutto il mondo. Già ora, nell’aeroporto di questo comune della Murgia tarantina, una lunga pista di tre chilometri nel cuore brullo delle gravine dedicata al dirigibilista Marcello Arlotta, sull’asse Taranto-Brindisi e vicino all’Appia antica che da Roma arrivava sino a Brindisi, non decollano aerei pieni di passeggeri ma tecnologie. Fusoliere prodotte dalla Leonardo Spa e destinate ai Boeing 787 costruiti negli Stati Uniti d’America; droni per scrivere i regolamenti per un utilizzo sempre più ampio dei velivoli senza pilota in attività di uso quotidiano e di protezione civile; satelliti destinati a garantire la sicurezza degli aerei, dei treni e delle navi e a garantire lo sviluppo dell’agricoltura di precisione. Un presente iper-tecnologico che preconizza un futuro incredibile. L’aeroporto di Grottaglie è infatti anche lo spazioporto dal quale nel giro di 2 o 3 anni partiranno i primi voli suborbitali a decollo orizzontale, sino a una altezza di 100 chilometri, per portare nello spazio i turisti. Una costosa avventura, con ticket di viaggio del costo di circa 250 mila dollari venduti dall’americana Virgin Galactic che nel 2018 ha sottoscritto un accordo con Altec, Agenzia spaziale italiana e Sitael. Ma ovviamente non solo: qui dove ora atterrano e partono i cargo e poi svetterà lo SpaceShipTwo, saranno anche addestrati astronauti e piloti. E da qui partiranno anche i lanci per mandare in orbita piccoli satelliti.

Leggi anche:

Quattro salti tra le stelle: è l'anno zero del turismo spaziale, dal pioniere Dennis Tito a Leo Di Caprio già in lista con la Virgin

Navicelle e auto, tornano le sinergie per la nuova conquista dello spazio

L’ITER

 A due anni dal primo sì, lo scorso ottobre l’Enac (Ente nazionale assistenza al volo) ha emanato il regolamento per la costruzione e la gestione dello spazioporto.

Il primo in Italia ad avere questo riconoscimento: in Europa ce n’è solo un altro a Melness, sulla costa settentrionale della Scozia. Ma per arrivare a vedere i primi turisti spaziali bisognerà aspettare che vengano emanati due altri regolamenti, uno in particolare servirà per definire le traiettorie di rientro dei velivoli destinati al turismo spaziale. Perché portare i turisti nello spazio non è davvero facile e lo sa bene proprio la Virgin Galactic che ancora non è riuscita a far decollare il primo volo nonostante sia in preparazione da anni negli Usa. Grottaglie ha d’altra parte caratteristiche logistiche e tecniche idonee per accogliere questo tipo di attività. In particolare: si trova in un contesto territoriale in cui grandi gruppi hanno avviato programmi aeronautici internazionali, di fatto è un distretto; dispone della pista di volo più lunga nel cuore del Mediterraneo ed è baricentrica rispetto ai porti di Brindisi e Taranto; presenta condizioni climatiche che consentono per tutto l’anno le attività di prova; si trova all’interno di un ambito territoriale salvaguardato dal punto di vista delle possibilità di espansione e dei vincoli urbanistici.

RICONOSCIMENTI

Il riconoscimento di spazioporto, il percorso di integrazione tra spazio e aerospazio, tra trasporto aereo e aerospaziale, tra attività di ricerca e attività industriali da mettere a disposizione delle aziende private e della pubblica amministrazione è stato sostenuto in questi anni dal Distretto tecnologico aerospaziale (Dta) del quale è presidente Giuseppe Acierno, il quale dal 2013 al 2017 è stato anche amministratore unico della società Aeroporti di Puglia. Il Dta ha sviluppato anche il progetto Grottaglie Airport Test Bed, inaugurata nel 2016 come piattaforma logistica a disposizione dell’area del Mediterraneo per sperimentare l’utilizzo dei velivoli senza pilota. Giuseppe Acierno sottolinea che «la valorizzazione in chiave industriale dell’aeroporto di Grottaglie è una straordinaria opportunità per raccogliere e vincere alcune delle future sfide che cambieranno il mondo dell’aerospazio».

L’EVENTO

 Per adeguare le infrastrutture sono stati stanziati 21 milioni di euro; altri 30, già approvati, saranno messi a disposizione entro il 2030. Con una spesa di 10 milioni e 594mila euro, AdP ha in completamento il progetto “Test Range Infrastrutturazione”. Due gli interventi: la riqualificazione dell’Hangar Two di circa 9mila metri quadrati, già completato, e la nuova taxiway, in costruzione. A maggio prossimo poi sempre su iniziativa del Dta si svolgerà il Mam (Mediterranean aerospace matching). Si tratta di un evento che permetterà di far incontrare start up dell’aerospazio e dell’intelligenza artificiale con i player mondiali del settore e con investitori internazionali. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con i ministeri degli Esteri e dello Sviluppo economico, la Regione Puglia, la società Aeroporti di Puglia, l’Istituto per il commercio estero (Ice-Ita) e l’Enac. E c’è da giurarci che di Grottaglie non si parlerà più solo per la splendida ceramica. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA