Cina, niente dinosauri: il Dna ritrovato non basta. Jurassic park resta solo un film

L'uovo di dinosauro si schiude in una scena di Jurassic Park
di Erminia Voccia
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 14:42 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 09:06

Difficile trovare qualcuno a cui non sia mai venuto in mente: si può de-estinguere una specie animale come quella dei dinosauri, scomparsa dalla Terra milioni di anni fa?

La risposta, per la scienza, è un no secco. A livello teorico, la scoperta del Dna di un dinosauro potrebbe indurre a credere che gli scienziati abbiano in mano le armi per clonarli. Non è così, perché se anche fosse Dna quello identificato dalle ultime scoperte, la quantità di materiale biologico non sarebbe comunque abbastanza per riportare in vita i dinosauri. Speranze animate da scoperte sensazionali, ma far rinascere un dinosauro non sembra un’impresa realizzabile. Di sicuro non con le conoscenze e le tecnologie di cui l’uomo dispone attualmente.

I RITROVAMENTI

A dicembre 2021, un gruppo di paleontologi ha dimostrato il legame tra dinosauri e uccelli grazie allo studio di un embrione fossile, molto ben conservato, scoperto nelle rocce della Cina orientale intorno al 2000. Soprannominato “Baby Yingliang”, l’embrione potrebbe appartenere a un dinosauro teropode sdentato, o oviraptosauro, di 72-66 milioni di anni fa, dunque risalente al periodo Cretaceo. Nel 2020, invece, un team di ricercatori cinesi e statunitensi ha scoperto della cartilagine che potrebbe contenere del Dna di un dinosauro, secondo quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista National Service Review.

I FOSSILI DEL MONTANA

Lo studio si basa sull’analisi di due ossa del cranio di giovani esemplari di adrosauro Hypacrosaurus Stebingeri, un dinosauro erbivoro che abitava il territorio corrispondente oggi al Montana quasi 75 milioni di anni fa. La cartilagine calcificata e fossilizzata potrebbe aver protetto e preservato le cellule. All’interno dei piccoli fossili, infatti, i ricercatori sono riusciti a individuare delle possibili cellule, alcune rimaste “congelate” durante il processo di divisione cellulare. Altre cellule mostrano una parte al centro più scura, molto simile a un nucleo, di forma sferica, come la struttura che contiene il Dna. In una cellula sarebbero state individuate strutture scure simili ai cromosomi, i doppi filamenti di proteine condensate e Dna che si formano nel processo di divisione cellulare. Secondo lo studio, dunque, il materiale genetico potrebbe conservarsi nel processo di fossilizzazione. Ma diversi paleontologi hanno storto il naso, ritenendo impossibile che la proteina contenuta nelle molecole possa essere sopravvissuta per milioni di anni.

LE DIFFERENZE

Gli scienziati dell’Institute of Vertebrate Paleontology and Paleoanthropology della Chinese Academy of Sciences hanno invece indentificato la cartilagine fossilizzata del Caudipteryx, un dinosauro di 125 milioni di anni fa che viveva nella provincia di Liaoning situata nel Nord della Cina, svelando l’esistenza di strutture nei fossili molto somiglianti alla cromatina. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata Communications Biology il 24 settembre 2021. I ricercatori hanno confrontato la cartilagine fossilizzata del dinosauro Caudipteryx, un animale onnivoro di piccola taglia ma dotato di una coda piumata molto lunga, con le cellule delle galline. I due campioni hanno reagito in maniera identica, rivelando la presenza di cromatina, o sequenze di Dna, Rna e proteine che si formano nel nucleo durante la fase di duplicazione del Dna.

BRUTTE NOTIZIE

Lo studio rappresenta il secondo caso registrato di conservazione di materiale cromosomico in un fossile di vertebrati, oltre che il più antico. A detta degli scienziati che lo hanno redatto, la scoperta fornisce un’ulteriore prova che la cartilagine è un tessuto adatto a permettere la fossilizzazione del nucleo cellulare e consente di capire come il Dna si preserva nel corso del tempo. Come ha spiegato a Live Science Alida Bailleul, paleontologa della Chinese Academy of Sciences che ha lavorato a entrambi gli studi, occorre prima di tutto capire se il materiale ritrovato, molto alterato e certamente modificato, possa davvero contenere del Dna. Brutta notizia, quindi, per i nostalgici di Jurassic Park: non siamo sul punto di poter riesumare i dinosauri dal loro Dna fossilizzato.

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