I runners si sono allenati con un sensore footpod che permette di visualizzare i dati raccolti tramite app: il numero dei passi al minuto, la distanza percorsa o il ritmo medio, ma anche l'appoggio del piede e gli shock della corsa. Tutte queste informazioni, trasferite ai sistemi analitici e incrociate con altri parametri medicali o di performance (gli esami del sangue, il battito cardiaco, il consumo calorico, ecc.), permettono di elaborare un programma di allenamento personalizzato, basato sulla forma fisica e sullo storico delle sessioni. Grazie agli algoritmi predittivi è possibile calcolare e prevenire il rischio di infortuni oppure stimare il risultato atteso in maratona (con un margine di approssimazione inferiore ai dieci secondi) tenendo conto di fattori come l' alimentazione, il meteo in gara o l'indice di stanchezza.
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