Maker Faire 2019 al via con l'opening conference, tra storie di innovazione e visioni di futuro

Maker Faire 2019 al via con l'opening conference, tra storie di innovazione e visioni di futuro Diretta dalle 17.45
di Paolo Travisi
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Giovedì 17 Ottobre 2019, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 11:29

Maker Faire alza il sipario alla Fiera di Roma dal 18 al 20 ottobre. Nell'attesa ha scaldato i motori dell'innovazione con un evento di apertura, l'opening conference dal titolo "Groundbreakers – Re-making the future", due ore di storie di innovazione raccontate dai protagonisti, i cosiddetti Groundbreakers, scienziati, artisti, sportivi, imprenditori, insomma pionieri che hanno fatto dell'innovazione, la loro normalità quotidiana.

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All'ex caserma Guido Reni si parte con una carrellata di immagini che descrivono i sette anni di vita di Maker Faire e l’inquadratura di un sasso lunare, più vecchio del 98% di tutta la superficie terrestre. A salire sul palco di Grounbrakers Alessandro Ranellucci, curatore di MFR 2019 (insieme a Massimo Banzi). Primo intervento, Luciano Mocci, Presidente di Innova Camera, che stringe la mano ad un piccolo robot sul palco. “Fa effetto vedere quelle immagini, sono passati sette anni, una formula vincente per la città. E’ una festa per le famiglie ed i bambini, oggi siamo nel centro di Roma, e non ci sarà di sicuro la crisi del settimo anno”. Massimo Banzi, fondatore di Arduino e curatore di MFR. “Credo che Maker Faire sia un luogo di esempi positivi, persone che prendono iniziativa e poi la collaborazione. Ci sono 40 paesi che espongono, la gente si scambia idee, ed il messaggio è che se noi tutti collaborassimo, e non isole separata, vengono fuori cose bellissime. Se anche solo un bimba tornando a casa dicesse voglio fare il medico e trovare soluzioni, avremmo vinto”. Poi il saluto spaziale di Luca Parmitano, direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale “con MFR tutti imparano, ragazzi ed adulti, l’innovazione e formazione ci offrono la conoscenza del mondo, i vari punti di vista, io stesso non sarei qui. Le persone che arrivano qui nello spazio, studiano continuamente e lo faccio qui in orbita ogni giorno, con esperimenti scientifici che ci aiuteranno a capire meglio il mondo e noi stessi. Spesso le domande sono più importanti delle risposte”.


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Lo speaker successivo è Sara Krugman, dagli Stati Uniti, designer specializzata nella progettazione in ambito sanitario.“La mia storia inizia a 5 anni, quando mia madre mi disse tu hai diabete di tipo A e per me era un mostro che entrava nella mia vita. Ho bisogno continuo di insulina per mantenere zucchero sotto controllo. Dieci anni fa ero un’artista e mi sono concentrata su questo problema a Copenaghen e ho trovato molte persone con il mio stesso problema. Per combattere contro la lentezza dell’industria, ci siamo riuniti con Ben West e Scott Leibrind, e molti ancora per creare un dispositivo per monitorare l’insulina, tramite device poi è nata un’app collegata a sensori per il sangue, finché la FDA non ha capito l’importanza di questa invenzione, e della sua commercializzazione”. E’ il turno di parlare di arte con Joaquin Fargas, artista-ingegnere che viene dall’Argentina e che a MFR porterà due opere. “Dieci anni fa ho iniziato a pensare invenzioni per combattere il cambiamento climatico, come il robot Glaciator, ispirato al Gladiatore, che trasforma la neve in ghiaccio a cause dei cambiamenti. Nel deserto abbiamo creato una macchina a pannelli solari che riesce a condensare acqua nel luogo più arido del mondo”. Annunciati da Michaela Castelli, Presidente Acea poi i vincitori del concorso “Make Christmas Lights Acea”, contest promosso da Acea spa, partner di MFR che, in vista de Natale ha chiesto ai partecipanti di elaborare un progetto di illuminazione artistica di alto livello per la città di Roma. Il vincitore è lo studio Medaarch “può una luminaria dare uno scatto d’orgoglio ai suoi abitanti?” Ha detto il rappresentante dello studio “abbiamo scelto tecnologie a fibre ottiche, con schermi Led, con risparmio energetico del 45% rispetto ai progetti precedenti”.

E’ il turno di Mike Szczys, musicista di orchestra, redattore capo di Hackaday, un blog che pubblica ogni giorno diversi articoli sugli hack hardware e software. Ha un canale YouTube in cui vengono pubblicati progetti e video dimostrativi. “Oggi le persone non hanno lo stesso lavoro per tutta la vita, seguono percorsi diversi, dobbiamo essere capaci di insegnare a noi stessi, lavorare sui nostri progetti e parlarne con altri per condividere le nostre idee”.

Poi a salire sul palco Jasen Wang di Makeblock, che ha raccontato del suo robot e di “come avviare un’azienda, il target. Ho iniziato ad assemblare pezzi come fossero dei Lego, poi ho usato un software e creato Hax, una delle società più importanti al mondo nel suo settore. Un’azienda cinese ramificata nel mondo con tanti progetti ed investitori e 560 dipendenti, 44 milioni di dollari di fatturato”.

Ed ancora un altro speaker internazionale, Loic De Buck, fin da piccolo affascinato dalla tecnologia ed allora decise di volere diventare un “inventore”. Ha avviato Industruino, un marchio di controller di automazione derivati ​​da Arduino. Nel 2014 si è trasferito a Shenzhen ora vive il suo sogno di bambino di inventare cose. “Abbiamo progetti per illuminare in autonomia casa, per dare l’acqua alle piante quando siamo in vacanza, c’è un agricoltore che usa lo smartphone per irrigare i campi”.

Valentina Chinnici di Arduino è una Product Manager esperta in ambito educativo. “Partecipai alla prima Maker Faire, volevo far parte del movimento e scrissi la mia tesi proprio sui maker. Tornai a Londra, feci workshop con bambini e girai il mondo, finché non sono entrata nella famiglia Arduino e con Google abbiamo sviluppato il Science Kit Physics Lab che consente ai ragazzi di svolgere esperimenti fisici in laboratorio. L’istruzione è il passaporto del futuro”.

A Groundbreakers arriva Luca Colli, guida alpina, che ha scalato l’Everest in 35 ore anche grazie ad “un piccolo device che mi ha permesso di registrare dati come il percorso in Gps, tempo, temperatura e parametri del mio corpo. In futuro questo mi consentirà di capire meglio come comportarmi in futuro, magari evitando condizioni atmosferiche sfavorevoli per le mie caratteristiche. Questo potrebbe aiutare un medico, dall’altra parte del mondo, che mi dica di fermarmi perché i miei parametri non sono buoni. La prossima vetta da scalare sarà in Antartide”.


E’ il momento della musica innovativa e nuova di Alex Braga, artista concettuale e visionario, che si esibisce live insieme a un nuovo strumento rivoluzionario: A-MINT (Artificial Music Intelligence), un software di intelligenza artificiale elastico e versatile che opera in tempo reale con l’artista e per l’artista per consentirgli di sviluppare creatività infinite. “Qui sono a casa, MFR rappresenta quello che l’Italia dovrebbe essere, scovare talenti e lanciarli nell’iperspazio. Tutto grazie a questa intelligenza artificiale unica al mondo, grazie alla genialità di due professori e vi annuncio che l’Italia ha il suo primo festival di Intelligenza Artificiale, che faremo sabato 19 qui al Guido Reni District”.

Si parla infine di Marte con Alejandro Miguel San Martìn,  specializzato nelle esplorazioni interplanetarie.

Ha partecipato a varie missioni su Venere, Saturno e Marte. E’ stato nominato Ingegnere Capo del sistema di guida, navigazione e controllo delle missioni che hanno fatto atterrare i primi veicoli robotici su Marte. “Vogliamo andare su Marte per sapere se c’è vita e per farlo abbiamo bisogno di un grande rover, con molti strumenti elettronici con un peso incredibile, grande quanto una Mini Cooper come Curiosity, è stata una sfida immensa, nel 1997 abbiamo iniziato con piccolo rover fino arrivare a quella immensa del 2012. Volevamo che atterrasse in un luogo scientifico interessante, abbiamo scelto questo cratere dove c’erano minerali ed avrebbero potuto rivelare tracce di vita. Il processo per atterrare su Marte, noi lo chiamiamo i sette minuti di terrore, perché tutto avviene in modo automatico e non c’è nessun controllo dell’operazione. Abbiamo fatto dei test di simulazione, ma la prima vera volta è avvenuta solo su Marte”.






LA PRESENTAZIONE
Tanti i temi di cui parleranno speakers con esperienze in campi diversi e provenienti dall'Italia e dall'estero, che per due ore racconteranno cosa significa innovare: dalla manifattura innovativa alla robotica, dall’educazione alla ricerca aerospaziale. E poi storie di design che incontrano l’elettronica, l’industria che si incrocia con il 4.0, la robotica che nasce in Africa.

“Ci sono le buone idee. E poi ci sono quelli che le buone idee le trasformano in progetti e un pezzo alla volta costruiscono il futuro. Invenzioni concrete, tangibili, che nascono quando la passione si unisce all’ingegno e, soprattutto, quando le persone si ispirano a vicenda. La rete e le community - spiegano Massimo Banzi e Alessandro Ranellucci, curatori di MFR 2019 mettono in circolo il know-how tecnologico e nascono combinazioni nuove che esploreremo a “Groundbreakers – Re:making the future”. 

Tra i Groundbreakers che saluteranno l'apertura di Maker Faire Rome Edition ci saranno Luciano Floridi, professore Ordinario di Filosofia e Etica dell’Informazione all’Università di Oxford, Alex Braga, artista concettuale e visionario, la cui sfida è creare un nuovo tipo di suono organico, con l’aiuto di un nuovo strumento rivoluzionario. Brenda Mboya,  tra le 25 donne al mondo più importanti nel campo della robotica, è un’appassionata di tecnologia e nello spingere i giovani africani ad esplorare il campo della tecnologia.
E ancora Chiara Petrioli, direttore del Sensor Networks and Embedded Systems laboratory (SENSES Lab) e coordinatrice del Cyber Physical System Lab del centro di Cyber Intelligence e Information Security, Antonio Bicchi, scienziato interessato alla robotica e alla macchine intelligenti e molti altri ancora.

DIRETTA IN INGLESE


Nel corso dell'opening conference, inoltre sarà annunciato il vincitore di “Make Christmas Lights Acea”, contest promosso da Acea spa, partner di Maker Faire Rome che, in vista delle prossime festività natalizie, ha chiesto ai partecipanti di elaborare un progetto di illuminazione artistica di alto livello per la città di Roma. Un’iniziativa che è stata un grande successo con ben 21 proposte arrivate da tutto il mondo. 

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