Stampanti 3D, la pizza? Adesso si stampa: dalle pistole fatte in casa ai cibi del futuro

Stampanti 3D, la pizza? Adesso si stampa: dalle pistole fatte in casa ai cibi del futuro
di Laura Bogliolo
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Giovedì 23 Maggio 2013, 12:19 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 05:27

ROMA - Al teletrasporto non siamo ancora arrivati, l'azione misteriosa a distanza come la definiva Albert Einstein gi realt almeno con il salto di fotoni da un laboratorio all'altro, i frigoriferi intelligenti al massimo ci consentono di leggere cosa cinguetta il vicino, ma il sogno di rendere reale ciò che si desidera è quasi a un passo.

E adesso c'è anche chi stampa i pensieri: le fantasie dei bambini diventano giocattoli.

Nel mondo dell'infinitamente piccolo c'è una nuova tecnologia che ha debuttato, almeno sui social network, facendo un po' paura: la più chiacchierata applicazione delle stampanti in 3D si chiama Liberator, ed è una pistola quasi interamente in plastica che si fabbrica in casa e che funziona davvero. Almeno 100mila persone hanno scaricato i file che servono a impostare la stampante ultratecnologica per vedere nascere tra le mura domestiche l'arma. Non si sa quanti abbiamo poi realmente realizzato la pistola lanciata da Defense Distributed, associazione fondata da una giovane studente del Texas.

Accanto alla paura che serpeggia sul web per Liberator, l'altra faccia delle nuove scoperte spunta sempre diffondendo un sano ottimismo. Pare che la Nasa stia pensando a un'applicazione tutta particolare per le stampanti in 3D: fabbricare cibo. Il sito The Verge racconta la storia di un ingegnere meccanico, Anjan Contraente, che ha ricevuto una borsa di studio dall'agenzia spaziale a stelle e strisce per progettare un prototipo di stampante 3D con l'obiettivo di rendere automatica la creazione di cibo.

L'obiettivo? Rendere disponibile per gli astronauti rifornimenti durante i lunghi viaggi nello spazio. Come funziona? Nelle cartucce al posto di cibo alimenti in polvere che si “stamperebbero” in blocchetti. Combinando ogni blocco si potrebbe ottenere una varietà di cibi. Il software sarà open-source, mentre l'hardware è basato sulla tecnologia Mendel 3D printer. Cibo per gli astronauti che devono fare lunghi viaggi nello spazio, ma anche finalità sociali. L'ingegnere, infatti, vorrebbe, dare un contributo nella lotta alla fame riducendo gli sprechi alimentari. Per ora reisce a stampare cioccolata. La prossima sfida, sarà quella di stampare addirittura una pizza: prima una lastra di pasta, poi una polvere di pomodoro.

IL CIOCCOLATO STAMPATO

La visione dell'ingegnere prevede una stampante in 3D in ogni cucina, un mondo dove 12 miliardi di persone possono comporre a piacimento pasti personalizzati componendo uno strato alla volta. Con cartucce stracolme di polveri a base di olio, pomodoro che si acquistano nei supermercati.

Nella lista di alimenti in futuro anche alghe e insetti da cui estrarre proteine. La visione dell'ingegnere prevede una stampante in 3D in ogni cucina, un mondo dove 12 miliardi di persone possono comporre a piacimento pasti personalizzati componendo uno strato alla volta. Con cartucce stracolme di polveri a base di olio, pomodoro che si acquistano nei supermercati. Nella lista di alimenti in futuro anche alghe e insetti da cui estrarre proteine.

Al posto delle ricette della nonna scritte su pagine ingiallite dal tempo, ci saranno file da scaricare per comandare la stampante in 3D. Meraviglioso, futuristico: un'unica domanda (da troglodita digitale): è se va via la luce?

@l4aur4bogliolo

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

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