Il software che smaschera i bugiardi: dai tradimenti agli alibi, vita dura per chi non dice la verità

Il software che smaschera i bugiardi: dai tradimenti agli alibi, vita dura per chi non dice la verità
di Antonio Bonanata
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Domenica 14 Febbraio 2016, 20:25 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 12:48
Nel giorno di San Valentino, chissà quante coppie, che ora stanno festeggiando il loro amore, alla notizia di un software in grado di smascherare le bugie, sarebbero attraversate da un leggero brivido: perché, si sa, le relazioni di coppia, come tutti i rapporti umani, vanno avanti (anche) grazie alle bugie - dette a fin di bene, s’intende, ma pur sempre indispensabili.

Sono costellati di bugie (e, con esse, piccoli segreti, verità nascoste, realtà celate) praticamente tutte le relazioni umane: dalle amicizie ai legami genitori-figli; dai rapporti professionali a quelli che si instaurano nell’ambito di inchieste giudiziarie. E forse sarebbe proprio questo l’ambito di maggior utilizzo, per trarne il massimo beneficio, del software messo a punto da alcuni informatici dell’Università del Michigan, che hanno lavorato a un progetto ideato dal Dipartimento di ricerca scientifica del Pentagono. La novità principale di questo software consiste nella propria autonomia: tutti i sistemi utilizzati finora per gli interrogatori, dalle famose “macchine della verità” al Facial action coding system (in altre parole, il metodo di analisi del volto) si basavano sull’indispensabile apporto umano, che leggeva i dati raccolti per interpretarli e dare un risultato.

Sono numerosi i parametri di riferimento: battito cardiaco, respirazione, pressione arteriosa, anche i più impercettibili movimenti involontari del viso; tutto contribuiva a smascherare il bugiardo di turno, magari pressato da uno scaltro investigatore ma abile nel coprire sotto un velo di imperturbabilità le proprie emozioni. Ebbene, ora basterà che questo nuovo software passi al setaccio i video di testimonianze e interrogatori, senza l’apporto di un esperto, per scovare eventuali bugie. Gli informatici che l’hanno programmato spiegano che il tasso di successo può raggiungere il 75 per cento dei casi, contro il 53 per cento dei sistemi che si avvalgono della collaborazione umana.

«La differenza si spiega con la difficoltà degli investigatori nel registrare tutti i minimi indizi» illustra Rada Mihalcea, responsabile del progetto. Ma a quale “allenamento” è stato sottoposto il software allestito all’Università del Michigan per essere così efficace? Il team ha fatto analizzare al sistema le riprese di ben 120 processi e, studiando le dichiarazioni di testimoni e imputati, ogni singolo gesto, ogni parola, ogni sottilissima inflessione è stata immagazzinata; di conseguenza, il software ha imparato a collegare la ripetitività del campionario gestuale all’esito del processo. In tal modo, il sistema è in grado di valutare statisticamente come si muovono, come parlano e quali espressioni fanno i bugiardi. Così procedendo, sarà possibile realizzare un archivio virtuale, sempre aggiornato, che investigatori e inquirenti potranno consultare per associare, ad esempio, un determinato movimento del viso al segnale di veridicità (o di menzogna) di un certo individuo.

Già si può dire, tuttavia, quali siano i “tratti tipici” del bugiardo seriale: le smorfie o il corrugare le sopracciglia si registrano nel 30 per cento dei casi (e solo nel 10, quando si sta dicendo la verità). Guardare in faccia chi sta interrogando, strano a dirsi, è più frequente nei casi di menzogna che in quelli di sincerità (70 per cento contro 60). Gesticolare con entrambe le mani è indice di menzogna nel 40 per cento della casistica (ma, se si dice la verità, la percentuale scende al 25). Più prevedibile, l’associare l’uso della terza persona – anziché della prima – a un racconto poco veritiero, indice di allontanamento da quanto si sta dichiarando. Per non parlare delle interiezioni e di tutte quelle manifestazioni di indecisione, come “ehm…” o “uhm…”, con cui si cerca di riempire lo spazio vuoto del silenzio. Insomma, per i bugiardi, che siano partner impegnati a nascondere un tradimento o criminali intenti a costruirsi un alibi, si prospetta vita dura.
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