Cambiano però le caratteristiche, che si adattano alle esigenze del consumatore di musica moderno, quello che non vuole rinunciare a un suono profondo e pulito nemmeno quando va a correre al parco o viaggia in aereo. Ecco perché agli auricolari che spopolarono con il walkman (che per la prima volta permetteva un ascolto in mobilità) gli appassionati hanno sostituito le cuffie on-ear (con padiglioni e archetto) e in-ear (intrauricolari), prima destinate all'ascolto domestico, ora sempre più performanti e versatili.
L'EVOLUZIONE
«In questo campo sono stati fatti passi avanti molto importanti spiega Baccarelli L'evoluzione delle cuffie è soprattutto nella categoria delle connessioni Bluetooth, che permettono di collegare le cuffie allo smartphone e altri device senza fili, e nel cosiddetto noise cancelling, il sistema di soppressione dei rumori esterni. Si tratta di uno schermo acustico che isola l'ascoltatore permettendogli di godere appieno del suono. Questa è la vera frontiera dell'esperienza di ascolto in mobilità, perché il filtro, negli ultimi modelli di cuffie noise cancelling, può essere modulato a seconda dell'attività svolta: su un aereo in fase di decollo si avrà infatti bisogno di un isolamento maggiore che camminando in strada, quando bisogna porre attenzione a determinati rumori esterni».
Certo, si parla comunque di dispositivi mediamente costosi: le cuffie di qualità più diffuse non scendono quasi mai sotto i 300 euro. Ne esistono di diversi marchi, più o meno prestigiosi. Nel campo delle on-ear, le ultime uscite sono le Bowers & Wilkins PX, che si adattano all'uso e ai gesti dell'ascoltatore: si accendono quando vengono indossate, si impostano in modalità telefono sollevando uno dei due padiglioni, mettono in pausa la musica se si appendono al collo.
Altra celebre casa è Bose, che con le sue QC35, oltre all'alta qualità del suono, raggiunge uno dei livelli di comfort maggiori sul mercato: i padiglioni non premono sulle orecchie e possono essere indossati comodamente per ore. Sulla qualità punta anche Sennheiser: la storica azienda tedesca produce le ottime Momentum 2.0 Wireless (ne esiste anche una versione in-ear). Fra le cuffie di qualità più in voga fra i giovani troviamo le Beats del Dr.Dre: le Studio Wireless 3 dell'azienda americana di proprietà di Apple sono diventate un'istituzione, soprattutto nel mondo urbano dell'hip-hop. C'è poi chi punta su tecnologie del tutto nuove, come Aftershokz, che produce cuffie che sfruttano la conduzione ossea e che si appoggiano accanto alle orecchie.
«La qualità delle cuffie è molto aumentata, basta scegliere quelle che reputiamo più comode», consiglia Baccarelli, che però precisa: «Bisogna tenere presente che l'ascolto in stereo domestico resta un'altra cosa».
GLI AURICOLARI
E gli auricolari? Si sono evoluti anche quelli, passando dall'essere semplici amplificatori a dispositivi intelligenti. Lo dimostrano i Pixel Buds, lanciati pochi giorni fa da Google, che sono in grado anche di tradurre in tempo reale conversazioni in 40 lingue. E se Apple dalla sua ha gli Airpods, le cuffiette senza fili che si ricaricano riponendole in un astuccio, Samsung ha prodotto Gear IconX, piccoli auricolari wireless che monitorano e registrano l'attività fisica. Come avere un assistente, un interprete, un allenatore. Tutto, comodamente, in uno spazio piccolissimo: quello delle nostre orecchie.
andrea.andrei@ilmessaggero.it
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