Dallas, l'America scopre il robot kamikaze: «Ma è un ordigno illegale»

Dallas, l'America scopre il robot kamikaze: «Ma è un ordigno illegale»
di Flavio Pompetti
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Domenica 10 Luglio 2016, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 10:47
NEW YORK - Dopo cinque ore di assedio e di trattativa con Micah Johnson giovedì notte, la polizia di Dallas si è trovata di fronte ad un enigma: il cecchino che aveva già ammazzato cinque agenti diceva di avere il comando di diversi ordigni esplosivi nascosti nel centro della città e minacciava di farli brillare. Attaccarlo a viso aperto avrebbe messo a rischio la vita di altri compagni, e mantenere vivo lo stallo avrebbe rischiato di paralizzare l'intera città al suo risveglio.

LA STRATEGIA
La soluzione, come ha spiegato ore dopo il capo della polizia David Brown, è stata collocare una bomba all'estremità del braccio di un robot, e telecomandarlo perché andasse ad uccidere l'assalitore. È la prima volta che una macchina viene usata in questa funzione, e la decisione è stata immediatamente accolta da una vivace polemica. Fino ad ora, si dice, il timore di perdere vite umane ha imposto negoziati di lunga durata che hanno salvaguardato al tempo stesso l'incolumità sia degli agenti che dei criminali. Ma se i primi si abituano a risolvere le crisi senza rischi con l'uso dei robot, chi garantirà il diritto alla vita dei secondi?

Si è ormai consolidato da diversi anni l'uso dei droni telecomandati con testate esplosive, che colpiscono a enorme distanza gli obiettivi militari degli americani e di altri sistemi missilistici internazionali. Ma finora questi strumenti sono appunto stati usati in teatro di guerra, e non in territorio nazionale, soprattutto non sulla scena di un crimine di competenza della polizia. Gli agenti californiani l'anno scorso hanno deciso di inviare un robot per consegnare un cellulare e una pizza ad un uomo che ne aveva fatto richiesta, e che minacciava di gettarsi da un ponte di San Josè alla vista di uomini in divisa che temeva avrebbero potuto rimuoverlo a forza.
 
SVARIATI USI
Ad Albuquerque altri poliziotti hanno usato il robot per rimuovere la coperta dal corpo di un senzatetto, e scoprire se nascondesse una bomba. Moltissime municipalità americane hanno chiesto di poter dotare i propri distretti di polizia di macchine di ultima generazione, il cui commercio è regolato dal Pentagono. Le richieste hanno incontrato l'opposizione di gruppi per la difesa dei diritti civili, ma Obama si è rifiutato di limitare le vendite, e il trasferimento sta procedendo a grande velocità.

L'uccisione di Dallas avvicina ora per la prima volta lo scenario della guerra a quello della vita civile. È possibile estendere gli stessi criteri di valutazione dall'uno all'altro? Quanto è grande il margine di sicurezza?

GLI INTERROGATIVI
Siamo sicuri che su questa strada presto non ci troveremo a contare danni collaterali ai civili innocenti, che sono ormai diventati una conseguenza scontata nel colpire gli obiettivi militari? E poi chi ci dice che l'utilizzo dei robot si limiterà al teatro di una complessa azione criminale? Due estati fa le dimostrazioni violente a Ferguson in Missouri dei neri americani infuriati per la morte del giovane Michael Brown sono state stroncate con l'utilizzo di mezzi di natura militare, che gli americani non vedevano per le strade di una città da almeno cinquanta anni, e che hanno esasperato l'intensità del conflitto prima di reprimerlo.

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