La sfida di Google e Apple: Android contro iOS per la conquista della tv

La nuova campagna pubblicitaria Apple
di Federico Rocchi
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Sabato 29 Giugno 2013, 14:32 - Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 16:07
ROMA - Apple e Google sono i due marchi star del momento. Star secondo quella filosofia dell’advertising nata negli anni ’80, in particolare grazie a Jacques Sgula, autore di famosi spot televisivi (un’auto che decolla da una portaerei), di campagne elettorali vittoriose (Mitterrand del 1981) e di libri dal titolo irresistibile come Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario… lei mi crede pianista in un bordello. Apple e Google, dunque, possono essere immaginate come persone che si presentano con fisico, carattere e stile attraverso canali paralleli di comunicazione, esplicita come la pubblicit o implicita come il catalogo stesso dei propri prodotti, materiali o immateriali come i sistemi operativi.



Android contro iOS, due modi diversi di vedere il mondo. Uno aperto e disponibile ad abbinarsi con hardware disparati, l’altro chiuso tagliato su misura per un unico circuito digitale. Mentre non mancano mai voci sul nuovo imminente iPhone, che per qualcuno sarà ultraeconomico e di plastica mentre la concorrenza ha prodotti costosi, ben più potenti dell’iPhone attuale e con schermi più grandi, l’ultima voce riguarda Android. Fonti anonime, citate dal Wall Street Journal, lo ipotizzano fuori dai pochi pollici di telefoni e tablet per approdare ad un “set-top-box” a vocazione ludica.



LA TELEVISIONE

Tutti, logori da anni di battaglie telefoniche, sono alla ricerca di un “cavallo di Troia” al grande schermo di casa per vendere servizi e contenuti, soprattutto quelli non adatti ai piccoli schermi portatili. Apple ha già la sua ultraconcorrenziale AppleTV, circa 100 euro, con hardware proprietario e iOS a bordo. Google, impegnata da anni a lanciare la sua Google TV, ha senza tanto clamore annunciato che tutti gli hardware certificati “Google TV”, già esistenti, saranno «aggiornati ad Android 4.2.2». Il vero prodotto, quindi, è il sistema operativo e strategico è il collegamento con il televisore.



LA COMUNICAZIONE

La comunicazione è un secondo terreno di confronto. Le conferenze di presentazione, tendono ad essere molto simili, come pure lo stile degli annunci video. Apple sta conducendo una campagna mondiale in tv e sui giornali in cui i prodotti appaiono solo di sfuggita, per rilanciare il suo carattere di “aiuto alla vita delle persone”. Apple vuole riappropriarsi di un’americanità specifica, quella californiana. Il “valore California”, però, non è legato tanto alla geografia quanto alla storia, a quella “fine anni ’60” quando in California è stato immaginato ciò che oggi fa parte di noi. Google, più giovane, non può far riferimento agli stessi valori e sceglie di comunicare attraverso un mix dei suoi prodotti immateriali, che la caratterizzano come la fornitrice mondiale di esperienze altrimenti impossibili. La tecnologia di foto a 360 gradi di “Street View” (Google Earth è ora disponibile nella versione 7.1 anche per iOS Apple) serve sia per una visita interattiva al Burj Khalifa, il grattacielo da 828 metri a Dubai, sia per entrare nel Museo Galileo di Firenze, ultimo inserito nel sito Google Cultural Institute. Apple comunica emozioni presentandole direttamente agli occhi, Google invita ad usare i suoi prodotti emozionanti, con uno scambio continuo fra i due piani della materialità e dell’immaterialità, fra hardware e software.
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