L’utilizzo di questi strumenti, obbligava i paziente a pungersi i dito e prelevare una goccia di sangue fino a dieci volte al giorno.
E, in alcuni casi, anche di notte. A sostituire aghi e punture ci sarà, infatti, un dispositivo a forma di cerotto, con un microago incorporato, da tenere sull’addome per due settimane consecutive. in questo modo, chi lo utilizza, potrà visualizzare il suo andamento glicemico in ogni momento direttamente sull’app. Si può decidere di essere allertati se i valori fossero preoccupanti. Ovviamente, statistiche e grafici possono essere visualizzati e condivisi dal medico che può analizzare la condizione e personalizzare la terapia. Le terapie digitali, tutte sottoposte a sperimentazione per efficacia clinica e sicurezza esattamente come quelle farmacologiche prima di essere immesse in commercio, possono essere utilizzate sia da sole che in combinazione con i medicinali. Abbiamo, infatti, le app in grado di ridurre i livelli di emoglobina glicata nei pazienti diabetici e gli inalatori intelligenti che, grazie ai sensori collegati a un software, aiutano chi soffre di malattie respiratorie a prendere la corretta quantità di farmaco. Le aree terapeutiche nelle quali questi dispositivi hanno fatto registrare i maggiori progressi (e anche successi) sono le malattie croniche, sia negli adolescenti come negli anziani, e i disturbi mentali.
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