Roma, il furore di Medea conquista il Colosseo: dopo 15 anni torna teatro classico

Roma, il furore di Medea conquista il Colosseo: dopo 15 anni torna teatro classico
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Lunedì 13 Luglio 2015, 22:33 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 16:08

Da 15 anni il teatro classico mancava dal Colosseo. L'ultima volta, per il Giubileo del 2000, era andato in scena il 'Progetto Sofoclè, con Antigone, allestita dal Centro d'arte drammatica di Teheran, Edipo Re del Teatro Nazionale di Grecia, ed Edipo a Colono del Teatro Nazionale di Tel Aviv. Ora il mito tragico torna protagonista all'Anfiteatro Flavio (da stasera al 15 luglio) con Medea di Seneca, per la regia di Paolo Magelli e Valentina Banci nel ruolo principale.

Uno spettacolo che dopo il successo al Teatro Antico di Siracusa, arriva nella capitale, per gli oltre 1.350 spettatori nelle tre serate, tra posti a sedere intorno all'arena, e in piedi al secondo ordine, praticamente sold out.

E stasera per la prima si riconoscevano tra il pubblico il ministro della cultura Dario Franceschini con la moglie, l'assessore alla cultura di Roma Giovanna Marinelli, il presidente del consiglio superiore dei beni culturali Giuliano Volpe, il soprintendente Francesco Prosperetti, Piero Angela, gli attori Lucrezia Lante della Rovere e Paolo Graziosi.

Prima dell'inizio, un minuto di silenzio in ricordo del piccolo Marco, il bambino di quattro anni morto qualche giorno fa a Roma cadendo nel vano ascensore della stazione metro di Furio Camillo. A promuovere il progetto la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area archeologica di Roma, in collaborazione con Rai5 (che ha filmato prove e spettacolo e manderà in prima serata uno speciale il 25 luglio), organizzato da Electa con la produzione artistica della Fondazione Inda (Istituto Nazionale del dramma antico, che aveva curato anche il progetto Sofocle).

Il tutto su stimolo di Franceschini: «Questo straordinario monumento - ha spiegato il ministro - potrà ospitare rappresentazioni teatrali e concerti di elevata qualità culturale, recuperando l'antica vocazione allo spettacolo e permettendo al pubblico di goderne appieno la bellezza. La Medea di questa sera lo può dimostrare».

L'allestimento ripensato da Magelli per il palco sulla porzione ricostruita dell'arena, proietta il Colosseo all'interno della storia anche attraverso un uso intelligente delle luci. Dalla penombra iniziale, specchio della follia in cui scivola sempre di più la maga Medea, motivata dal furore per l'amore tradito e la ribellione ai diktat del potere costituito, fino alle arcate pienamente illuminate per le invocazioni agli dei della protagonista, ormai immersa nella sua vendetta.

La scena di Ezio Toffolutti è occupata da sabbia, pozze d'acqua racchiuse da cumuli di sale, valige da eterna esule e un baule che racchiude simboli e presagi sulla vicenda. Valentina Banci, febbrile e inarrestabile, esordisce in trench, maglione e pantaloni, urlando il dolore per il prossimo matrimonio di Giasone (Filippo Dini) che l'ha lasciata per sposare Creusa la figlia di Creonte (Daniele Griggio), re di Corinto, e per la sua condanna all'esilio, che l'allontanerà dai due figli. Il coro 'borghesè (nei costumi ci sono varie epoche, principalmente anni '20 e '30), ostile verso la 'barbarà, è un'eco delle voci nella testa di Medea «che è mare, è terra, è fuoco».

La traduzione moderna di Giusto Picone, cui si aggiunge nel finale un brano di Heiner Muller, accompagna la disperazione sempre più cieca della protagonista, fino alla decisione di uccidere i figli. Scelta che prende forma dopo gli incontri con l'intransigente Creonte e Giasone, vigliacco e tormentato. Una 'danzà violenta e dolorosa, che passa per i corpi degli attori ed è scandita dalla musica di Arturo Annecchino, che diventa ninna nanna, canto di nozze, lamento funebre, ritmo iniziatico e ode di guerra.

Nell'ottimo cast anche un'intensa Francesca Benedetti (la nutrice), i piccoli Leonardo Maria Santoro e Gabriele Briante (i figli di Medea), Diego Florio (messaggero), Sergio Mancinelli (argonauta) e per corifei e corifee, Elisabetta Arosio, Simonetta Cartia, Giulia Diomede, Lucia Fossi, Clara Galante, Ilaria Genatiempo, Carmelinda Gentile, Viola Graziosi, Doriana La Fauci, Lorenzo Falletti, Francesco Mirabella.

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