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Variante brasiliana, la mutazione più aggressiva del Covid
La variante brasiliana è un nuovo codice genetico del coronavirus. Una mutazione che si chiama variante B.1.1.28 ed è stata ribattezza P.1. La preoccupazione è che potrebbe indebolire la risposta degli anticorpi in persone già infettate o vaccinate: e quindi ridurre l'efficacia dei vaccini. Inoltre, come le altre varianti presenti, sembrerebbe più contagiosa.
Perché è più resistente al vaccino
La variante brasiliana, come quella sudafricana, ha tre mutazioni importanti vicine tra loro, che alterano la conformazione della proteina ‘spike': ovvero quella che permette al virus di agganciarsi alle cellule del nostro tratto respiratorio, entrare dentro di queste e replicarsi. Cosa comporta la modificazione della proteina 'spike'? Che la variante può eludere la risposta anticorpale e quindi i vaccini in uso non riescono a garantire un'efficacia del 90 per cento.
I sintomi
I sintomi della variante brasiliana sono gli stessi del Covid-19, solo più aggressivi. Febbre, tosse secca e mal di gola, stanchezza diffusa e dolori muscolari, diarrea, congiuntivite, perdita del senso del gusto e dell’olfatto, più raramente difficoltà respiratoria o fiato corto, oppressione o dolore al petto, perdita della facoltà di parola o di movimento. Che si manifesteranno quindi in maniera più intensa.
Il primo caso nel mondo
La variante brasiliana è stata individuata per la prima volta in Sud America su un’infermiera di 45 anni. La donna era già stata contagiata con il Covid-19 cinque mesi prima, poi è risultata nuovamente positiva. Nella seconda infezione, però, i sintomi della signora sono peggiorati e così i ricercatori si sono messi subito a lavoro per studiare il caso.
Quando è arrivata in Italia
Per il momento, il ceppo brasiliano è stato individuato in sei Paesi al mondo, tra cui'Italia. Qui, il primo caso si è avuto il 16 gennaio, quando un uomo rientrato dal Brasile all'aeroporto di Malpensa è risultato positivo.