Gisella Cardia, la veggente di Trevignano

Madonna di Trevignano

Da sette anni a questa parte, ogni 3 del mese alle ore 14,30, la statua di legno della Madonna di Trevignano Romano piange sangue. O almeno, così farebbe il manufatto originale custodito dalla sedicente veggente Gisella Cardia, ex imprenditrice di 53 anni che dice di avere un contatto diretto con la Vergine. Cardia si è trasferita nel paesino alle porte di Roma alcuni anni fa, dopo la condanna a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta (pena poi sospesa), ricevuta nel 2013: durante un viaggio a Medugorje di circa tre anni dopo - ha raccontato lei - la statuetta della Vergine che portava con sé avrebbe iniziato a lacrimare di un misterioso liquido rosso. Vero o no, da lì è nata la leggenda. Attorno alla quale ruotano però, oltre ai devoti, no-vax e diffusori di false cure contro il Covid. 

Ogni anno sono centinaia, forse migliaia, i fedeli che si presentano quindi a Trevignano Romano, sulla collina sopra il lago di Bracciano. Lì, dov'è posizionata una copia del manufatto a dimensioni naturali. Stando ai racconti di Cardia, ogni 3 del mese la Vergine Maria le affiderebbe anche un messaggio da diffondere a tutti i suoi seguaci.

Per ascoltarlo, ieri sono venuti in massa, da tutta Italia, «con decine di pullman» come ha riferito un visitatore al Corriere della Sera, per vedere la presunta apparizione. «Oggi saremo almeno 3mila», aveva fatto eco un addetto alla sicurezza dell' «Associazione Madonna di Trevignano onlus». A occhio, secondo il cronista inviato, non erano più di 400. 

Finita la messa, i membri della onlus hanno formato un recinto umano attorno a Cardia, scortata fino ai sedili della macchina usata per andar via: serviva a impedire ai giornalisti presenti di avvicinarsi e fare domande. 

Sulle mani e sui piedi della veggente Cardia, a partire dal mercoledì delle ceneri, si aprirebbero perfino delle ferite di forma circolare. Cioè delle «stigmate».

Ne ha parlato alcune settimane fa a "Pomeriggio Cinque"  Rosanna Chifari Negri, neurologa, che ha classificato le ferite come «dei veri e propri buchi sanguinanti, ma non in forma emorragica», i quali «profumano intensamente di fiori» e, a quanto pare, comparirebbero spontaneamente senza impedire il corretto funzionamento delle estremità: «in una situazione clinica normale, una ferita di questo tipo comporterebbe una sintomatologia molto eclatante e grave. Invece le sue mani, malgrado le lesioni, si muovono normalmente. La stessa cosa accadeva in altre figure come quella di Padre Pio».

E non finisce qui. Secondo un resoconto fatto dalla neurologa a "Storie Italiane", le suddette ferite «scompaiono da sole, senza lasciare segni o cicatrici, dopo le 15.00 del Venerdì Santo».

Oltre ai segni divini sul corpo, il marito della veggente, Gianni Cardia, ha parlato anche di «croci di sangue e scritte in aramaico» comparse sulle pareti di casa. Scritte che poi sarebbero state tradotte grazie all’aiuto di un sacerdote: «Io sono la trinità», il loro presunto significato.

Ma chi è invece Rosanna Chifari Negri, il medico che certifica l'autenticità delle stigmate della veggente Gisella Cardia?

La dottoressa è la direttrice del comitato scientifico del Movimento Ippocrate: un gruppo che sul suo sito si definisce "rete internazionale di medici, ricercatori, operatori della sanità e del sociale". Di fatto, una grande community di antivaccinisti, complottisti e diffusori di fake news e cure pseudoscientifiche. 

Il fondatore è Mauro Rango, un cooperante senza laurea in medicina, salito alla ribalta delle cronache nel settembre 2021, in occasione del "Primo Convegno Mondiale sulle Terapie Precoci per il Covid-19" organizzato dalla senatrice leghista Roberta Ferrero. 

Durante il suo intervento, Rango ha parlato ai presenti in diretta dalle Mauritius, a proposito della presunta efficacia di un cocktail anti-Covid, messo a punto dai medici locali, a base di Ivermectina: un farmaco antielmintico che favorisce l'espulsione di vermi e parassiti intestinali. La sua tesi era stata appoggiata da una serie di studi (mai verificati) presentati al Senato proprio da Chifari. 

L'uso di Ivermectina contro il Coronavirus, però, è stato più volte bollato come «inadeguato e potenzialmente dannoso per l'organismo» dalla Food and Drug Administration Americana (Fda) e «non raccomandabile» dall'Autorità Europea dei Medicinali (Ema). 

Dal canto suo, Chifari (come del resto molti altri aderenti al movimento Ippocrate), ha spesso e volentieri criticato l'utilizzo dei vaccini tradizionali contro il Covid-19, definiti in varie occasioni come "dannosi per la salute collettiva", sempre citando imprecisati studi scientifici.  

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