Gareth Thomas: «Sono positivo all'Hiv, stop ai pregiudizi», William e Kate aiutano il campione di rugby del Galles Video

Gareth Thomas, campione del rugby gallese, annuncia di essere positivo all'Hiv
di Paolo Ricci Bitti
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Domenica 15 Settembre 2019, 15:28 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 01:52

Gareth Thomas positivo all'Hiv. Il campione di rugby del Galles e dei Lions era già stato il primo asso di questo sport a rivelare di ossere omosessuale: adesso, con un video altamente drammatico su Twitter, ha annunciato di essere sieropositivo. Un annuncio che, nelle intenzioni della star di 49 anni, padre di due bambini frutto di un matrimonio precedente all'outing, vuole essere di aiuto a chi si trova nelle sue condizioni.  La testimonianza è stata già guardata quasi due milioni di volte e ha ricevuto il supporto di tante star, nonché delle altezze reali di Kensington Palace. 

"Coraggioso come sempre - hanno scritto di lui il principe William (patrono della federugby gallese) e la moglie Kate Middleton - una leggenda dentro e fuori dal campo. Noi ti supportiamo Gareth".

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Gareth Thomas ha giocato 100 volte (caps) per il Galles, di cui è stato anche capitano, e tre per i Lions: una carriera leggendaria proseguita anche nel rugby a 13. Ala inarrestabile, potentissimo, indimenticabile anche per i fedeli italiani: nel marzo di 20 anni segnò 4 mete agli azzurri di Massimo Giovanelli e Georges Coste a Treviso in un match terminato 21-60. E' nato a Bridgend, come il futuro allenatore dell'Italia, Rob Howley, con il quale ha giocato insieme in tante delle imprese dei Dragoni. Il suo outing, il primo fra i campioni del rugby, risale al 2009. Forte il sostegno, nei suoi confronti, anche dell'arbitro suo connazionale Nigel Owens, a sua volta il primo arbitro internazionale di rugby a fare outing.

Il video post 

Felpa grigia e sguardo fisso sulla telecamera, Thomas dice: "Ciao, voglio condividere con voi il mio segreto. Perché? Perché è mio diritto dirvelo e non di quelle persone malvagie che mi hanno reso la vita un inferno, minacciandomi di dirvelo prima che lo facessi io. E poi perché credo in voi e mi fido di voi".

 


Minacce continue, dunque, di rivelare la verità che Thomas ha dovuto affrontare nel corso degli anni e lo hanno portato quasi alla disperazione. Della sua sessualità lo sportivo ha parlato per la prima volta nel 2009, dichiarando la propria omosessualità e, da allora, ha lavorato senza sosta per contrastare l'omofobia dentro e fuori dal campo.

"Sto vivendo con l'HIV - continua Thomas, prendendo un secondo per farsi coraggio prima di ricominciare a parlare - e il fatto che abbiate questa informazione mi rende estremamente vulnerabile, ma non debole".

"E anche se sono stato costretto a dirvi questa cosa - prosegue - ho scelto di combattere, di educare e di rompere lo stigma su questo argomento. Mi spingo fisicamente ai limiti e vi chiedo di aiutarmi a mostrare che ognuno di noi vive nella paura delle reazione degli altri e delle loro opinioni su qualcosa che ci riguarda, ma questo non significa che bisogna nascondere tutto".

"Ma per farlo - conclude - ho davvero bisogno del vostro supporto", e posta l'hashtag della sua nuova battaglia #yourraceyourvictory. In un'intervista al 'Sunday Mirror' Thomas ha poi confessato di aver avuto persino pensieri suicidi dopo la diagnosi, ma di aver deciso di affrontare tutto.

Lo scorso novembre il rugbista è stato attaccato nel centro di Cardiff a causa di un crimine di odio omofobico, ma ha chiesto alla polizia del Galles del sud di occuparsi dell'aggressore sedicenne per mezzo di giustizia riparativa.

 

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