A Wimbledon l'erba voglio è soltanto per tre big

A Wimbledon l'erba voglio è soltanto per tre big
di Angelo Mancuso
3 Minuti di Lettura
Lunedì 1 Luglio 2019, 10:30
Avranno pure rallentato l’erba, utilizzando una mescola infame per i volleatori e perfetta per i fondo campisti, ma è pur sempre erba. Può essere un torneo molto divertente, ma anche molto noioso: sugli immacolati prati dell’All England Club che da oggi ospitano Wimbledon, ci sono 3 chiari favoriti e sono i soliti noti. E’ l’unico Slam in cui la classifica Atp non è l’unico parametro per stabilire le teste di serie. Si tiene conto dei risultati negli ultimi anni e le gerarchie indicano nell’ordine Djokovic, Federer e Nadal, con il maiorchino scivolato in terza posizione nonostante il ranking lo veda davanti allo svizzero. Il freddo algoritmo “verde” ha infastidito parecchio Rafa. A Londra vanta 2 titoli e 3 finali, ma prima della semifinale dello scorso anno non superava gli ottavi dal 2011, a suo dire per ragioni fisiche. «Non capisco - ha sottolineato - la stagione non è solo l’erba. Tutti i giocatori lavorano sodo per ottenere una classifica tale da poter essere testa di serie e poi arrivano qui e rischiano di avere un tabellone più difficile a causa di questo criterio».

Djokovic avrebbe Monfils nel teorico ottavo, un quarto con Medvedev o Tsitsipas e una semifinale con Zverev, oppure una possibile riedizione dell’ultima finale con Anderson. Nadal è invece nella parte bassa nell’ottavo di Cilic, nel quarto di Thiem o Fognini, nella semifinale di Federer. E già al 2° turno potrebbe incrociare Kyrgios. Teoria, solo teoria. Al di là delle schermaglie dialettiche, se Rafa passerà indenne i primi turni potrà diventare pericoloso. C’è però un’incognita: le martoriate ginocchia potrebbero creargli qualche problema su una superficie che costringe a tenere il baricentro piuttosto basso. Nel 2018 vinse Djokovic: è ancora lui il preferito dei bookmaker, ma Federer, nonostante le quasi 38 primavere, punta al nono squillo. Ma non dovrà spendere troppe energie nei primi turni.

INSEGUITORI 
Sono quelli del bicchiere mezzo pieno, ma nel loro caso entrano in ballo mille variabili, non ultima (anzi, forse per prima) la fortuna. Il gigante croato Cilic, perfetto per i prati con la dote di ace che si porta in campo, può contare su due fattori importanti: sa come si vince uno Slam e avrà voglia di rivalsa dopo la finale persa nel 2017 contro Federer complice una vescica traditrice. La sensazione è che il resto dei pretendenti (da Zverev e Tsitsipas in giù) potrà ottenere buoni risultati, magari ottimi, ma senza reali chance di sollevare il trofeo.

L’ITALIA S’È DESTA 
Per una volta il nostro tennis maschile potrebbe sorprendere il pubblico british. Di certo gli azzurri sono coloro che hanno conquistato più punti sull’erba tanto ostica in passato nelle poche settimane di rodaggio e avvicinamento ai Championships: 2 titoli con Berrettini (a Stoccarda) e Sonego (ad Antalya) e 2 semifinali. Meglio di americani, australiani, francesi, ecc. Undici complessivamente al via: tra le donne c’è la rientrante Giorgi. Diretta su Sky Sport e ogni sera alle 23.30 SuperTennis proporrà in chiaro il miglior match della giornata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA