Wimbledon, l'emozione e Federer frenano Berrettini ko in 3 set

Wimbledon, l'emozione e Federer frenano Berrettini ko in 3 set
di Guido Frasca
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Lunedì 8 Luglio 2019, 20:18 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 11:21

Troppo forte Federer. Troppo forte l'emozione della prima volta sul Centre Cour di Wimbledon. Troppa la differenza tra chi ha trionfato 8 volte nel tempio del tennis e chi ci arriva da apprendista. Tutto troppo per Matteo Berrettini. Era il quinto italiano dell’era open negli ottavi sull'erba dei Championships dopo Adriano Panatta nel 1979, Davide Sanguinetti nel 1998, Gianluca Pozzi nel 2000 e Andreas Seppi nel 2013. Solo Panatta e Sanguinetti hanno raggiunto i quarti. Sì perché la sfida del 23enne romano contro King Roger si è risolta in un lampo tanto forte da accecarlo: 6-1 6-2 6-2. Non c'è stata partita e i numeri sono lì a testimoniarlo in maniera inequivocabile: 23 errori gratuiti di Berrettini a fronte di 40 vincenti. Quasi il doppio quelli dello svizzero (79) a fronte di appena 5 errori gratuiti. Per provare a stare dietro a Federer, Matteo avrebbe dovuto servire come sa e può: invece le prime messe in campo sono rimate al di sotto del 50%. Impossibile così tenere testa a un campione che come rallenti o accorci ti seppellisce di vincenti e ti impedisce di giocare. Matteo ha pagato a caro prezzo l'emozione, la tensione della prima volta contro il suo idolo di sempre, che è per la 17esimo volta nei quarti a Wimbledon (Connors si è fermato a 14), la 55esimo in uno Slam (20 i titoli in bacheca): pure questo è un primato. A quasi 38 anni è il più anziano nei "last eight" ai Championships dai tempi dello stesso Connors, che vi riuscì agli US Open nel 1991 a 39 anni suonati. Per Berrettini però questa partita deve essere non un premio, ma un punto di partenza: la stagione sull'erba gli ha fruttato anche il titolo a Stoccarda ed è saldamente tra i top 20 del ranking mondiale.

Quarti anche per Rafa Nadal, che ha demolito il portoghese Joao Sousa: triplo 6-2. Trenta vincenti e solo 10 gratuiti per il mancino spagnolo, 16 punti in 19 discese a rete, lui che viene definito un fenomenale ribattitore e invece si sta muovendo sui prati come fosse la sua amata terra rossa. Mercoledì lo attende lo statunitense Sam Querrey. Poi potrebbe esserci in semifinale l'attesissima sfida con Federer, che affronterà il giapponese Kei Nishikori. Tutto facile anche per Novak Djokovic: 6-3 6-2 6-3 al giovane francese Ugo Humbert. Una prestazione solida condita da 25 vincenti e 14 errori gratuiti con il 78% di prime al servizio. Prossimo avversario il belga David Goffin. Questi i quarti maschili in programma domani: Djokovic-Goffin, Pella-Bautista Agut, Querrey-Nadal e Nishikori-Federer.

Nel torneo femminile fine del sogno per la 15enne rivelazione Cori Gauff: la baby prodigio statunitense ha ceduto negli ottavi con un doppio 6-3 alla rumena Simona Halep, testa di serie numero 7. Troppi i 29 errori gratuiti della Gauff contro la solidità di una giocatrice esperta come la rumena, che a Wimbledon vanta le semifinali nel 2014. Fuori a sorpresa la numero uno Ashleigh Barty, campionessa in carica del Roland Garros, sconfitta per 3-6 6-2 6-3 da Alison Riske. L'australiana ha ceduto di schianto dopo aver controllato il primo set. Quanto sia difficile la doppietta Parigi-Wimbledon lo dimostra il fatto che nell'era open solo Margaret Court, Evonne Goolagong, Billie Jean King, Chris Evert, Martina Navratilova, Steffi Graf e Serena Williams ce l'hanno fatta. Proprio la 37enne statunitense è nei quarti: doppio 6-2 la spagnola Suarez Navarro. L'altra sorpresa della giornata è stata la sconfitta nel derby di Karoline Pliskova, testa di serie numero 3, contro Karoline Muchova, numero 68 Wta: 4-6 7-5 13-11 dopo oltre tre ore per la 22enne ceca.

Questi i quarti femminili in programma domani: Riske-Williams, Strycova-Konta, Svitolina-Muchova e Halep- Zhang.

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