Us Open, la Sharapova vola, Isner è già fuori

Us Open, la Sharapova vola, Isner è già fuori
di Angelo Mancuso
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Sabato 2 Settembre 2017, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 15:42
Prima volta negli ottavi di finale in un torneo dello Slam a 35 anni. Paolo Lorenzi, esempio di umiltà, lavoro, dedizione e sacrificio, non finisce di stupire. "Essere tra i primi 16 di un torneo dello Slam è una grande soddisfazione", sottolinea il senese, numero 40 del ranking Atp. Al terzo turno si è aggiudicato il derby azzurro contro Thomas Fabbiano, numero 82 Atp: 6-2 6-4 6-4 il punteggio in due ore e 12 minuti. Una conferma dopo i bei successi contro il portoghese Sousa e soprattutto il gigante lussemburghese Muller. Lorenzi è sempre stato avanti nel punteggio. "Un derby è sempre complicato - spiega - e poi con Thomas siamo amici, spesso ci alleniamo insieme. Lui ha cominciato male, era contratto. Poi la sfida è salita di livello: eravamo al terzo turno di uno Slam e poco conta che io sono 40 e lui 80 nel ranking. Io sono stato sempre concentrato e ho fatto bene quel che dovevo. Ad esempio nel game conclusivo ho messo a segno quattro prime chiudendo il match".

Lorenzi, che a New York è accompagnato dalla moglie Elisa, avvocato in uno studio di Siena (si sono sposati lo scorso dicembre), si giocherà domenica un posto nei quarti di finale contro il sudafricano Kevin Anderson, numero 32 del ranking mondiale e 28esima testa di serie, chge ha superato sempre in tre set il Next Gen croato Borna Coric, numero 61 Atp: 6-4 6-3 6-2. Tre i precedenti e tutti in favore di Anderson, uno dei giganti del circuito (supera i due metri di altezza): 31 anni nato a Johannesburg, in carriera vanta tre titoli Atp ed è stato numero 10 mondiale nel 2015. L'ultima sfida si è giocata quest'anno a Ginevra sulla terra rossa e ha battuto Lorenzi per 75 7-6 (1).

Continuano a fioccare le sorprese nel torneo maschile già orfano di Murray, Djokovic, Wawrinka, Raonic e Nishikori. In particolare la parte bassa del tabellone è apertissima: non c'è neppure un top ten. Dopo l’uscita di scena del tedesco Alexander Zverev, quarta testa di serie, e del francese Jo-Wilfried Tsonga, numero 8 del seeding, al terzo turno si è fermato anche Marin Cilic, numero 7 della classifica mondiale e quinto favorito del seeding, che dopo il ritiro di Andy Murray era stato spostato nella posizione occupata dallo scozzese (era la seconda testa di serie), come previsto dal regolamento. A spedire a casa il croato, vincitore agli US Open nel 2014, è stato l'argentino Diego Schwartzman, numero 33 Atp e 29esima testa di serie. Cilic ha pagato l'assenza nel circuito, visto che a causa di problemi agli adduttori non giocava un torneo dalla finale a Wimbledon persa lo scorso luglio contro Federer. Il 25enne sudamericano, tra i giocatori più bassi del circuito con i suoi 170 centimetri, si è imposto in quattro set: 4-6 7-5 7-5 6-4. Un altro exploit dopo quello di tre settimane fa a Montreal dove aveva raggiunto le semifinali elimanando l’austriaco Dominic Thiem, numero 8 del mondo. Per Schwartzman sono i primi ottavi in un Major.

A completare l'opera ci ha pensato lo Zverev più anziano, Mischa testa di serie numero 23, che ha spedito a casa il gigante John Isner, favorito numero 10: 6-4 6-3 7-6 (5). Il tedesco ora sfiderà un altro lungagnone a stelle e strisce, Sam Querrey (numero 17 e semifinalista a Wimbledon lo scorso luglio) per un posto nei quarti, traguardo già raggiunto in uno Slam ad inizio stagione agli Australian Open.

Intanto c'è un aspirante campione, il Next Gen canadese Denis Shapovalov, che si sta ritagliando un ruolo da protagonista in questi US Open ricchi di sorprese. Il 18enne mancino, numero 69 Atp e partito dalle qualificazioni dopo aver eliminato Tsonga al secondo turno, ha conquistato gli ottavi superando il britannico Kyle Edmund, numero 42 Atp, costretto al ritiro per un problema alla schiena sul punteggio di 3-6 6-3 6-3 1-0 in favore di Shapovalov. Il canadese nato a Tel Aviv e con residenza alle Bahamas diventa così il giocatore più giovane ad arrivare così avanti agli US Open dai tempi di Michael Chang, che a 17 anni raggiunse gli ottavi nell’edizione 1989.

Nel torneo femminile prosegue la marcia di Garbine Muguruza, testa di serie numero tre e campionessa in carica di Wimbledon. La 23enne spagnola nata a Caracas è negli ottavi dopo aver sconfitto con il netto punteggio di 6-1 6-1 slovacca Magdalena Rybarikova, 31esima testa di serie.

Ottavi anche per Venus Williams, che a 37 anni è la giocatrice più anziana e titolata in tabellone. La statunitense, testa di serie numero 9, ha battuto per 6-3 6-4 la greca Maria Sakkari. Venus è entrata in campo qualche minuto dopo aver saputo che la sorella Serena è diventata mamma dando alla luce una bimba al St Mary's Medical Center di West Palm Beach, in Florida. "Sono molto eccitata, è una notizia splendida, non riesco ad esprimere la mia gioia", ha commentato entrando nell'Arthur Ashe Stadium. Il nome della bambina non è ancora stato reso noto: è la primogenita della fuoriclasse americana e di Alexis Ohanian, cofondatore del social Reddit.

Avanti anche Maria Sharapova. Le colleghe hanno criticato gli organizzatori prima perché le hanno concesso una wild card, poi perché la russa di ghiaccio gioca sempre nell'Arthurs Ashe Stadium. Lei va per la sua strada e contro la 19enne Sofia Kenin, staunitense nata a Mosca e numero 139 Wta, ha sofferto solo nel primo set: 7-5 6-2.


 
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