United Cup, il balzo azzurro. Santopadre: «Siamo diventati un gruppo. E Berrettini è pronto a vincere uno Slam»

Parla il coach degli azzurri nel torneo e del tennista romano: «È in crescita sotto ogni punto di vista e finalmente sta bene fisicamente. Ha la leggerezza giusta per ambire a vincere Melbourne»

United Cup, il balzo azzurro. Santopadre: «Siamo diventati un gruppo. E Berrettini è pronto a vincere uno Slam»
di Vincenzo Martucci
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Lunedì 9 Gennaio 2023, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 09:26

L'Italia cede allo squadrone USA nella finale di United Cup: nei singolari, tutti con tre avversari avanti in classifica, Martina Trevisan non regge l'urto-Pegula, Lorenzo Musetti (da oggi best ranking: da numero 23 a 19) deve arrendersi dopo appena mezz'ora a un problema alla spalla contro Tiafoe (domani la TAC), Matteo Berrettini (che sale dal numero 16 al 14) cede in due tie-break allo scatenato Fritz e poi Lucia Bronzetti non può opporsi alla Keys e al 4-0. Proprio il romano, con due vittorie e due sconfitte di misura contro 4 top-ten, esce molto più forte dalla nuova gara a squadre miste ATP verso il primo Slam, gli Australian Open da lunedì 16 a Melbourne.

Maestro Vincenzo Santopadre, cos'ha fatto meglio Berrettini?
«È in crescita sotto tutti i punti di vista: è sempre più libero, di testa e di tennis, e sta sempre meglio fisicamente.

Che per noi è la base di tutto».

Matteo pensa molto, a volte troppo. Chissà quanto ha pensato l'anno scorso coi nuovi forzati stop e la semifinale Davis persa con lui in extremis in doppio.
«Oggi invece è leggero, sempre più capace di gestire le situazioni di gioco e le pressioni, e di lasciare quindi più spazio all'istinto. Matteo è particolarmente bravo a portarsi sempre via comunque qualcosa dalle partite: stavolta - ne abbiamo parlato assieme - ha guadagnato la forza di essere meno titubante. Che gli viene dalla ritrovata fiducia. Contro 4 dei più forti del mondo ha espresso un livello altissimo di tennis, venendo sempre fuori e sereno dalle difficoltà».

Che difficoltà ha incontrato nella United Cup?
«Con Ruud ha gestito la pressione di un giocatore solido che fa sempre il giusto e quindi mette pressione, con Hurkacz ha saputo reagire bene quando ha avuto un calo mentale e anche fisico al servizio, con Tsitsipas ha fatto match pari, poteva gestire meglio il tie-break, ma ha tenuto di fisico e di testa nella partita per me più massacrante, con Fritz ha sostenuto lo scontro più difficile sia al servizio che in risposta.

Se agli Australian Open dovesse riaffrontare Tsitsipas o Fritz chi batterebbe?
«Tsitsipas perché, anche se ci ha perso 4 volte su 4, ha sempre avuto chances, anche stavolta con quella palla-break che somigliava tanto a un match point. E non ha gli stessi problemi tecno-tattici che gli prospetta Fritz, che serve e risponde meglio del greco e ha meritato di vincere in un match comunque equilibrato, deciso da dettagli».

Abbiamo rivisto il Berrettini martello, di servizio e dritto.
«Hanno funzionato bene anche la risposta - che deve migliorare ancora - e il passante longilinea di rovescio, ha fatto meno palle corte per via della superficie. Ma quello che più mi è piaciuto è che è rimasto sempre tranquillo nella gestione del match».

Questo Berrettini può legittimamente ambire a vincere gli Australian Open, un torneo che gioca sempre bene?
«Melbourne gli piace e ci si trova bene, ma non si può giudicare un giocatore da un torneo, sia pure uno Slam, eppoi Matteo gioca bene un po' dappertutto. Di sicuro, questa leggerezza che sta esprimendo è un'arma in più per ambire a vincere Melbourne: ne ha le potenzialità».

Dalle partite fra Brisbane e Sydney Berrettini porta via tanta fiducia ma anche qualcosa in più.
«Tutti noi ci portiamo dietro le belle sensazioni del gruppo: sono state incredibili, speciali. È stato qualcosa che abbiamo creato tutti insieme con lavoro comune, in una manifestazione dove non ci sono obblighi ma dove tutti la sera ci siamo ritrovati assieme a cena a ridere e scherzare. Così come faremo Matteo (Berrettini), Martina (Trevisan), Lorenzo (Musetti) ed io nel giorno di libertà prima di andare a Melbourne per allenarci. Speriamo di riportare quest'atmosfera rilassata anche lì».

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