Sinner senza fine allunga ancora il suo magico 2020

Sinner senza fine allunga ancora il suo magico 2020
di Gianluca Cordella
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Sabato 14 Novembre 2020, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 16:00

Jannick Sinner, alla fine, ha conquistato anche la tv di Stato. Oggi, la finale del torneo 250 di Sofia, la sua prima nel circuito Atp, sarà trasmessa anche da Rai Due. Non siamo ancora ad Alberto Tomba che interrompe il Festival di Sanremo ma è termometro importante della febbre nazional-popolare che sale per il giovane campioncino azzurro. Che da poco più che adolescente - è un classe 2001, 19 anni compiuti ad agosto - continua a comportarsi come quei ragazzini che alle feste si divertono così tanto da andare via solo quando il padrone del locale stacca la musica, all’alba. Solo che la festa di Jannick, più che qualche ora, è durata quasi un anno. Con qualche mese strappato via dal lockdown. Un 2020 magico per lui, che lo ho visto raggiungere gli ottavi di finale agli Internazionali di Roma - laddove lo scorso anno aveva vinto il suo primo match in un Masters 1000 -, le semifinali a Colonia e, soprattutto, i quarti di finale Slam al Roland Garros, alla sua prima apparizione. Ama chiudere i cerchi, Jannik, da perfezionista qual è. E se novembre 2019 lo aveva imposto di forza all’attenzione del mondo con il suo trionfo alle Next Gen Finals di Milano (che fanno statistica solo per gli scontri diretti ma non danno punti per la classifica mondiale), dodici mesi dopo è ancora il “suo” mese a regalargli la chance di vincere il primo torneo pesante. Non che il successo milanese non sia stato importante nel suo processo di crescita e maturazione, ma alzare al cielo la prima coppa “vera” è differente.
ORA C’È POSPISIL
Tra il fenomeno di San Candido e gli almanacchi del tennis c’è solo il canadese Vasek Pospisil, numero 74 della classifica mondiale. Esperto, potente, ma sul trovarselo in finale di un Atp 250 ci sarebbe da metterci la firma. Per intendersi: gli avversari superati sin qui dall’allievo di Riccardo Piatti sono di ben altro livello. A cominciare dall’ultimo, quell’Adrian Mannarino scavalcato in semifinale che, pur non essendo un fuoriclasse, è tennista fastidioso da affrontare. Per questo il 6-3 7-5 messo su da Sinner in 87 minuti ha un peso specifico enorme. Al di là dell’ottimo momento di forma - il francese è fra quelli che meglio hanno giocato nell’ultimo mese - Mannarino poteva essere una grande insidia perché possiede tutto il repertorio che, sulla carta, dovrebbe infastidire Jannik. E’ mancino, è un ottimo ribattitore e non è uno di quelli che ripete all’infinito lo stesso schema di gioco. Ricordate le variazioni di Dimitrov al Foro Italico? Alla lunga erano riuscite a mandare in tilt l’azzurro. Che continua a dimostrare una capacità superlativa di far tesoro di tutte le esperienze. Sinner perderà ancora tante partite in carriera, giovane com’è: ma si può stare certi che difficilmente lo si vedrà commettere errori tattici già visti. Non è da lui. 
MATURITÀ
Una cosa che è da lui, eccome, è invece stare con la testa dentro la partita.

Cosa fatta anche ieri negli unici momenti vagamente critici del match: sul 1-2 e poi sul 2-3 quando Mannarino ha avuto prima due occasioni e poi una sola per scappare avanti di un break, 1-3 o 2-4. Invece Sinner ha impattato tutte e due le volte e la cosa è sembrata tanto più sorprendente considerando la bassissima percentuale di prima palle in campo dell’azzurro. Il servizio quando entra fa male, ma troppo spesso entra poco. Lì si deve crescere e Jannik lo sa bene. Si deve crescere anche in classifica mondiale e lì, al momento non c’è alcun problema. Sinner, attualmente numero 44 del mondo, al prossimo aggiornamento della classifica sarà come minimo numero 41, altro best ranking di una carriera che ormai procede così, di limite abbattuto in limite abbattuto. Dovesse trionfare in Bulgaria sfonderebbe anche il muro della Top 40. Non male per uno che è già il più giovane tennista tra i primi cento del mondo. E la prima coppa? Nessuno problema, se non dovesse arrivare oggi bisognerà aspettare al massimo la prossima festa. 

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