Tennis, Bertolucci: «Italia incompleta, bisogna scegliere la coppia giusta»

Tennis, Bertolucci: «Italia incompleta, bisogna scegliere la coppia giusta»
di Vincenzo Martucci
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Lunedì 3 Gennaio 2022, 00:49

Accanto ai singolaristi Matteo Berrettini (ancora fuori condizione dopo l’infortunio) e Jannik Sinner (micidiale nel primo singolare contro Purcell). «Matteo sta bene, al di là della sconfitta con De Minaur, Jannik l’ho visto molto bene», parola di capitan Filippo Volandri dopo il 2-1 di Australia-Italia a Sydney che apre l’ATP Cup e la stagione (gli azzurri torneranno in campo domani a mezzanotte contro la Francia, diretta su Supertennistv).
Paolo Bertolucci, protagonista della Davis del ’76 in doppio con Adriano Panatta, che coppia formerebbe con Berrettini, Sinner, Sonego, Fognini e Bolelli?
«Se è in condizione, io prenderei sempre Fognini per la risposta, per la velocità a rete, per la reattività sui colpi di rimbalzo, e per personalità ed esperienza. Al suo fianco ci metterei Bolelli, in virtù dei loro risultati, e Berrettini che serve come un treno».
Ma se Vincenzo Santopadre - che come l’anno scorso avvicenda Volandri come capitano - ha preferito schierare Bolelli accanto a Berrettini…
«Può anche essere stata una preferenza di Berrettini, da numero 1 della squadra. Di certo, Matteo può giocare a sinistra, dove è più facile rispondere, ma non può trovarsi a sinistra durante lo scambio, come invece gli è capitato, subendo il gioco in velocità degli australiani. E giocando così, perdendo la possibilità di far più male col dritto, la partita è sempre a senso unico. E’ andata anche peggio perché le percentuali di prime sia di Matteo che di Simone sono state troppo basse».
E Sinner? In Davis, a Torino, il ct Volandri l’ha messo con Fognini.
«Non so se poi Jannik gioca tutte le volte due match, non so se adesso gioca il doppio perché gli serve ma se poi è disposto ancora a farlo se arrivano grossi risultati in singolare durante la stagione. Come lui, anche Berrettini è un singolarista adattato e giocatori così servono, rimangono dietro nello scambio e non vivono le situazioni tattiche nel modo giusto».
Converrebbe una coppia alternativa ai due “top ten” di singolare?
«Bisogna valutare due-tre possibilità per formare una coppia, con la speranza che poi giochino anche qualche torneo insieme, due giocatori che si integrino come caratteristiche tecniche e che stiano bene come persone. Bisogna parlare coi giocatori, chiedergli chi preferirebbero come compagno, se possono impegnarsi anche fuori dalle gare a squadre, l’Atp Cup e la Davis, se preferiscono giocare a destra o a sinistra… E’ un discorso delicato e importante oggi e in prospettiva, potendo avere una squadra così forte ma con una formula che premia tanto il doppio».
L’Atp Cup è a gironi, martedì c’è la Francia e giovedì la Russia, non siamo eliminati. Ma l’allarme-doppio si rinnova.
«Di sicuro, abbiamo perso una bella occasione. Sinner ha fatto il suo, De Minaur ha giocato bene, ma Berrettini è ancora lontano come condizione, Fognini io lo farei giocare sempre ma il capitano che è sul posto e ha il polso della situazione non lo fa giocare, Bolelli non ha fatto una prova eccezionale, anche come personalità, per guidare una situazione del genere, Sonego per il doppio non lo vedo».
Per fortuna, il doppio francese, senza Herbert, è zoppo e quello russo, senza Rublev, costringe Medvedev agli straordinari. Aspettando la coppia azzurra - «Sappiamo che dobbiamo lavorare», ammette Volandri - teniamoci stretti i singolaristi

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