Iga Swiatek finisce così come aveva cominciato: dominando. Si prende il Roland Garros in otto ore e mezza scarse di gioco, una (e 21 minuti) le è bastata per regolare in finale l’americana Sofia Kenin, numero 6 del mondo. Un 6-4 6-1 che chiude le sue due settimane da star: 14 set vinti e nessuno perso, appena 28 game in totale lasciati alle avversarie nel corso della cavalcata, nessuna delle quali le ha mai strappato più di cinque giochi. L’ultima a vincere senza lasciare set alle avversarie fu la ex numero del mondo Justine Henin nel 2007. Precedente lusinghiero per Iga che diventa anche il primo atleta polacco della storia - uomini inclusi - a trionfare in un torneo dello Slam. Aveva iniziato il torneo da numero 54 del mondo e fuori dalla teste di serie: da domani sarà numero 17 con interessanti prospettive di crescita e un conto in banca diventato improvvisamente extralarge con 1 milione e 600 mila euro in più. «Non sono molto brava con i discorsi - ha esordito Iga, 19 anni e il dna sportivo trasmesso da papà Tomasz, olimpionico di canottaggio nel quattro di coppia ai Seoul 1988 - ma voglio ringraziare tutti quelli che hanno fatto sì che questo torneo si potesse disputare. Guardavo il Roland Garros in tv solo poco tempo fa, vedevo vincere Nadal ed ora sono qui con il trofeo in mano. Ringrazio il mio coach, la mia preparatrice mentale, sono felice che la mia famiglia sia qui: vi voglio bene». Prima di aggiungere un «devo dire qualcos’altro?», che ha strappato una risata ai presenti.
LA SUPER BATTAGLIA
L’ascesa di Iga Swiantek comincia, dunque, nel luogo che più di ogni altro ha esaltato il suo idolo, Rafa Nadal, che, come se non fossero abbastanza per i libri di storia 12 trionfi al Roland Garros, oggi cercherà di alzare anche la 13ª coppa.