Roland Garros, invasione di campo e protesta: ragazza si lega alla rete. «Ci restano 1028 giorni»: ecco cosa significa

La ragazza è stata naturalmente "liberata" e poi portata via di peso. Nel frattempo i giocatori erano rientrati negli spogliatoi

Roland Garros, invasione di campo e protesta: ragazza si lega alla rete. «Ci restano 1028 giorni»: ecco cosa significa
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Venerdì 3 Giugno 2022, 22:21 - Ultimo aggiornamento: 22:24

Sorpresa al Roland Garros, dove nel bel mezzo della semifinale tra Ruud e Cilic una ragazza è entrata in campo dopo un'invasione e si è legata il collo alla rete mostrando una maglietta con la scritta «ci restano 1028 giorni». La ragazza, di 22 anni, si chiama Alizee e ha messo in scena una protesta contro il cambiamento climatico. La t-shirt mostrata dalla ragazza rimanda infatti a un sito, derniererenovation.fr, su cui sono spiegate tutte le ragioni del suo gesto: «1028 giorni sono ciò che ci resta per determinare il futuro dell'umanità. Meno di tre anni», si legge. La ragazza è stata naturalmente "liberata" e poi portata via di peso. Nel frattempo i giocatori erano rientrati negli spogliatoi. Poi la partita è stata vinta da Ruud che in finale sfiderà Nadal.


 

Il gesto al Roland Garros

«Il conto alla rovescia è iniziato il 28 marzo 2022, fine dell'ultimatum inviato da Last Renovation al governo, e data in cui i cittadini sono entrati in resistenza civile - si legge ancora sul sito -.

La Francia è stata condannata dai suoi stessi tribunali per inerzia climatica. Il futuro di questo Paese è letteralmente distrutto. Perdere tempo è morire. Siamo nel 2022 ed è tempo di guardare in faccia la realtà, il mondo in cui ci mandano i politici è un mondo in cui il Roland Garros non potrà più esistere. Oggi sono appena entrato in campo perché non posso più correre il rischio di non affrontare il cambiamento climatico. Il nostro obiettivo - dichiarano ancora - è costringere la legislazione a ridurre drasticamente le emissioni della Francia avviando il rinnovamento energetico, il più importante dei quali è convergere sulla giustizia sociale e climatica oggi. Di fronte al disastro ecologico in corso, vorremmo dimostrare che è possibile per i cittadini del mondo imporre ai loro governi l'agenda politica di cui abbiamo disperatamente bisogno».

 

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