È giusto escludere gli sportivi russi dalle competizioni? Le decisione di Wimbledon di non far partecipare i tennisti delle Nazioni (Russia e Bielorussia) che hanno invaso l'Ucraina ha scatenato numerose reazioni. Le parole che hanno avuto più risonanza sono state però quelle del campione Novak Djokovic. Il 34enne, vincitore di 20 Slam in carriera, ha definito «da pazzi» la scelta di uno dei massimi tornei al mondo. Anche perché comporterà la mancata partecipazione di Rublev e Medvedev (entrambi russi), quest'ultimo diventato numero uno al mondo lo scorso febbraio. La sua frase ha suscitato diverse reazioni, anche perché il serbo era stato espluso da un altro Slam, l'Australian Open, per un diverso motivo: ovvero non essersi vaccinato.
Polemiche Wimbledon, Panatta: «Esclusione ridicola»
Djokovic non è l'unico a schierarsi contro la decisione del massimo torneo di tennis inglese. Il campione italiano Adriano Panatta trova «ridicolo» quanto avvenuto. «Siamo di fronte a un torneo individuale, tutte le forme di pressione nei confronti di Putin affinché si possa arrivare a un cessate il fuoco sono ben accette, ma che senso ha non far giocare due signori che hanno il peccato di essere nati in Russia?», ha dichiarato a L'aria che tira, il programma de La7. E anche l'ATP ha dichiarato che la decisione di Wimbledon «è ingiusta e ha il potenziale per creare un precedente dannoso per il gioco».
These are the types of players that are being punished for a war they didn't start; by leaders they can't choose. But you want to make your political statement to make it seem like you're doing anything meaningful. Shame on you. pic.twitter.com/E2K7vyAdvH
— NoFirstName claycourtdal (@SMSTNS) April 20, 2022
A Wimbledon esclusi tennisti russi e bielorussi, è primo torneo
Chi è a favore dell'esclusione
«In questo modo Putin non potrà usare il più iconico dei torni dello Slam per cercare di legittimate gli orrori che sta infliggendo al popolo ucraino», ha affermato il ministro dello Sport britannico, Nigel Huddleston.