Panatta: «Per battere Djokovic, Matteo non dovrà farsi prendere dall'ansia»

Panatta: «Per battere Djokovic, Matteo non dovrà farsi prendere dall'ansia»
di Piero Valesio
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Sabato 10 Luglio 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 14:33

Dato che anche le ricorrenze hanno la loro importanza, Matteo Berrettini ha pensato bene di vincere la semifinale e conquistare la finale di Wimbledon nel giorno del 71° compleanno di Adriano Panatta, ultimo maschietto italiano a vincere un titolo dello Slam nel ’76 a Roland Garros. Dopo sono state le ragazze a tenere sulle vette più alte il tennis italiano grazie ai successi di Schiavone sempre a Parigi e di Flavia Pennetta a New York, dopo una finale indimenticabile contro Roberta Vinci.
Adriano, ha seguito la semifinale di Berrettini contro Djokovic?
«Certo che l’ho seguita. Tutta. Bellissima, entusiasmante. E quando è finita è iniziato a squillare il telefono….». Facile immaginare che tutti vogliano sapere cosa pensa di Matteo. 
NESSUNA SORPRESA
«Penso che sia un meraviglioso campione. E quanto è cresciuto, mamma mia. Dunque, nessuna sorpresa. «Sorpreso no. Quando si arriva a certi livelli si piglia energia da se stessi. Più si vince più si è consci di quanto si vale. E si vince ancora di più. E’ sempre andata così. Per questo non mi sorprendo quando lui dice: so che questo è il mio livello. La consapevolezza di ciò che si vale è tutto nella vita». Ora però dovrà affrontare Djokovic. Il massimo, visto il tramonto di Federer. «Come Nole non c’è nessuno - assicura Panatta -. Però so cosa Matteo non dovrà fare. Sia in campo sia nelle ore che precedono l’incontro». Ecco il suggerimento da seguire a tutti i costi. «Farsi prendere dall’ansia. Dai pensieri che si accavallano. Molti dei quali, appunto, possono indurre l’ansia. In tutto il torneo, ma soprattutto nella semifinale contro Hurkacz, il segreto di Matteo è stato confidare nei suoi colpi forti che sono servizio e dritto. Sapendo che avrebbero potuto portarlo alla vittoria. Ha fatto tutto ciò che doveva fare. Quando ha perso il terzo set in modo rocambolesco mica si è perso d’animo. Ha ricominciato a giocare come prima e i fatti gli hanno dato ragione».
LA RICETTA? RIPETERSI
Matteo dovrà dormire tranbquillo. «Sicuro.

E contro Djokovic l’unica strategia possibile sarà ripetere tutto quello che ha messo in essere fino ad oggi - il consiglio di Adriano -. Poi il campo emetterà i suoi verdetti. Ma una verità l’abbiamo già davanti agli occhi. Matteo è un grande». «E sono contento - giura - che tutto ciò sia successo nel giorno del mio compleanno. Lo dico davvero».

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