PARIGI Il gancio mancino, il profondo lungolinea di dritto, le volate a rete, il coraggio, la grinta, la concentrazione punto dietro punto, e poi il sorriso, quel sorriso dolce, soddisfatto, di chi è contento di esserci e di aver appena fatto la cosa giusta, lasciandosi alle spalle i brutti pensieri del passato. Non c'è sorpresa nell'italiana che arriva agli ottavi al Roland Garros: Martina Trevisan, ora già numero 43 Wta, gioca bene a tennis ed è in fiducia. Così, sulle ali del primo torneo WTA appena vinto a Rabat, la piccola toscana (1.60) allunga la striscia a 8 successi di fila eliminando la veterana Gavrilova/Saville e si presenta domani, favorita dalla superficie, all'inedita sfida contro Aliaksarda Sasnovich (n.47), la coetanea bielorussia che ha collezionato gli scalpi doc Raducanu e Kerber.
«E' un'avversaria difficile, si muove bene».
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FALSA CLASSIFICA
Sul rosso, la 28enne azzurra vale più del numero 59 del mondo, come confermano i quarti di due anni fa sempre a Parigi, quando, partendo dalle qualificazioni infilò Giorgi, Gauff, Sakkari e Bertens (allora 8 WTA), e si arrese solo alla futura regina Swiatek. E come dicono i successi di quest'edizione del secondo Slam stagionale dove ha superato tutte avversarie abbordabili, come Dart, Linette e ora l'ex russa naturalizzata australiana, in tabellone col cognome del marito, Saville. Ma non solo Martina ha sempre vinto in due set, ha ceduto al massimo 7 games a match. «Più che darmi fiducia - racconta -, le partite vinte mi mettono calma nel momenti di difficoltà». Con l'aggiunta di un servizio sempre più affidabile: «Grazie alla video analisi con Danilo Pizzorno ora il movimento iniziale è più fluido, lungo ed armonioso».
BATTERIE
C'è di più, in Martina Trevisan c'è molto di più: «Come dicono Matteo (coach Catarsi, ndr) e Donato (Quinto, il preparatore atletico), sento che in realtà i miei anni non sono 28 ma 24, quelli che non ho giocato non li conto. So che in campo so fare tante cose diverse che possono dar fastidio alle avversarie, dal gioco a tutto campo alla varietà di tocco, con lo slice e la smorzata». Il duro lavoro paga: «Sapevo che prima o poi i risultati sarebbero arrivati: la motivazione mia e delle altre ragazze di Fed Cup viene anche dai risultati dei ragazzi, ora io, Jsmine (Paolini) e Lucia (Bronzetti), con Camila (Giorgi) stiamo diventando una grande squadra».
GRATITUDINE
Perché sorridi, Martina? «Sono sorrisi di gratitudine, sono contenta di essere dove volevo. Rivedo i flash di altre partite, perché non sempre vince la più forte. Ora mi dico: Questa partita qui non la perdi. Ora ricordo altre situazioni e poi mi dico brava. Il quadriennio-incubo, 2010-2014, con l'oblio, l'anoressia, la separazione dei genitori: tutto cancellato. Martina che distribuisce baci ed asciugamani al pubblico, Martina dolce Martina, non hai ringraziato lassù: ma tu sei cattolica? «Prossima domanda?».
BERRETTINI E COMPAGNI
Matteo Berrettini annuncia via social che rientra alle gare a Stoccarda il 6 giugno, oggi 3° turno a Parigi: Giorgi-Sabalenka, Sinner-McDonald e Sonego-Ruud. dove ha conquistato il titolo nel 2019. Insieme a lui in Germania anche Sonego e Musetti.
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