Tremate, le mamme son tornate: la Wta riabbraccia Serena e Vika

Tremate, le mamme son tornate: la Wta riabbraccia Serena e Vika
di Gianluca Cordella
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Venerdì 9 Marzo 2018, 19:35 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 00:07
Tremate, tremate, le mamme son tornate. E meno male, ci sarebbe da aggiungere. Il tennis femminile riabbraccia in un colpo solo Serena Williams e Vika Azarenka, due che sono al tempo stesso campionesse sul campo e personaggi fuori. Insomma: ciò che alla Wta serve come ossigeno. Sono rientrate entrambe a Indian Wells, entrambe con un successo. Serena contro la kazaka Dyas (7-5 6-3), Vika contro la britannica Watson (6-4 6-2). Quasi non è importante se andranno avanti nel torneo e quanto. Conta che finalmente siano tornate a calpestare le righe bianche. Serena era al primo match ufficiale Wta dopo 13 mesi e mezzo e dopo aver dato alla luce Alexis Olympia che - troppo piccola per gestirne uno suo - spopola già sui social attraverso il profilo di “mammà”. Vika, invece, il suo Leo se lo coccola già dal dicembre del 2016. Ma a frenare il suo rientro è stato – ed è tuttora – il contenzioso legale con il papà, nonché suo ex fidanzato, Billy McKeague, per la custodia del bambino. I due si sono lasciati dopo pochi mesi dall'arrivo di Leo e, da allora, è partita una battaglia legale per l'affido che non permette alla Azarenka di lasciare la California insieme al figlio. «Non auguro a nessuno di passare ciò che ho passato io», ha detto dopo il match la bielorussa, che potrà giocare anche a Miami e poi si vedrà. Da questo punto di vista, la strada della Williams è meno tortuosa.

Ma è certo che dopo un 2017 senza padroni, la Wta metterebbe la firma per vivere in versione femminile ciò che è successo all'Atp lo scorso anno con il ritorno al top di Roger Federer e Rafa Nadal. Al di là della considerazione oggettiva sul fatto che i campioni mediaticamente forti siano un ottimo traino per qualsiasi sport, non si può ignorare che dall'inizio del 2017 ci siano stati ben nove cambiamenti al vertice della classifica mondiale del tennis femminile (7 lo scorso anno, già 2 nel 2018). Per ritrovare un tale saliscendi bisogna andare indietro di 16 anni: anche nel 2002 ci furono sette avvicendamenti al top ma tutti tra Jennifer Capriati e Venus Williams, tranne il primo – con la Capriati a scalzare Lindsay Davenport – e l'ultimo, con Serena che per la prima volta si prendeva la corona, sfilandola alla sorella. Insomma un terremoto contenuto, e solo per quattro campionesse. Il lungo scossone che dallo scorso anno non accenna a esaurirsi, invece, ha visto coinvolte finora già sei giocatrici (Serena, Kerber, Karolina Pliskova, Muguruza, Halep e Wozniacki), alcune con interregni brevissimi. Sinonimo di equilibrio e quindi di spettacolo? Non necessariamente. O meglio: di equilibrio, sì. Di spettacolo, mica tanto. Non a caso i saliscendi sono stati generati prima di tutto da una comune incostanza di rendimento che proprio prerogativa delle campionesse non è. E allora, ben vengano i domini delle fuoriclasse, di quelle che è sempre bello veder giocare. Di quelle che riempiono gli stadi del tennis anche se poi, alla fine, è sicuro che vincono loro. Dio salvi le mamme. Serena e Vika, il tennis ha bisogno di voi.
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