Dopo la Davis ecco l'Atp Cup. Non c'è tregua per il tennis

Dopo la Davis ecco l'Atp Cup. Non c'è tregua per il tennis
di Vincenzo Martucxci
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Mercoledì 8 Dicembre 2021, 01:05

Matteo Berrettini ha appena ripreso gli allenamenti (dopo il mare di Anguilla), Jannik Sinner si gode la sua montagna, Fabio Fognini posta la dolcissima immagine dell’ultima nata che gli dorme accanto a Barcellona, Lorenzo Sonego si crogiola alle Maldive, Tennis Australia fa capolino nella notte coi due ex John Fitzgerald e Mark Philippoussis per il sorteggio della Atp Cup dall’1 gennaio a Sydney, 26 giorni dopo la finale di coppa Davis. Perché Medvedev e compagni hanno appena il tempo di festeggiare Natale e il 27 dicembre ripartono, destinazione “down under”, dall’altra parte del mondo.

«Più delle corde e delle racchette questa è la nuova rivoluzione del tennis: non c’è più la possibilità di prepararsi e programmare gli allenamenti», suggerisce Umberto Rianna da “facilitatore” dei rapporti fra settore tecnico Fit e team privati ad assistente dei coach, mai per sostituirli, affiancarli, sostenerli, magari avvicendarli part-time, insomma, aiutarli continuamente in sintonia coi programmi federali. «Questo calendario coinvolge tutti impedendo di rivedere fisico e tecnica nel modo migliore.

Non solo si gioca troppo, ma si gioca troppo a lungo e così i campioni arrivano scoppiati alla Davis, fisicamente e mentalmente». Peraltro, passano dalla rassegna a squadre per nazioni targata Itf - la federazione mondiale che ha venduto l’anima ai miliardi di Kosmos - alla rassegna a squadre rivale, targata Atp, stessa formula coi due singolari e doppio, ma la Coppa di dicembre chiude i giochi, quella di gennaio li apre sempre stimolando l’orgoglio dei protagonisti. Tanto che l’Italia, finalista all’alba del 2021 nell’Atp Cup contro la Russia, ritrova nel girone B Medvedev, Rublev e Karatsev, più Safiullin e Donskoy Khachanov anche nella replica del 2022, sommando a Matteo Berrettini e Fabio Fognini gli altri azzurri di Torino, Sinner, Sonego e Bolelli. Per contrastare l’Austria del rientrante Thiem (più Novak, Miedler, e i doppisti Marach e Oswald) e Australia di De Minaur (più Duckworth, Purcell e i doppisti Peers e Saville).

IL CAPPIO

La stagione strozza i ricchi semidei della racchetta. «Dieci-quindici anni fa non era così, fra novembre e dicembre c’erano 5-6 settimane per programmare una preparazione adeguata alla nuova stagione. Oggi ci sono troppi conflitti di interessi e gli impegni si sovrappongono fra di loro», aggiunge Rianna che salterà la campagna australiana. «Vivrò tutto via web, guarderò le partite, mi relazionerò coi tecnici e i ragazzi, continueremo a monitorizzare insieme».

L’Atp Cup apre la stagione australiana dall’1 al 9 gennaio, alla Ken Rosewall Arena e alla Qudos Bank Arena, con un montepremi di 10 milioni di dollari da distribuire fra le 16 squadre partecipanti, con annunciati 18 dei primi 20 del mondo (incluso Novak Djokovic che non però non ha ancora sciolto i dubbi sulla vaccinazione al Covid-19). Sempre nella prima settimana dell’anno si tengono anche gli Atp 250 di Adelaide e Melbourne, il 10-15 gennaio l’Atp 250 di Sydney e quello di Adelaide, il 17-30 il primo Slam, gli Australian Open a Melbourne. Poveri ricchi.

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