Pagelle Wimbledon: Djokovic 9, Berrettini 6.5. Troppo forte il serbo che "vede" il Grande Slam

Pagelle Wimbledon: Djokovic 9, Berrettini 6.5. Troppo forte il serbo a caccia ora del Grande Slam
di Guglielmo Nappi
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Domenica 11 Luglio 2021, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 20:03

Djokovic-Berrettini, le pagelle della finale di Wimbledon 2021. Qui il resoconto del match. Il serbo conquista il ventesimo Slam raggiungendo Roger Federer e Rafael Nadal. Vincendo gli Us Open avrà la possibilità di superarli e conquistare il Grande Slam (l'ultimo a riuscirci fu Rod Laver nel 1969).

Djokovic-Berrettini, finale di Wimbledon 2021

Djokovic-Berrettini, le pagelle del match

Djokovic 9: Un gatto. Il serbo doma il bombardiere azzurro con le sue solite armi: elasticità fisica, forza mentale infinita, qualità tecniche spesso sottovalutate, una capacità di galleggiare sul campo di gioco mai vista in passato. È il sesto titolo a Wimbledon, Federer ne ha vinti soli due in più. Per Djokovic, nonostante l'inizio in salita, l'esito finale del match non è mai sembrato in discussione. È sbagliato oggi definirlo il più forte giocatore di sempre? Probabilmente no e se chiuderà lo Slam negli Stati Uniti, 41 anni dopo Laver, i libri di storia andranno riscritti.

Una finale quella di oggi in crescendo contro un avversario che ha dato il meglio, ma che di più non avrebbe potuto fare. Immenso.

Berrettini 6,5: Un buon Berrettini. Va detto. L'italiano aveva uno schema molto chiaro in mente: allungare i set al tie-break e lì far valere la forza del suo servizio. Qui forse c'è stata la pecca: "solo" 16 ace e il 59% di prime. Ma sono numeri davvero così bassi contro il giocatore che ha la migliore risposta al servizio di sempre? La sensazione è che, metabolizzata la sconfitta, Matteo non si fermerà qui. Ha le carte in regola per vincere, ogni giorno aggiunge pezzettini al suo gioco. Due anni fa il chop di rovescio non lo avrebbe mai giocato. Il suo è un torneo da 8. La finale gli assegna un voto più basso, ma ha dato il 100%. Un gladiatore.

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Djokovic-Berrettini, pagelle 4° set: 6-3 in 44'

Djokovic 8: Sulla scia del terzo set, Djokovic sembra innestare il pilota automatico. Uno scambio gli regala la palla break, ma soprattutto mette in crisi Matteo: siamo sul 3-3 30-30. L'italiano serve bene, ma non basta: inizia un palleggio lungo con i due che si stuzzicano negli angoli. Berrettini gioca benissimo anche il chop di rovescio almeno tre volte, ma l'ultimo è leggermente alto: Djokovic si appoggia e chiude con il dritto. La cartina di tornasole del match: Matteo lotta, ma alla fine è costretto a soccombere. E il break arriva con un doppio fallo. Troppo forte il serbo.

Berrettini 6: Matteo prova a cambiare qualcosa: alza la percentuale di punti vinti con la seconda al 52%, ma l'avversario è semplicemente dappertutto. E dopo tre ore di gioco fatalmente lui si muove peggio. Peccato per il break subito con il doppio fallo, ma grandi colpe al di là di quello non ne ha. Fu Cilic a vincere per l'ultima volta un titolo Slam alla sua prima finale (allora erano gli Us Open), ma Berrettini è giovane e avrà altre occasioni. 

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Djokovic-Berrettini, pagelle 3° set: 6-4 in 48'

Djokovic 7,5: Allunga il serbo che, come a Parigi, sembra rilassarsi mano mano che il match si allunga. Nole ha una sola chanche per strappare il servizio all'avversario e la sfrutta al termine di uno scambio che è una battaglia di rovesci. Fatale l'errore decisivo dell'italiano. I numeri del set dicono tutto: solo 3 errori non forzati, un incredibile 69% di punti con la seconda (il 68% con la prima....). Ma anche la capacità per Nole di comandare il gioco e far percorrere tanti, troppi metri, a un avversario che peraltro non sfigura. Sontuoso.

Berrettini 5: Matteo fa il 93% di punti con la prima di servizio, ma quando ricorre alla seconda iniziano i problemi. Eppure la chance ce l'ha. Sul 2-3 servizio Djokovic va 15-40 e ha a disposizione due passanti, il primo con l'amato dritto. L'errore e la palla in rete, con l'avversario messo non benissimo, è sanguinolento. Non gioca male Berrettini, ma la sensazione è quella di un'inerzia che si è spostata a favore dell'avversario. Troppo poco il 32% dei punti vinti nei game di risposta per sperare in qualcosa di diverso dal 6-4 finale.

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Djokovic-Berrettini, pagelle 2° set: 6-4 in 43'

Djokovic 7: Il tennista serbo dimostra perché mentalmente è uno dei giocatori più forti della storia di questo sport. Pronti-via, subito palla-break (trasformata). È il primo game spesso quello fondamentale, a maggior ragione quando si gioca sull'erba e si è perso il parziale precedente. Djokovic conquista un altro break al terzo game e sfrutta i troppi passaggi a vuoto dell'avversario: 90% di punti conquistati con la prima di servizio. L'intoppo è il break subito al settimo game, ma la chiusura è da campione con l'avversario lasciato a zero.

Berrettini 5,5: Gli si può fare una colpa per il primo game perso? Forse no, se giochi la prima finale di uno Slam, peraltro a Wimbledon, e vai anche 40-15. Qui l'italiano si distrae e subisce il break con amara replica al terzo gioco. Ma è un Berrettini ancora in partita come dimostra il recupero di uno dei due servizi persi. Però le statistiche devono migliorare: solo il 43% dei punti vinti con la seconda, mentre nello stesso findamentale il serbo arriva al 63%. La chiave di tutto è il servizio, ma nella parte finale del set Matteo ha dimostrato anche di star bene sulle gambe. E la sua freschezza dà fiducia.

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Djokovic-Berrettini, pagelle 1° set: 6-7 (4) in 1h12'

Djokovic 5: inizia malino il serbo che nei primi due turni di servizio commette tre doppi falli. Nole concede addirittura una palla break nel primo game che annulla con una prima precisa. È il momento di difficoltà di un inizio set dominato. L'idea tattica di Djokovic è chiara: costringere l'avversario a giocare un gran numero di rovesci, attendendone gli errori. E quando la prima di Berrettini fa cilecca ecco il break al quarto gioco. Da quel momento in poi la strada sembra tutta in discesa per Djokovic che fa l'indispensabile condito da un (insolito) alto numero di discese a rete (16 a fine parziale). Tutto sembra andare verso il naturale epilogo del 6-3, ma qui Nole conferma il nervosismo di inizio partita, concede due palle break e alla seconda opportunità perde primo scambio prolungato e servizio. Si va al tie-break e si capisce subito che il piano di Nole si è inceppato. Subito un rovescio in rete, poi 0-3 nonostante due seconde di Berrettini. La frittata sul 3-4: seconda timorosa a 125 km/h e risposta aggressiva dell'azzurro che poi chiude di dritto. Ancora più sciagurata la palla corta allo scambio successivo che l'italiano legge e punisce. Set timido, troppo pochi soli sei punti vincenti.

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Berrettini 8: sembra naufragare presto il piano dell'italiano che spreca subito una palla break concessagli per omaggio dal rivale (due doppi falli) e poi mostra un'eccessiva tensione nel decisivo quarto game. Berrettini sa che deve giocare un alto numero di prime per non far rispondere l'avversario, ma forse lo sa anche troppo bene perché la sua precipitazione è eccessiva. Una sola prima palla vincente nel quarto game, un misero 43% di punti totali sino al settimo game vinti sulla seconda di servizio. Sulla diagonale sinistra, poi, il bilancio è impietoso. Primo rovescio in chop, quasi per disperazione, all'ottavo game (in corridoio). Se entra la prima ok, ma gli errori non forzati sono troppi, 12. Poi cambia tutto sul 5-3 per l'avversario. Berrettini vince finalmente uno scambio prolungato e prende fiducia (e break). Al tie-break arriva la calma: nonostante due seconde consecutive si va sul 3-0, ma adesso la seconda di Matteo è più profonda. Lo scatto per recuperare la palla corta sul 5-4 è dà applausi e gli dà la possibilità di chiude con l'ace (solo il quarto del set). Tanti errori non forzati (20), ma anche 17 vincenti.

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