Miami conferma il torneo, Montecarlo deve risolvere il “rebus” porte chiuse

Fabio Fognini
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Martedì 10 Marzo 2020, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 14:58

Tra scelte governative e dei tornei stessi si fa sempre più ingarbugliata anche la situazione del tennis. Saltato Indian Wells per la positività di una persona proprio nella città del torneo, la stagione dei Masters 1000 dovrebbe partire a Miami, che per il momento conferma l'appuntamento dal 23 marzo al 5 aprile. «La sicurezza rimane una massima priorità - spiegano gli organizzatori in un comunicato - e stiamo monitorando da vicino la situazione del Covid-19 con le autorità locali, statali e federali e le organizzazioni sanitarie in questi giorni che precedono il torneo». Inevitabili le misure anticontagio già sperimentate in coppa Davis: raccattapalle con i guanti, nessun passaggio di asciugamano tra mani diverse (gli atleti avranno a disposizione delle sedie a fondocampo per appoggiarli). La nota parla di «offrire un ambiente sicuro ai tifosi, ai giocatori e allo staff», il che lascia supporre che ci sia la volontà di procedere a porte aperte, magari con qualche limitazione nell'accesso.

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Più complessa la situazione dall'altra parte dell'Oceano con la stagione sulla terra rossa che propone dal 12 al 18 aprile l'appuntamento con il “1000” di Montecarlo (in cui Fabio Fognini dovrà difendere lo storico titolo di un anno fa). Il torneo, infatti, si gioca in realtà su suolo francese, nel comune di Roquebrune-Cap-Martin, quindi deve sottostare al decreto del ministro dello Sport, Roxana Maracineanu, che ha imposto, e ribadito ieri, la disputa degli eventi sportivi sul territorio nazionale a porte chiuse o con un massimo di 1000 spettatori fino al 15 aprile.Il che creerà non pochi disagi nella gestione differente tra i primi quattro giorni del torneo e i giorni caldi di semifinali e finale.

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