Lazio, Luis Alberto: «Abbiamo preso gol da quarta categoria. Il rinnovo? Non so se finirò qui, vorrei chiudere in Spagna»

Ecco le parole del numero 10 della Lazio in vista dell'esordio in Champions League

Lazio, Luis Alberto
di Valerio Marcangeli
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Lunedì 18 Settembre 2023, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 18:00

Una volta terminata la conferenza stampa di Sarri, come da programma Uefa ha parlato anche un calciatore della Lazio e si è trattato di Luis Alberto, il migliore in questo inizio di stagione tra i biancocelesti. Ecco come si è espresso il centrocampista spagnolo in vista dell'esordio nel gruppo E di Champions League.

Che Luis Alberto ritrova l’Atletico Madrid dopo 7 anni?

«Loro sono una squadra difficile da affrontare come dimostrato questi anni. Simeone è una leggenda per il club e domani verrà qui per fare una partita con grande cattiveria».

Ancora sull’Atletico Madrid…

«Da gennaio dello scorso anno l’Atletico ha più possesso e più sicurezza. L’ultima partita ti dice poco, ma prima avevano vinto 7-0. Sta giocando in maniera differente rispetto alla passata stagione. Il loro livello è Mondiale poi hanno Griezmann e Morata che posso cambiare la gara da un momento all’altro».

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Il tuo desiderio resta quello di chiudere la carriera in Spagna?

«Sì.

Il mio sogno, se sto bene, è chiudere al Cadice. Poi giocando in Champions la motivazione ci deve stare, altrimenti non ti piace questo sport».

Che emozione sarà debuttare con lo stadio con i tifosi rispetto a tre anni fa? E cosa vi sta mancando in questo momento?

«Penso che sarà bellissimo giocare con lo stadio pieno. Senza tifosi tre anni fa è stato strano. Ora ci sta mancando un po’ di cattivera nell’area avversaria e la fase difensiva di tutti. Abbiamo preso due gol con la Juventus che non vengono presi nemmeno in quarta categoria. Comunque la squadra sta giocando bene, ma deve fare meglio nelle due aree. È questo l’importante nel calcio».

Sugli arbitri e sui nuovi…

«Come ho detto, non voglio parlare della partita con la Juve. Kamada, Nico e Matteo sono fantastici. Guendouzi ha un passato che parla per lui. Kamada è un gran giocatore. Loro troveranno sempre più spazio e faranno il bene della Lazio in questa stagione».

Su Immobile…

«Io provo a fare il massimo per lui, ma questa è la vita dell’attaccante. Ciro sta tranquillo e sono sicuro che presto farà due gol».

 

Sulla Nazionale spagnola…

«Io non ci penso. Per me aiutare il mio Paese è la cosa più importante al mondo, ma non ci penso altrimenti perdo energie. C’è un ct che fa le scelte, io sono a disposizione. In più ci stanno 10-12 giocatori forti nel mio ruolo. L’importante è fare bene qui».

Questa è la Lazio più forte da quando sei qui?

«Penso di sì, la più completa. Gli anni scorsi ci mancava qualcosina. Ora dobbiamo continuare a lavorare e sicuramente quando si vince una partita cambio tutto».

Ti senti sempre più leader?

«Non mi sento un leader, lo è Ciro, il capitano. Lui ha fatto più di tutti in questa Lazio. Io provo ad aiutare la squadra. Può essere che parlo di più perché è il mio modo di intendere il calcio. Poi può essere che faccio dei gesti in più, ma è per farmi capire meglio».

Come cambia giocare con Guendouzi o Kamada?

«Non cambia molto. Noi lavoriamo ogni giorno e io quando ho un compagno o un altro so come devo comportarmi».

Cosa hai promesso ai tifosi contro il Genoa? E sul rinnovo...

«A fine partita andiamo sempre a parlare con i tifosi. Gli ho detto che dobbiamo essere 12. Loro sono sempre fantastici, in casa e fuori, e dopo una partita parlarci è una cosa normale. Rinnovo? A dicembre vado via (ride, ndr). Sono tranquillo, ma non so se chiuderò qui. Mi piacerebbe finire al mio Paese almeno un anno, ma dipende da come sto fisicamente».

Dove vuoi arrivare?

«Io lavoro per la squadra e i compagni mi aiutano. Spero che presto torneremo a vincere perché se sto bene e non vinciamo non sono felice».

Su Felipe Anderson e Zaccagni…

«Felipe a Napoli ha fatto tutto benissimo, mentre a Torino meno. Gli esterni devono fare il 60% degli uno contro uno. Zaccagni con la Juve invece mi è piaciuto perché spesso era da solo contro due o tre avversari. Loro devono continuare così e magari trovando il gol avranno più fiducia. Poi c’è anche Isaksen che sicuro sarà fortissimo».

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