Rugby, Sei Nazioni femminile: Italia irriconoscibile contro la piccola Scozia, a Edimburgo finisce 29-21. Un ko che costa caro

Azzurre, quinte nel ranking mondiale, al tappeto senza appello contro l'11a squadra al mondo che non vinceva da 12 partite. Sfuma il terzo posto nel Torneo che vale la qualificazione nel girone d'elite del nuovo torneo mondiale autunnale

Rugby, Sei Nazioni femminile: Italia irriconoscibile contro la piccola Scozia, a Edimburgo finisce 29-21
di Paolo Ricci Bitti
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Sabato 22 Aprile 2023, 22:36 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 22:36

Che legnata, a sorpresa, per le azzurre all'ombra di Murrayfield a Edimburgo dove la Scozia ha vinto 29-21 segnando 5 mete contro le 3 delle italiane. Da una parte la quinta squadra al mondo, che nel rugby femminile è l'Italia, dall'altra l'11a che per di più non vinceva da 12 partite e che non la spuntava con noi da sei anni. Un divario che in questo sport non deve lasciare scampo. E invece la partita si è giocata a ruoli invertiti: la squadra di gran lunga favorita a inseguire, le underdog a dettare legge in ogni parte del campo, in ogni fase del gioco. 

Un passo indietro vistoso. E doloroso, perché le ragazze ci hanno abituato a non tradire mai le attese, a non giocare mai sotto standard, a rispettare l'Abc delle tattiche e anche a illuminare i match con grandi azioni.

Mancavano sì la capitana Giordano e, sempre nel cruciale reparto delle terze linee, Sgorbini, ma non può essere una scusa così come non lo è il fatto di avere giocato in 14 per 26 minuti per il giallo a Duca e soprattutto il rosso a Seye al 24' della ripresa, proprio quando due fiammate azzurre avevano ricucito il divario sul 24 a 21 e si sognava una clamorosa rimonta. 

Nonostante i placcaggi di Tounesi e Franco (entrambe a segno insieme a Vecchini, oltre a 3 trasformazioni su 3 di Sillari), anche la difesa ha fatto acqua rispetto alla prova vincente, ma non certo brillante, con l'Irlanda a Parma. E' che proprio oggi la squadra non c'era con l'atteggiamento, con le scelte tattiche, con i fondamentali: ingiustificabili gli errori di handling, con la palla che è sfuggita millanta volte di mano alle azzurre, dilapidatrici di possessi preziosi soprattutto nella prima parte del match.

In campo c'erano 10 delle protagoniste dei super Mondiali in Nuova Zelanda e quindi non è che mancasse l'esperienza. E non dev'essere nemmeno facile per il neo ct Nanni Raineri, alla sua prima esperienza da ct, mantenere il passo di Andrea Di Giandomenico che in 13 anni ha portato l'Italia fra le grandi del mondo nonostante le differenze fra i movimenti che sempre ci penalizzeranno. Raineri, nel dopopartita, ha detto che "l'approccio alla partita è stato positivo", ma in verità solo a pensare ai palloni sfuggiti banalmente di mano a Ostuni-Minuzzi, Muzzo e Locatelli si sta parecchio male.  

E poi prendiamo la touche, fase determinante per alimentare il gioco: può essere che la quinta squadra del ranking ne sia di fatto priva? In fatto di mischia chiusa, poi, che sofferenza in prima linea. 

No, questa volta le fiammate della stessa Ostuni-Minuzzi o di Muzzo o l'ingresso della sempre elettrica veterana Barattin non ci hanno salvato, perché poi non si può sperare di tornare in carreggiata con un tasso così alto di errori (molti non forzati) e di indisciplina. La Scozia, che nei primi tre turni ha incassato di media 50 punti a partita,  si è limitata ai fondamentali: drive con il pack e calci a seguire. Il resto glielo hanno regalato le azzurre anche con scelte suicide: calciare a seguire nelle mani delle scozzesi più abili nel contrattacco, non "mettere" un trequarti  per colmare l'assenza di Seye in una mischia in un momento determinante, gettare il possesso con un calcio a seguire nell'ultima azione che poteva tenerci in vita (Granzotto, ok, è solo al terzo cap, speriamo abbia imparato la lezione). 

Fatto sta che adesso il bilancio del Sei Nazioni volge già al rosso che non è quello del Galles (8° nel ranking e vincitore contro la Scozia sempre a Edimburgo...) che sabato prossimo arriverà a Parma. Alle azzurre non era certo chiesto di battere le professioniste francesi e inglesi che fanno un Sei Nazioni tutto loro, ma le vittorie con Irlanda, Scozia e Galles erano, a ragione, nei programmi della vigilia.

Anche perché da quest'anno il terzo posto vale parecchio: in autunno prima edizione del World XV, un torneo mondiale su tre livelli (gironi) che servirà anche per la qualificazione alla Coppa del Mondo del 2025 in Inghilterra. Al gruppo più importante (Tier 1) parteciperanno le prime 3 del Sei Nazioni e le prime 3 delle Pacific Four Series che vedrà sfidarsi Australia, Canada, Nuova Zelanda e USA. Durissima, ma è così che si impara.
Al livello più basso (Tier 2) in campo quarta e quinta del Sei Nazioni, quarta delle Pacific Four Series, una squadra africana, una asiatica e una del Pacifico. Più in basso ancora spazio alla la sesta del Sei Nazioni, un’altra europea (Spagna?), una africana, una del Pacifico e una sudamericana.
Ci sono retrocessioni e promozioni, ma nel Tier 1 saranno bloccate per il primo triennio (2023-2025).

Un rammarico in più per esserselo lasciato sfuggire. L'ultima del Tier 3 spareggerà con la migliore del ranking mondiale tra le escluse dal torneo. 

Ora che però questo  terzo posto nel Torneo è tristemente già sfumato, battere sabato 29 aprile le gallesi diventa proprio obbligatorio: è una questione di responsabilità e di orgoglio. Chi può vada a Parma, gli altri alle 16.30 davanti a Sky Arena o NowTv. 

Le dichiarazioni del ct

“L’indisciplina è stata la chiave della gara di questa sera, insieme a molti errori individuali in fase di conservazione del possesso. Era difficile rimanere in partita in queste condizioni per gran parte della gara, ma le ragazze sono riuscite comunque a rientrare nel match nella fase centrale del secondo tempo. Il cartellino rosso a Sara, inevitabilmente, ci ha penalizzate ma è nostra responsabilità averlo concesso: mancano ottanta minuti contro il Galles, ripartiamo dagli errori per concentrarci sul mantenere i possessi e giocare in maniera più proficua” dice il ct Giovanni Raineri.

“La Scozia ha mostrato un’ottima organizzazione in maul, non era facile difendere questa fase di gioco ed abbiamo sofferto in quell’area: sarà urgente porre rimedio perchè il Galles proverà certamente a sfidarci nella stessa situazione di gioco” aggiunge il tecnico.

Positivo, per Raineri, l’approccio alla partita: “Nessuna sufficienza nella gestione attitudinale della gara, le ragazze erano presenti sul campo e merito alla Scozia per la prestazione. Ora dobbiamo lavorare per ridurre al minimo gli errori e soprattutto per ridurre le perdite di possesso. Sarà il nostro punto di maggiore attenzione in vista del Galles”.

E della capitana

“Il cartellino rosso a Sara decisivo? Non è un errore a fare la partita, è chiaro che i cartellini ci abbiano condizionato ma non sono un alibi. Sara sa di poter contare sul sostegno di tutte noi in questo momento particolarmente difficile. Non siamo state brave a gestire i momenti forti a nostra disposizione ed a concretizzare i nostri possessi quando e quanto avremmo dovuto”, dice la capitana Sofia Stefan. “Abbiamo faticato a trovare confidenza nel gioco e quando ci siamo riuscite non abbiamo messo punti sul tabellone, questo ci ha un po’ destabilizzate. Abbiamo approcciato la gara concentrate, sappiamo che non è mai semplice a questo livello ma i progressi da fare questa settimana sono sugli errori tecnici individuali, non sull’attitudine della squadra” ha concluso la mediana di mischia azzurra.

Edinburgh, Murrayfield Stadium 
TikTok Women’s Six Nations, IV giornata
Scozia v Italia 29-21
Marcatrici: p.t. 12’ m. McMillan (5-0); 30’ m. Franco tr. Sillari (5-7); 36’ m. Skeldon (10-7); s.t. 7’ m. Bartlett tr. Nelson (17-7); 12’ m. Bartlett tr. Nelson (24-7); 17’ m. Tounesi tr. Sillari (24-14); 21’ m. Vecchini tr. Sillari (24-21); 27’ m. Skeldon (29-21)
Scozia: Rollie; Grant, Thomson, Smith, McGhie; Nelson,  McDonald (18’ st. Mattinson); Gallagher, McLachlan, Malcolm; McMillan, Konkel-Roberts (24’-36’ st. Donaldson); Belisle, Skeldon, Bartlett
all. Easson
Italia: Ostuni-Minuzzi; Muzzo (13’ st. Barattin), Sillari (31’ st. Stevanin), Rigoni, D’Incà (29’ st. Granzotto); Madia, Stefan (cap); Franco, Locatelli (21’ st. Ranuccini), Tounesi; Duca, Fedrighi (32’ st. Cassaghi); Gai (19’ st. Seye), Vecchini, Maris
a disposizione: Stecca, Cassaghi, Seye, Gurioli, Ranuccini, Barattin, Stevanin, Granzotto
all. Raineri
arb. Groizelau (Francia)
Cartellini: 35’ pt. giallo Duca (Italia); 24’ st. rosso Seye (Italia)

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