Rugby, Sei Nazioni: per Italia-Scozia una festa per 55.000 con vip e principesse

Rugby, Sei Nazioni: per Italia-Scozia una festa per 55.000 con vip e principesse
di Christian Marchetti
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Giovedì 20 Febbraio 2020, 20:37 - Ultimo aggiornamento: 20:38
L'agghiacciante bilancio di zero vittorie e ventiquattro sconfitte, quel successo al Sei Nazioni che manca da cinque lunghi anni, guasterebbe l'umore anche del supporter più ottimista. Non che il tifoso, da queste parti, se ne infischi delle statistiche, anzi. Qualcuno però la chiama "Magia del Sei Nazioni". Qualcun altro semplicemente "Festa". I puristi utilizzano una parola soltanto le cui lettere si contano perfettamente sulle dita di una mano: rugby. Dalle parole ai numeri: 55.000 di cui almeno 7mila scozzesi.

Tanti sono gli spettatori attesi, sabato, all'Olimpico per la sfida tra Italia e Scozia, terzo turno del torneo più antico del mondo. E, tra loro, una schiera di vip da far impallidire un derby calcistico. Non sarà un "tutto esaurito" - quello dovrebbe verificarsi in occasione del match conclusivo contro l'Inghilterra, l'ultimo in assoluto nella carriera dello storico capitano Sergio Parisse, il cui "Championship" si limiterà a quella sola partita - ma comunque un colpo d'occhio notevole.

Prima e dopo la partita, per i tifosi chiacchiere, saluti, abbracci, commenti da bar sport, ma soprattutto birra, al Terzo Tempo Peroni Village, quest'anno allestito dal personale di Bologna Fiere. Colonna sonora affidata ancora una volta a Radio Freccia, costola rock di Rtl 102.5. A fine partita il concerto della band The Kolors. Sarà "Mondo Ovale Responsabile", invece, il titolo di tutto il contorno di Italia-Scozia e che dice tutto anche sulla linea eco-sostenibile che verrà seguita dal settore Grandi Eventi della Federugby guidato da Pier Luigi Bernabò. Nessun contenitore di plastica tra i vari stand del Villaggio e raccolta differenziata. Al contempo, la Fir promuoverà l'utilizzo dei mezzi pubblici.

Tanti, come anticipato, i nomi di rilievo sugli spalti. A partire da Sua Altezza Reale la Principessa Anna. L'abbiamo scritto come impone il titolo. Tra le righe, gli appassionati di rugby ben conoscono la figlia della Regina d'Inghilterra e del Duca di Edimburgo in quanto presidente onorario della federugby scozzese nonché membro del Cio e persino ex atleta: vinse gli Europei di equitazione nel 1971 e partecipò ai Giochi di Montreal. Tra l'altro, dal 2011 è suocera dell'ex nazionale inglese Mike Tindall. A Roma sarà accompagnata dal consorte Timothy Laurence. Accanto a loro, l'ambasciatore del Giappone, di fresca nomina, Hiroshi Oe, e di Gran Bretagna, Jill Morris, che venerdì 21 febbraio ha allestito un ricevimento nella residenza di Villa Wolkonsky. 

Ci saranno poi i ministri Luigi Di Maio (Esteri) e Vincenzo Spadafora (Sport), il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni (che ha chiesto, come consuetudine, di non sedere in tribuna autorità), il presidente del Coni Giovanni Malagò, il responsabile pro tempore di Sport e Salute Francesco Landi e, ovviamente, il presidente della Fir Alfredo Gavazzi. E ancora il membro onorario del Cio Mario Pescante, il membro del Consiglio Nazionale del Coni ed ex martellista Silvia Salis, la regina dello short track e testimonial della candidatura di Milano-Cortina Arianna Fontana. Più che una partita di rugby, una festa nazionale.           
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