Rugby Sei Nazioni, l'Irlanda passa 20-34 all'Olimpico, ma Italia in partita fino all'ultimo grazie alla meta-show di Varney e all'intercetto di Bruno

Gli irlandesi sono i nuovi All Blacks: in vetta al ranking mondiale grazie a tattiche micidiali

Paolo Garbisi
di Paolo Ricci Bitti
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Sabato 25 Febbraio 2023, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 00:58

Rugby Sei Nazioni Italia - Irlanda 

A 13 minuti dalla fine, la squadra più forte del mondo, l'Irlanda, arretra, cede terreno davanti alle cariche di Lamaro e di Riccioni che ribaltano colossi, davanti alle folate fulminee di Bruno e Capuozzo che seminano avversari. Dai 51.034 fedeli dell'Olimpico (10 mila in maglia verde, a stare stretti) un boato per ogni metro di terreno conquistato dagli azzurri che si issano proprio sotto i pali degli irlandesi. Dunque, sul punteggio di 20-27, al 67', l'Italia ha in mano la palla del clamoroso pareggio. Ovvero nel terzo turno del Sei Nazioni la 13esima squadra del mondo sta mettendo alle corde la prima: un peso medio che fa chiudere la guardia a un peso massimo. Pareggiare a quel punto avrebbe significato mandare a carte quarantotto pronostici incisi nel marmo, quote dei bookmaker impietose per gli italiani, certezze dogmatiche degli irlandesi.


PALOMBELLA
Ecco, allora la palla era nelle mani degli azzurri e lì avrebbe dovuto rimanere: invece il nostro centro Brex, un fabbro ferraio dei placcaggi, s'inventa pennellatore di palombelle e calcia al largo dove non stazionano almeno due trequarti, ma solo la seconda linea Ruzza che per di più vede passare quel pallone ben sopra la sua testa, inafferrabile. Per fortuna il replay, con la sua faccia in primo piano, è senz'audio, perché la frase del veneto deve avere incendiato l'aria: in quella fase dell'azione non si deve "calciare" il possesso.

Addio pareggio, i respiri di sollievo degli irlandesi scompigliano i loro capelli rossi. Pochi minuti e la quinta e ultima meta dei verdi che sigilla il 20-34 finale (2 mete a 5), invero ingeneroso per l'Italia come diciamo non solo noi, ma anche l'asso degli assi di Dublino, Brian O'Driscoll, dagli schermi di Itv. Lui era in campo 10 anni fa qui all'Olimpico quando l'Irlanda capitolò incalzata da Parisse e Masi per quella che resta, ahinoi, l'ultima vittoria interna dell'Italia.

«Per i verdi - ha detto O'Driscoll - era diventato un match complicatissimo: temevamo gli italiani, ma questi azzurri hanno giocato proprio da grandi». Vero, anche se purtroppo per la terza partita consecutiva all'inizio abbiamo lasciato scappare i bisonti dalla stalla e valli poi a riprendere quando già al 35' stai sul 10-24 per avere incassato 4 mete, la prima al 2'. Però poi che partita entusiasmante («Oddio, io ho avuto anche paura» ha ammesso Farrell, ct dell'Irlanda), che arrembaggi con i fratelli Cannone, che piglio Bruno, quanti metri di nuovo galoppati da Capuozzo che addosso ha, adesso, sempre tre marcatori.

Varney ci ha persino portati in vantaggio (7-5) al 7', poi Bruno appena prima del the ha intercettato un passaggio di Aki portando l'Italia sul 17-24, un portento di punteggio. Siamo insomma passati dalla preventivata debacle contro gli arcifavoriti (anche per la vittoria dei Mondiali) a una partita in equilibrio, un cambiamento di fronte dopo l'altro. E se hanno fatto luccicare gli occhi le aperture dei trequarti orchestrati dal rientrante Garbisi (non ancora al top) e con un monumentale Menoncello, sono di certo più trascinanti i placcaggi di sacrificio con cui gli azzurri hanno respinto soprattutto nella ripresa i maestri dell'attacco con la tecnica del logoramento, fase dopo fase. Più volte l'Italia, un po' con l'ascia un po' con il fioretto, ha ricacciato indietro i verdi che non sono abituati a concludere senza punti quelle loro offensive in cui non perdono mai e poi mai il pallone.

Basterà giocare a questo livello per battere il Galles (ieri di nuovo ko) fra due settimane sempre qui a Roma? Crediamoci.

Il capitano Lamaro: "Cuore e sacrifici, avanti così"

«Sì, perdere fa male anche contro la squadra più forte del mondo - dice il capitano Michele Lamaro, sul viso tutti segni della battaglia - ma al tempo stesso è stato entusiasmante tenere l'Irlanda lì nel punteggio, respingere gli assalti che raramente i verdi non concretizzano, sentire il boato dell'Olimpico a ogni nostro placcaggio». E ancora: «A 13 minuti abbiamo avuto il pallone del pareggio e in campo avevamo tutti convinzione di poter raddrizzare il punteggio. Lo dicevano anche gli sguardi degli irlandesi che perdevano terreno. Poi, alla fine è sempre questione di piccoli dettagli, detto che non dobbiamo più concedere mete così nei primi 20 minuti del match: recuperare, dopo, è durissimo. Ma posso dire che siamo cresciuti ancora e che, insomma, il cuore non basta per vincere, ma con il cuore si arriva comunque lontano».
Impercettibile, ma si è visto persino un sorriso sul volto del ct Crowley, lodato dal rivale Farrell: «Sono orgoglioso di questi ragazzi, per come hanno lottato in difesa, per come hanno volato in attacco. Avanti così, limando gli errori».

I risultati 3° turno: Italia-Irlanda 20-34; Galles-Inghilterra 10-20. Oggi alle 16 (Skysport e NowTv): Francia-Scozia. Classifica: Irlanda (+51 differenza punti fatti/subiti) p. 15; Scozia* (+34) p. 10; Inghilterra (+21) p. 10; Francia* (-8) p. 5; Italia (-36) p.1; Galles (-62) p. 0.
* una partita in meno.
Quarto turno: 11 marzo Italia-Galles alle 15.15; Inghilterra-Francia alle 17.45; 12 marzo: Scozia-Irlanda alle 16.

Il Tabellino Del Match:Roma, Stadio Olimpico 
2023 GUINNESS SIX NATIONS 
Sabato 25 febbraio 2023 | kick-off ore 20:15

ITALIA v IRLANDA 20-34 (p.t. 17-24)Marcatori: PT 3’ m. Ryan, n.t. (0-5); 8’. m. Varney, t. Garbisi (7-5); 13’ m. Keenan, t. Byrne (12-7); 18’ c.p. Garbisi (12-10); 20’ m. Aki, t. Byrne (10-19); 35’ m. Hansen, n.t. (10-24); 40’ m. Bruno, t. Garbisi (17-24). ST 56’ c.p. Garbisi (20-24); 65’ c.p. Byrne (20-27); 71’ m. Hansen, t. Byrne (20-34)

Italia: 15 Capuozzo; 14 Padovani, 13 Brex, 12 Menoncello (77’ Morisi), 11 Bruno; 10 Garbisi (73’ Allan), 9 Varney (67’ Fusco); 8 L. Cannone (65’ Pettinelli); 7 M. Lamaro (c), 6 Negri; 5 Ruzza, 4 N. Cannone (65’ Iachizzi); 3 Ferrari (47’ Riccioni), 2 Nicotera (30’ - 40’ Bigi HIA; 60’ Bigi),1 Fischetti (60’ Zani)
A disposizione (5-3): 16 Bigi, 17 Zani, 18 Riccioni, 19 Iachizzi, 20 Pettinelli, 21 Fusco, 22 Morisi, 23 Allan

Head Coach: Kieran Crowley

Irlanda: 15 Keenan; 14 Hansen, 13 Aki, 12 McCloskey (73’ O'Brien), 11 Lowe; 10 Byrne (78’ Crowley), 9 Casey (65’ Murray); 8 Conan (56’ O’Mahoney), 7 van der Flier, 6 Doris; 5 Ryan (c), 4 Henderson (52’ Baird); 3 Bealham (37’ O’Toole), 2 Kelleher (56’ Sheehan), 1 Porter (65’ Kilcoyne)
In panchina (5-3): 16 Sheehan, 17 Kilcoyne, 18 O’Toole, 19 Baird, 20 O’Mahoney, 21 Murray, 22 Crowley, 23 O'Brien

Head Coach: Andy Farrell

Arbitro: Mike Adamson (SRU)
Assistenti: Wayne Barnes (RFU) e Craig Evans (WRU)
TMO: Marius Jonker (SARU)

Cartellini: nessuno

Calciatori: Byrne (IRL) 4/6; Garbisi (ITA) 4/4

Note: Spettatori 51.034. Player of the Match Mack Hansen (IRL).

La vigilia

La più mirabilante serie di partite mai capitata agli azzurri prosegue oggi all'Olimpico dove arriva la squadra più forte del mondo che, guardacaso, non è la solita Nuova Zelanda, ma l'Irlanda che anzi gli All Blacks nelle ultime quattro partite li ha legnati tre volte, comprese due laggiù sottosopra. Ricapitolando, la stagione più stellare nella storia del rugby italico è iniziata con l'antipasto delle Samoa e fin qui siamo nella norma. Poi in fila Australia (clamorosa prima vittoria italiana), Sudafrica campione del mondo, la Francia seconda nel ranking mondiale (azzurri ko di misura), l'Inghilterra che non abbiamo mai battuto e adesso appunto l'Irlanda che troneggia con assoluta autorità dalla vetta della graduatoria grazie a un gioco che lascia sempre a bocca aperta per potenza, tecnica ed efficacia. È che non era mai accaduto che fossero due squadre del Sei Nazioni a guidare la classifica e tocca all'Italia, 12a, risalire contro questa corrente travolgente.


QUATTRO POLMONI


«Sì, gli irlandesi sono fortissimi - ammette il capitano azzurro, il romano Michele Lamaro - è magnifico vederli all'opera. Ed è per questo che sarà meraviglioso misurarsi con loro, con il massimo possibile. Punti deboli in verità non ne hanno, l'unica strategia è mettere loro pressione, perché altrimenti sono capaci di costruire azioni anche di trenta, trantacinque fasi: un'enormità che logora anche i giocatori più coriacei. Siamo pronti a provarci, cresciamo di partita in partita e poi giochiamo in casa: l'Olimpico dà sempre una grande carica». "Mitch" Lamaro parla e sorride anche quando spiega che «questo gruppo non ha più timori reverenziali legati alla storia o alla tradizione degli avversari, atteggiamenti che in passato hanno penalizzato anche troppo gli azzurri. Ogni rivale viene valutato per quello che esprime e basta. Grande rispetto per tutti, ma poi vogliamo con orgoglio imporre la nostra strategia».


Ecco, valutiamo gli irlandesi: ebbene nella partita in cui hanno strapazzato la Francia, si è registrato un tempo di gioco effettivo di 46 minuti, record inaudito, roba che servono quattro polmoni, roba che assomiglia ai tempi del calcio. Il pack e i trequarti dei verdi, allenati dall'inglese Andy Farrell, orchestrano il gioco su uno spartito risaputo, persino monotono, cinico, senza fronzoli, che non mette mai a rischio il possesso. Il problema, per gli avversari, è che questa squadra non sbaglia mai un passaggio, un calcio, una touche, una mischia. Incepparla richiede doti sovrumane, hanno detto persino gli All Blacks una volta finiti al tappeto.

Veniamo alle ottime notizie: oggi il ct Crowley recupera Paolo Garbisi che ha saltato le prime due partite per un acciacco. È il numero 10, il regista, 22 anni e un sacco di talento tanto che l'anno scorso ha vinto lo Scudo di Brennus (lo scudetto in Francia) da titolare nella sua prima stagione al Montpellier. Di contro all'Irlanda, proprio per la stessa fondamentale maglia, manca il talismano più potente, Johnny Sexton, sostituito da Ross Byrne che, con tutto il rispetto, non è la stessa cosa. Ed è fuori, all'ultimo momento, anche la stella dei trequarti, Ringrose, con la posizione che va a McCloskey, e anche in questo caso ci guadagniamo. «Siamo impressionati dai progressi dell'Italia - dice il ct Farrell - Sarà una prova durissima per noi già in prima linea, poi dovremo tamponare un attacco che ha un giocatore imprevedibile come Ange Capuozzo». Grazie, ma intanto gli allibratori ci danno ko di almeno 20 punti e sono disposti a pagare 11 volte la vittoria dell'Italia. Stesso scenario di sempre: su 34 confronti ne abbiamo vinti solo 4 e solo uno nel Sei Nazioni.

Toh, capitò giusto nel 2013 qui all'Olimpico dove da allora non abbiamo più alzato i pugni al cielo. Da quella debacle a sorpresa l'Irlanda ha conservato oggi 3 giocatori (Murray, in panca, il più noto) mentre gli azzurri sono tutti nuovi e pronti a tentare di mettere fine a questo amaro decennale.


Paolo Ricci Bitti


Il programma del terzo turno


25 febbraio Italia-Irlanda alle 15.15 (diretta SkySport, NowTv e Tv8); Galles-Inghilterra alle 17.45 (SkySport e NowTv); 26 febbraio Francia-Scozia alle 16 (SkySport e NowTv).
La classifica: Irlanda (+37 differenza punti fatti/subiti) e Scozia (+34) p. 10; Inghilterra (+11) p. 6; Francia (-8) p. 5; Italia (-22) p.1; Galles (-52) p. 0.
 

Le formazioni

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