Italia-Francia 24-29 Azzurri ko, ma a un passo dall'impresa contro la squadra più forte del mondo: in partita fino all'ultimo Video: la meta di Capuozzo

Il capitano Michele Lamaro e poi Danilo Fischetti, Pietro Ceccarelli e Edoardo Iachizzi: per trovare tanti capitolini in azzurro bisogna tornare agli anni Sessanta.

Varney, il mediano di mischia dell'Italia sfugge ai francesi
di Paolo Ricci Bitti
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Domenica 5 Febbraio 2023, 12:41 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 13:11

Magnifica sconfitta degli azzurri del rugby contro la squadra più forte del mondo, la nazionale francese imbattuta dal 2021 che da ieri ha vinto 14 partite di seguito. Non può essere magnifica una sconfitta? Sì che può, perché il 24-29 (p.t. 14-19) dell’Olimpico racconta di un’Italia che nel turno di avvio del Sei Nazioni doveva perdere secondo gli allibratori di almeno 15 punti, a essere molto ottimisti, e che invece ha avuto in mano la palla per una vittoria che nessuno avrebbe immaginato.

Varney, mediano di mischia azzurro, sfugge ai francesi  (Falcone/La Presse)

C’è della bellezza, in questa Italia, anche nel modo in cui ha ballato sull’orlo del baratro al 26’, quando la Francia si è issato sul 6-19 segnando con Dumortier la terza meta.

Alé, è andata, adesso i bleus ci sbriciolano come hanno fatto tante volte in passato. Anche perché questa divario pesante era frutto in larga parte di un dissennato gioco degli azzurri che hanno tentato almeno tre volte di uscire dai loro 22 manovrando alla mano, la maniera più rischiosa. E infatti i maestri ci hanno punito marcando con Flament già al 4’ e poi con Ramos al 18’.

Sotto i pali il condottiero Lamaro ha fatto fare cerchio agli azzurri e da lì è iniziato un match nuovo. Nessuna avventura in difesa, dalla quale si sono finalmente allontanati i pericoli a suon di calci lungolinea, e via alle aperture al largo solo al di là della metà campo, tanto si era visto che fisicamente il pack, in cui ha giganteggiato Negri, reggeva l’impatto con quello dei bleus nonostante il peso dei 150 chilogrammi di Atonio. Al 32’, dopo i due piazzati di Allan che ci avevano garantito un filo di ossigeno, le incursioni degli avanti che hanno infine lanciato Ange Capuozzo. Il folletto di Grenoble fin l’ aveva stentato com’era logico che fosse: non è più una sorpresa il suo modo volante di giocare e gli analisti francesi avevano studiato ogni sorta di contromisura per impedirgli il decollo.

 
LO SPRINT
Invece stavolta l’estremo ha sprintato e poi si allungato in tuffo come un’anguilla per sfuggire a un devastante placcaggio di un diavolo come Aldritt. Palla “toccata” in meta con una magia e Italia sull’11-19 e poi sul 14-19 con un altro penalty di Allan. I 42.236 fedeli in piedi ad applaudire perché era a dir poco portentoso arrivare al the dopo quell’inizio da incubo. I francesi hanno cominciato a sentire il gelo dell’Olimpico. 


L’APOTEOSI
L’apoteosi al 51’ quando Ollivon ha imbrogliato inserendosi fra gli avanti azzurri che stavano marciando con un “carrettino” verso la meta. Giallo per lui e meta di penalità per l’Italia che si portava sul 21-22. L’impossibile che si materializza davanti agli occhi, i giornalisti francesi che si guardano smarriti. Una carica dopo l’altra dei fratelli Lorenzo e Niccolò Cannone, un’altra fuga di Capuozzo, uno sfondamento del pilone Fischetti che butta giù i francesi come birilli.

Questi sono gli azzurri che meritano il Sei Nazioni, che fanno di nuovo appassionare al rugby dopo anni di stenti. Dieci minuti (61’) dopo il logico sorpasso grazie a un penalty di Allan: 24-22. Italia davanti ai candidati alla vittoria del Sei Nazioni e pure dei Mondiali che ospiteranno a casa loro in settembre. I bleus si sono aggrappati a talenti come Fickou che cammina sulle acque e al 67’ sono tornati davanti con una meta di Jalibert (24-29). Ma il divario di appena 5 punti non li poteva lasciare tranquilli perché una meta trasformata li avrebbe condannati alla Caienna. Di nuovo gli azzurri hanno caricato: sostanza e fiducia in sé stessi, tecnica e muscoli. L’ultima azione è stata travolgente, i bleus terrei in viso a stringere i denti. Un piccolo “in avanti” ha vanificato l’assalto: niente vittoria, ma che grande Italia.

Primo turno: Galles-Irlanda 10-34, Inghilterra-Scozia 23-29; Italia-Francia 24-29.

Classifica: Irlanda, Scozia e Francia p. 5; Italia e Inghilterra p. 1; Galles p. 0.

Secondo turno: 11 febbraio Irlanda-Francia e Scozia-Francia; 12 febbraio Inghilterra-Italia.

ITALIA v FRANCIA 

24-29 (p.t. 14-19)

Marcatori: PT 5’ m. Flament, t. Ramos (0-7); 13’ c.p, Allan (3-7); 19’ m. Ramos, n.t. (3-12); 22’ c.p. Allan (6-12); 27’ m. Dumortier, t. Ramos (6-19); 32’ m. Capuozzo, n.t. (11-19); 40’ c.p. Allan (14-19). ST 46’ c.p. Ramos (14-22); 52’ m. tecn. Italia (21-22); 62’ c.p. Allan 24-22; 67’ m. Jalibert, t. Ramos (24-29).

Italia: 15 Capuozzo; 14 Bruno (67’ Padovani), 13 Brex, 12 Morisi, 11 Menoncello; 10 Allan, 9 Varney (74’ Fusco); 8 L. Cannone (69’ Pettinelli), 7 Lamaro (C), 6 Negri (66’ Zuliani); 5 Ruzza, 4 N. Cannone (69’ Iachizzi); 3 Ferrari (57’ Ceccarelli), 2 Nicotera (69’ Bigi), 1 Fischetti (69’ Zani). 
All. Kieran Crowley
 

Francia: 15 Ramos; 14 Penaud, 13 Fickou, 12 Moefana, 11 Dumortier; 10 Ntamack (66’ Jalibert), 9 Dupont (c); 8 Alldritt (62’ Macalou), 7 Ollivon, 6 Jelonch; 5 Willemse (54’ Taofifenua), 4 Flament; 3 Atonio (52’ Falatea), 2 Marchand (62’ Barlot), 1 Baille (52’ Wardi). 
All. Fabien Galthié
 

Arbitro: Matthew Carley (RFU)
Assistenti: Nic Berry (RA) e Jordan Way (RA)
TMO: Ben Whitehouse (WRU)

Cartellini: 52’ Ollivon (FRA)

Calciatori: Ramos (FRA) 4/6; Allan (ITA) 4/6

Player of the Match: Dupont (FRA)

Note: PT Primo cap per l’esordiente Edoardo Iachizzi. Giornata soleggiata, terreno di gioco in perfette condizioni, spettatori 41.232

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