#insieme alla Direzione Tecnica ed al CT O’Shea stiamo valutando varie opzioni per innalzare sempre più il livello dello staff della nostra Nazionale. Oggi vi sono vari profili di potenziale interesse per una collaborazione con @federugby. Franco Smith è tra le persone contattate pic.twitter.com/HiJrbZMzwe
— Alfredo Gavazzi (@alfredo_gavazzi) 14 aprile 2019
Lo scenario più probabile è quello appunto che il sudafricano, che ha giocato in Italia con il Bologna e soprattutto con il Treviso vincendo scudetti anche quale allenatore della stessa Benetton, prenda il post di Catt in scadenza di contratto dopo il mondiale autunnale in Giappone. Una situazione concordata, dice la Fir, con lo stesso ct O'Shea il cui contratto scade invece dopo il Sei Nazioni 2020, torneo in cui l'irlandese ha perso finora 15 partite sulle 15 affrontate in tre edizioni. L'arrivo di Smith potrebbe non essere l'unico nello staff post mondiale di O'Shea: al sicuro, per i risultati ottenuti, c'è l'allenatore degli avanti, il romano Giampiero De Carli. Un altro ex azzurro potrebbe fare compagnia a lui e a Smith.
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In futuro Smith potrebbe anche diventare ct della nazionale, insomma, uomo di campo, con O'Shea promosso a ruolo di Director of rugby che al momento manca nella federazione e che lui in parte già svolge: una sorta di general manager dell'intero movimento rugbystico italiano certamente nelle corde e nelle esperienze dell'irlandese. Un'illuminata maniera, soprattutto, per dare continuità al progetto avviato da O'Shea insieme al connazionale Stephen Aboud che sta ricostruendo la base della piramide.
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