Rugby, Coppa del Mondo: Italia-Usa 22-10 Le azzurre volano al debutto: 4 super mete. Rivedile. Orari, tv, risultati, guida al Torneo in Nuova Zelanda

Rugby femminile, Coppa del Mondo: Italia al debutto stanotte contro gli Usa. Orari, tv, formazioni, guida al Torneo in Nuova Zelanda
di Paolo Ricci Bitti
11 Minuti di Lettura
Sabato 8 Ottobre 2022, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 01:14

Rugby Coppa del Mondo in Nuova Zelanda diretta live

ItaliaUsa 22-10 (p.t. 7-5)

Missione compiuta per le azzurre del ct Andrea Di Giandomenico al debutto nella notte nel Mondiale di rugby in Nuova Zelanda. Il pronostico era al 50%, ma l'Italia, placcando e difendendo con tecnica e sacrificio, ha avuto la meglio sulla potenza delle americane. Vittoria e punto di bonus perché sono state segnate 4 mete una più bella dell'altra: meglio di così non poteva andare anche se si resta in apprensione per l'infortunio di Ilaria Arrighetti (distorsione al ginocchio) che ha privato la mischia di un ancoraggio determinate e il gioco di un'infaticabile ball carrier (portatrice del pallone). Vale la pena svegliarsi nel cuore della notte per queste azzurre attese domenica prossima, sempre all'1.45, dal Canada, cliente durissimo.

Il match - Primo Tempo

Con pochi palloni e giocando in apnea, private subito della determinante Ilaria Arrighetti per distorsione a un ginocchio, le azzurre chiudono il tempo ribaltando il risultato congelato fin dall'avvio del match di esordio alla Coppa del Mondo in Nuova Zelanda. Ovvero 7-5 al the, una partita in bilico come si sapeva: lo strapotere fisico delle americane contro la tecnica delle azzurre di Andrea Di Giandomenico che però hanno reso in troppe occasione facile il lavoro delle avversarie. La meta al 3' delle americane, segnata dalla Taufoou dopo ripetute percussioni, poteva essere evitata liberando in touche senza tanti fronzoli il calcio di avvio degli Usa che poi, come previsto hanno continuato a caricare a testa bassa sfruttando i chili di differenza. Le italiane hanno sofferto assai davanti a quelle sfuriate, ma hanno stretto i denti anche quando il pack è stato "carrettato" dalle gigantesche statunitensi. Palla e territorio tutto stelle e strisce per quasi mezz'ora che in altre due occasioni hanno macinato metri fino a un amen della nostra linea di meta. Placcaggio dopo placcaggio, contro ruck dopo contro ruck, l'Italia guidata da Elisa Giordano ha rialzato la testa sfruttando anche il maggiore know how in touche. Resistere per tutto quel tempo a quegli assalti nella zona rossa è dimostrazione di grandi capacità.

Gli ultimi 10 minuti del primo tempo vedono l'azzurro crescere sul prato smeraldo dello stadio di Whangarei, un centro maori a nord di Auckland. Bene la Tounesi e la Franco, velocissima la Madia nel lanciare le trequarti: una, due sventagliate al largo conquistando terreno, poi alla terza un compendio del gioco del rugby con le avanti che conquistano il pallone e caricano sull'asse per poi aprire al largo con Madia che sorvola le avversarie con un lungo passaggio che arriva perfetto nelle mani dell'estremo Ostuni-Minuzzi per il tuffo in meta. Sillari trasforma: le azzurre sorpassano nonostante abbiano avuto solo il 45% di possesso e il 41% di territorio. 

Secondo tempo

Un capolavoro e un orrore alla ripresa del gioco: al 55' le cariche della Tounesi portano le azzurre sotto i pali delle americane, poi la Rigoni cesella un lungo assist per la Muzzo sull'out a sinistra. Che meta! Le azzurre volano sul 12-5. Poi la stessa Rigoni cicca in maniera inaccettabile un calcio in touche frutto di un penalty che avrebbe riportato le italiane in attacco nella metà campo Usa. Sbavature che a un Mondiale si pagano. Sul gratuito ribaltamento di fronte la Ostuni-Muzzi si prende un giallo (un filo esagerato) per aver interrotto un fraseggio americano in odore di meta (in realtà l'azzurra non ha smanacciato il pallone) ma poi in inferiorità numerica l'Italia incassa la logica meta di Kronish del 12-10 (niente pareggio, perché la trasformazione incredibilmente viene fallita.

Ecco, senza questi regali il match sarebbe già al sicuro perché la differenza tecnica è evidentemente in favore delle azzurre come dimostrano le due mete da antologia che portano l'Italia sul 22-10 al 62' con Muzzo e al 70' con Magatti. La prima è semplicemente la meta più bella vista finora al mondiale in cui hanno già giganteggiato Nuova Zelanda, Inghilterra e Francia. Fuga della scatenata Tounesi e poi apertura fino alla Muzzo con un'incantevole eleganza.

D'alta classe poi il no look pass della Madia che lancia all'interno la Magatti sui 40 metri americani che corre in diagonale come avrebbe fatto David Campese tagliando fuori tutte le avversarie: una meraviglia di corsa con un sorriso finale dell'ala travolgente come la sua falcata che divorava il prato.

Una meta pesantissima: è la quarta e quindi vale un punto di bonus, un tesoro in un mondiale che fa avanzare ai quarti le prime due squadre delle tre poule e le due migliori seconde.

Nei due match precedenti le americane avevano sempre vinto, l'ultima volta ai mondiali del 2017 in Irlanda: 24-12 con in campo tante delle azzurre di oggi. Statunitensi quindi ricambiate e con gli interessi perché va ricordato che sulla maglia gli Stati Uniti hanno ricamato una coppa del mondo e una data: 1991. Gli Usa vinsero il primo mondiale poi divenuto una questione fra Inghilterra e Nuova Zelanda e averli battuti è una altra dimostrazione del valore del cammino intrapreso dal ct Di Giandomenico e dalle sue ragazze.

Da non ripetere

Quando si ha un penalty da mandare in touche bisogna mandare il pallone fuori. Punto. "Corta, ma sicura" minaccia sempre il capitano guardando negli occhi l'incaricato al calcio. Non si può rinunciare a un tale vantaggio. Ecco, ieri almeno due di queste possibilità sono state buttate al vento da Rigoni, brava nelle altre fasi del gioco: uno di questi errori è costato una meta, un altro nel finale ha mancato di portare in avanti le azzurre che avrebbero potuto segnare un'altra meta alle disorientate americane, stante anche la netta predominanza italiana in touche (4 rubate!).

Woman of the match

Per la Rai (telecronaca di Andrea Fusco e Maria Cristina Tonna) Sara Tounesi

Per World Rugby Giada Franco.

Ottime scelte e molto lucido e maturo il commento della premiata in Nuova Zelanda: "Potevamo fare di più anche se una vittoria è una vittoria.

Dobbiamo essere più accurate e consistenti: il meglio deve ancora venire".

Il tabellino

Whangarei, Northland Events Center
Rugby World Cup, Pool B - I giornata
USA - Italia 10-22
Marcatrici: p.t. 3’ m. Taufoou (5-0); 38’ m. Ostuni-Minuzzi tr. Sillari (5-7); s.t. 10’ m. Muzzo (5-12); 17’ m. Kronish (10-12); 22’ m. Muzzo (10-17); 29’ m. Magatti (10-22); 
USA: Kelter; Detiveaux, Haungatau, Howard (23’ st. Bizer), Clapp; Cantorna, Waters (23’ st. Ortiz); Zakary (C), Johnson, Matyas; Kronish (23’ Perris-Redding), Taufoou (1’ st. Sommer); James (28’ st. Jacoby), Kitlinksy, Rogers 
all. Cain 
Italia: Ostuni Minuzzi; Muzzo, Sillari, Rigoni, Magatti; Madia, Stefan (28’ st. Barattin); Giordano (C), Franco (28’ st. Veronese), Arrighetti (2’ pt. Sgorbini); Tounesi (28’ st. Locatelli), Fedrighi; Gai (39’ st. Seye), Bettoni (39’ st. Vecchini), Turani (39’ st. Maris)
all. Di Giandomenico
Player of the Match: Franco (Italia)
Cartellini: 16’ st. giallo Ostuni-Minuzzi (Italia)
Calciatrici: Waters (USA) 0/1; Cantorna (USA) 0/1; Sillari (Italia) 1/4
Arb. Davidson (Scozia)

I risultati e le classifiche

Sabato 8 ottobre: Sudafrica-Francia 5-40; Fiji-Inghilterra 19-84; Australia-Nuova Zelanda 17-41.

Domenica 9 ottobre: Italia-Usa 22-10; Giappone-Canada 5-41; Galles-Scozia 18-15.

Girone A: Nuova Zelanda 5 punti, Galles 4, Scozia 1, Australia a 0

Girone B: Canada e Italia 5 punti; Stati Uniti e Giappone 0 

Girone C: Inghilterra e Francia 5 punti; Sudafrica e Fiji 0

QUI RIVEDI LE METE DELLE AZZURRE 

L'ATTESA

Notti magiche inseguendo una meta all'altro capo del mondo, in Nuova Zelanda, la terra del rugby, agli antipodi da dove due settimane fa sono partite le azzurre timonate dal ct Andrea Di Giandomenico. E' iniziato il nono campionato del mondo e l'Italia banchetta al tavolo delle grandi e non nelle retrovie che capitano agli uomini: siamo in quinta posizione nel ranking con effettive possibilità di arrivare almeno ai quarti, Paradiso mai raggiunto in 9 tentativi da maschi, 14i al mondo. Il debutto è domani, 9 ottobre, all'una e 45. Sì, a notte fonda, il che tuttavia permette alle ragazze di andare in diretta su Rai2 oltre che su Sky Sport.


Si parte contro gli Usa che sono appena dietro le azzurre, in campo guidate da Elisa Giordano, di Mirano, laurea in Terapia occupazionale, promossa perché la veterana Manuela Furlan si è sbriciolata un ginocchio: giocasse un minuto in queste settimane sarebbe un miracolo, ma giustamente è stato deciso di portare “Manu” laggiù tra le felci e i vulcani per quello che l'operaia-capitana ha dato alla nazionale.

Il  pronostico per questo primo match è in perfetto equilibrio, ma le americane bisogna proprio batterle facendo magari anche un punto di bonus (almeno 4 mete) perché in questo torneo, basato su 3 poule da 4 squadre, avanzano le prime 2 di ogni gruppo e le 2 migliori terze e quindi tutto servirà per la classifica. Allora sarà lo strapotere fisico delle statunitensi contro la verve delle italiane che dovranno placcare all'ultimo respiro le sfuriate iniziali delle avversarie abituate a caricare a testa bassa, ma non molto altro. Non possono contare, le americane, sulle loro compagne salite più alto di tutti e che nessun altra nazionale vanta: le astronaute della Nasa Anne McClain e Jessica Watkins. La prima s'è ritirata, la seconda è ora in missione in orbita con Samantha Cristoforetti.

Domenica prossima, 16 ottobre ci sarà l'imbattibile Canada, 3° al mondo, (insomma, solo il 40% di possibilità noi) e domenica dopo ancora l'abbordabile Giappone, 13°, con il 60% di chance di vittoria per l'Italia. E in caso di sbarco ai quarti? Forse Inghilterra, forse Francia, ovvero le squadre candidate alla finalissima perché negli ultimi due anni hanno macinato tutte, neozelandesi comprese che di 8 mondiali ne hanno vinti 5 e sono campionesse in carica. Perché tale supremazia visto che nel rugby femminile le gerarchie non sono così ingessate come nei maschi grazie al fatto che in tutto il mondo le donne hanno iniziato a giocare a metà degli anni 80, fatta eccezione per la meravigliosa storia della piccola irlandese Emily Valentine nel 1895?


SEGUI IL DENARO
Segui il denaro: dopo il mondiale 2017 l'Inghilterra per prima ha creato un gruppo di professioniste. Capiamoci, poco più di 4mila sterline al mese, ma intanto le italiane continuano a lavorare o a studiare anche se da due anni la Fir passa finalmente loro una borsa di studio.

Dopo le inglesi pro' (straprime nel ranking) ecco anche le francesi (4e) e poi, anche se con meno risorse, le Black Ferns (Felci nere) neozelandesi (2e). E se puoi permetterti di pensare solo ad allenarti e a giocare, per di più se sei cresciuta in un contesto tradizionalmente ovale, succede che le avversarie dilettanti diventano poco più che sparring partner come dimostrano i risultati dei primi tre match del mondiale (vedi sotto). Da tre edizioni il Sei Nazioni, inoltre, si risolve nella partita Inghilterra-Francia, ad esempio, con Italia, Irlanda, Scozia e Galles a spartirsi le briciole.

Va anche detto che le ingegnere, le farmaciste, le agricoltrici, le insegnanti, le interpreti, le magazziniere e le studentesse italiane di tutto ciò non tengono conto quando giocano: sono il distillato di un movimento minuscolo rispetto a quello inglese, francese o kiwi, ma non si tirano mai indietro quando devono abbattere colossali avversarie costruite in palestra.

Loro e il ct abruzzese hanno fatto miracoli: quattro anni fa si trepidava per battere la Spagna, che a questi mondiali manco c'è, e si raggiunse un'assai dignitosa 9a posizione ai Mondiali in Irlanda, mentre ora tutte le nazionali (ok, Inghilterra a parte) non ci prendono alla leggera. 

E poi il rugby femminile è proprio bello da vedere, sempre alla ricerca degli spazi e non solo incaponito negli scontri frontali come avviene con i maschi. Vale la pena puntare le sveglia.

Ah, laggiù abbiamo anche l'arbitra Clara Munarini, di Parma (e mai un italiano ha fischiato ai mondiali), e la collega romana Maria Beatrice Benvenuti che farà la guardalinee.

Paolo Ricci Bitti

Il programma delle azzurre

9 ottore Italia-Usa (ora italiana) 1.45

16 ottobre Italia-Canada ore 1.45
23 ottobre Italia-Giappone ore 1.45


Partite in diretta su Rai 2 e su Sky Sport 1 e Sky Sport Arena

USA - Italia
Domenica 9 ottobre, calcio d'inizio ore una e 45 (le 12.45 dello stesso giorno in Nuova Zelanda)

Northand Events Centre, Whangarei

In tv:  la partita sarà trasmessa in diretta su Rai Due, Sky Sport 1 e Sky Sport Arena.

Il programma del primo turno

Sabato 8 ottobre: Sudafrica-Francia 5-40; Fiji-Inghilterra 19-84; Australia-Nuova Zelanda 17-41.

Domenica 9 ottobre: Italia-Usa 1.15; Giappone-Canada 4.15; Galles-Scozia 6.45.

Girone A: Nuova Zelanda, Australia, Galles, Scozia

Girone B: Canada, Stati Uniti, Italia, Giappone

Girone C: Inghilterra, Francia, Sudafrica, Fiji

Le formazioni

Italia: Ostuni Minuzzi; Muzzo, Sillari, Rigoni, Magatti; Madia, Stefan; Giordano (C), Franco, Arrighetti; Tounesi, Fedrighi; Gai, Bettoni, Turani a disp. Vecchini, Maris, Seye, Locatelli, Veronese, Sgorbini, Barattin, D’Incà. 

Usa: Kelter; Detiveaux, Haungatau, Howard, Clapp; Cantorna, Waters; Zakary, Johnson, Matyas; Kronish, Taufoou; James, Kitlinksy, Rogers. A disp. Treder, Benson, Jacoby, Sommer, Perris-Redding, Ortiz, Bizer, Feury.

Arbitro: Hollie Davidson (Scozia).

I caps (presenze) delle italiane

15 Vittoria Ostuni Minuzzi – 16 caps
14 Aura Muzzo – 27 caps
13 Michela Sillari – 70 caps
12 Beatrice Rigoni – 57 caps
11 Maria Magatti – 46 caps
10 Veronica Madia – 32 caps
9 Sofia Stefan – 69 caps
8 Elisa Giordano – 56 caps 
7 Giada Franco – 24 caps
6 Ilaria Arrighetti – 56 caps
5 Giordana Duca – 31 caps
4 Valeria Fedrighi – 36 caps
3 Lucia Gai – 84 caps
2 Melissa Bettoni – 72 caps
1 Silvia Turani– 20 caps

A disposizione:

16 Vittoria Vecchini – 11 caps
17 Gaia Maris – 12 caps
18 Sara Seye – 8 caps
19 Sara Tounesi – 24 caps
20 Isabella Locatelli - 34 caps
21 Francesca Sgorbini – 13 caps
22 Sara Barattin – 107 caps
23 Alyssa D’Incà – 10 caps

Allenatore: Andrea Di Giandomenico

© RIPRODUZIONE RISERVATA