Rugby, la Celtic League Pro 14 con Treviso e Parma prende a bordo quattro super squadre del Sud Africa Come funziona la Rainbow Cup

Rugby, la Celtic League Pro 14 con Treviso e Parma prende a bordo quattro super squadre del Sud Africa Come funziona la Rainbow Cup
di Paolo Ricci Bitti
6 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Dicembre 2020, 19:43

Certo nel tentativo di rendere sempre più comprensibile il rugby per chi  -  in vasta maggioranza - non è nato nelle anguste isole ovali italiche, ecco il nuovo formato di quella che una volta era la Celtic League con squadre-franchigie gallesi e scozzesi, poi anche irlandesi e infine dal 2010 anche italiane e quindi dal 2017 anche sudafricane di seconda scelta che in questa stagione sono però restate a casa per colpa del Covid.

Allora Celtic league, quindi  Pro 12 e poi PRo 10 e infine Pro14. Anzi, non è finita perché adesso ci si è accordati per inserire quattro supersquadre sudafricane con base a Jo'Burg, Pretoria, Durban e Città del Capo creando la Rainbow Cup  (con omaggio, ormai remoto e non si sa quanto centrato in questo caso, alla Rainbow Nation di Nelson Mandela): ciascuna di loro con risorse tali da rivaleggiare con quelle dell'intera federugby italiana e con capacità di battere la stessa nazionale azzurra. Beate loro. L'Italia ha scelto appunto dieci anni fa di formare due franchigie per innalzare i giocatori più talentuosi dalle secche del campionato italiano in via di estinzione e di mandarle  a dare battaglia solo in Europa. Che poi i risultati di Benetton Treviso e Aironi Viadana, poi sostituiti dalle Zebre, siano stati ampiamente inferiori alle attese è un altro discorso che prosegue direttamente collegato agli scarsi spunti della nazionale basata al 95% su giocatori di queste due franchigie. Mentre invece è garantito il business perché di recente l'equity fund Cvc ha comprato il 28% del Pro 14 irrorando di milioni di euro anche l'Italia. Perdenti, ma ricchi. C'è di peggio.

Ciò che resta di difficile comprensione (e anche visibilità perché questa Coppa resterà su Dazn) e di molto relativo appeal per i possibili neofiti è lo scenario complessivo di questa competizione che mischia celti, latini e sudafricani. Sarebbe bello vedere chi tira i fili di questa coppa girare per le redazioni sportive (che non siano quelle di media veneti o di Parma) per vedere le espressioni di chi deve - dovrebbe - spiegare ai lettori tutto questo amba aradan ogni anno diverso. Va bene, anche la pazienza è una virtù del rugby, andiamo avanti.

Ma perché i sudafricani in una coppa europea? Già, perchè, per quel che riguarda le franchigie (che di fatto rappresentano territorialmente alcuni dei vecchi stati che componevano la confederazione sudafricana)  i sudafricani si sono stufati di fare ping pong da una parte all'altra del Pacifico e dell'Atlantico per affrontare australiani, neozelandesi e argentini già assai prima della pandemìa e hanno trovato sponda in Europa (favorevole anche per l'identico fuso orario) per adesso in questa che è la seconda coppa "europea" per importanza, chè i potenti club inglesi e francesi non si abbassano sotto la Champions.  

Sotto trovate il nuovo assetto della prossima stagione il cui inizio fa anche anticipare la fine della tribolata edizione in corso.  Un consiglio: se volete iniziare a guardare il Pro 14 cominciate dai match fra sudafricane e irlandesi.

La stagione corrente del Guinness PRO14 si concluderà in marzo consentendo ai Club attualmente partecipanti e alle squadre di Super Rugby sudafricane di proseguire la stagione partecipando - prima del tour dei Lions in Sudafrica - alla nuova “Rainbow Cup” a sedici squadre.

Dopo consultazioni con i principali stakeholders coinvolti nel PRO14, inclusi Club e Federazioni, la Guinness PRO14 Rainbow Cup è stata identificata come il miglior percorso per portare a termine la stagione e inserire le quattro super squadre sudafricane - Vodacom Bulls, Emirates Lions, Cell C Sharks e DHL Stormers -  nel rugby dell’Emisfero Nord.

Questa decisione consente inoltre alle formazioni europee di PRO14 di conquistare la qualificazione alle Coppe Europee 2021/22 attraverso un processo corretto ed equo.

In vista del tour 2021 dei British and Irish Lions in Sudafrica, la Guinness PRO14 Rainbow Cup offrirà uno spettacolo di altissimo profilo per gli appassionati, con alcuni dei più forti atleti dei due emisferi impegnati a costruire nuove rivalità ed a sfidarsi per la convocazione con le rispettive Nazionali. 

Sino al fischio finale della stagione, a giugno, una grande offerta di rugby sarà garantita dai partner televisivi di PRO14: Premier Sports, Eir Sport, S4C, TG4, DAZN e Super Sport.

Come funzionerà

Il Guinness PRO14 2020/21 si concluderà, dopo i sedici turni di stagione regolare, con una Finale in marzo tra le vincitrici delle rispettive Conference
La qualificazione alle Coppe Europee EPCR 2021/22 sarà decisa dai piazzamenti al termine della stagione regolare
Il 17 aprile avrà inizio la Guinness PRO14 Rainbow Cup come la partecipazione di Vodacom Bulls, Emirates Lions, Cell C Sharks e DHL Stormers, con numerosi atleti Campioni del Mondo coinvolti con le quattro super squadre sudafricane
La Guinness PRO14 Rainbow Cup consterà di una fase a gironi e di una finale tra le vincenti dei due gironi

Fasi finali de Guinness PRO14 2020/21
Le giornate dalle dodicesima alla sedicesima si disputeranno tra il 20 febbraio ed il 20 marzo.

Una Finale sarà disputata in casa della formazione con il miglior ranking finale.

Questa formula abbreviata consentirà di completare il calendario di andata e ritorno delle conference e le gare di ogni squadra al di fuori della propria conference di appartenza. 

Le date previste per la conclusione del Guinness PRO14 sono le seguenti:

XII giornata 20 Febbraio
XIII giornata 27 Febbraio
XIV giornata 6 Marzo
XV giornata 13 Marzo
XVI giornata 30 Marzo
Finale 27 Marzo

Una volta completata la sedicesima giornata le squadre meglio classificate in ciascuna conference si qualificheranno per l’Heineken Champions Cup 2021/22. I requisiti per i play-off sono in fase di revisione. 

Guinness PRO14 Rainbow Cup
Con il Sudafrica che si appresta a ospitare il primo tour dei Lions dopo quello del 2009, i Campioni del Mondo vedranno le loro super squadre - Vodacom Bulls, Emirates Lions, Cell C Sharks e DHL Stormers - sfidare il meglio che Irlanda, Italia, Scozia e Galles hanno da offrire.

I giocatori che mirano alla convocazione coi Lions avranno una grande occasione di mettersi alla prova contro i vari campioni del mondo sudafricani tra cui Siyta Kolisi, Pieter Steph du Toit, Duane Vermeulen, Ekton Jantjes e l’ex recordman di mete de Guinness PRO14 Makazole Mapimipi. 

La Guinness PRO14 Rainbow Cup partirà il 17 aprile con due gironi da otto squadre ciascuno, ognuno composto da due squadre irlandesi, due sudafricane, due gallesi, una italiana e una scozzese.

Ogni squadra giocherà una gara di sola andata contro le altre componenti del proprio girone e le due prime classificate si sfideranno nella Finale del 19 giugno.

Nel corso delle cinquantasette partite, la Guinness PRO14 Rainbow Cup vedrà i migliori Springboks campioni del mondo sfidare molti dei possibili British and Irish Lions, tutti decisi a lasciare il segno ed impressionare i rispettivi selezionatori in vista dello storico tour estivo.

Martin Anayi, CEO di PRO14 Rugby, ha detto: “Il un momento storico in cui il nostro sport ha fronteggiato la sfida più impegnativa, abbiamo notizie confortanti su un’innovativa soluzione collaborare con il Sudafrica in vista del tour dei Lions. 

E’ stato cruciale aver lavorato con tutte le parti incassa per garantire alle nostre dodici squadre un chiaro processo di qualificazione alle Coppe Europee. Con il tour dei Lions alle porte, è difficile immaginare qualcosa di più invitante per il pubblico che vedere i migliori atleti delle squadre celtiche sfidare gli Springboks campioni del mondo nella Guinness PRO14 Rainbow Cup”.

Jurie Roux, CEO di SA Rugby, ha dichiarato: “L’inclusione delle Super-squadre sudafricane nella Rainbow Cup è un momento unico per il rugby sudafricano. Dopo tante difficoltà e incertezze nel 2020, la prospettiva di un ritorno al rugby internazionale per Club è qualcosa a cui tutti guardiamo con grande eccitazione”.

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