O'Shea: "Orgoglioso dei miei ragazzi e arrabbiato per l'indisciplina". Accertamenti medici per Parisse

O'Shea: "Orgoglioso dei miei ragazzi e arrabbiato per l'indisciplina". Accertamenti medici per Parisse
di Christian Marchetti
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Domenica 4 Febbraio 2018, 19:41
Dopo un match servito soltanto a confermare i pronostici della vigilia e a riempire di appunti il capiente taccuino di Conor O'Shea, il ct azzurro dice di guardare il bicchiere mezzo pieno. Parla di futuro, insomma. Di qualcosa che ora è "work in progress" e costretto a confrontarsi con un team di fenomeni reduce da 24 successi nelle ultime 25 partite, e domani dovrà mostrare solo i frutti di quanto seminato.
Sergio Parisse non interviene alla tradizionale conferenza stampa post partita, obbigato ad accertamenti medici per una botta al costato. «Speriamo non sia nulla di preoccupante», butta lì O'Shea e non fa presagire semplici esami di routine. Prima dell'infermeria, il capitano fa in tempo a dire alla tv di essere orgoglioso dei suoi compagni di squadra e che partite come questa sono tutta esperienza. 
«Sono orgoglioso dei ragazzi, ma anche molto arrabbiato - aggiunge invece O'Shea - Perché abbiamo giocato bene, creato opportunità e spero che la gente abbia visto la nostra crescita. Arrabbiato per gli errori e la carenza di disciplina soprattutto nel secondo tempo».
Il tecnico irlandese torna poi sulla forma. Negli ultimi giorni non ha fatto che ripeterlo: «Non siamo al 100%, ma comunque meglio di un anno fa». Dunque non tutto è perduto, bensì tutto da costruire. Bisogna soltanto avere pazienza. «Io sono qui per il futuro del rugby in Italia. Ci sono “cosi” da imparare, ma anche “cosi” di cui essere contenti». 
«Già prima dei test match di novembre - precisa - abbiamo deciso di cambiare mentalità perché abbiamo un gruppo diverso. Vogliamo giocare di più e per giocare di più dobbiamo prendere più rischi, è inevitabile allora che si apra la difesa. Vogliamo avanzare di livello. Non è facile, ma siamo sulla strada giusta». E se ancora ci fosse bisogno di chiarire: «Il lavoro che ci aspetta è duro e non è detto che sortisca effetti immediati. Sarà difficile, ma se così non fosse non sarebbe lavoro».
Eddie Jones, condottiero dell'Inghilterra che guarda tutta la partita in piedi, analizzando il match sembra D'Annunzio: «Il sole brillava in cielo, la gente era felice, è stato tutto perfetto nonostante giocare contro l'Italia non sia mai facile. Ora vogliamo concentrarci sul Galles». Conor O'Shea Leopardi: «Tra soli sei giorni abbiamo l'Irlanda e abbiamo tanti giocatori affaticati. Speriamo bene. Sarà un'altra sfida. Sono caparbi, fanno un milioni di fasi, sono sicuro che vedranno la nostra prestazione e che ci giudicheranno diversi da prima. Noi dovremo giocare con la palla, ma dobbiamo anche "rispettarla". A ogni modo, per me il bicchiere è mezzo pieno».
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