Manuela Furlan: «Orgogliosa di essere operaia e rugbysta azzurra: venite a vederci a Padova contro la Francia»

Manuela Furlan (Foto Pino Fama)
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 13 Marzo 2019, 23:20 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 10:12
E' il Manifesto del rugby femminile in Italia e l'ha scritto Manuela Furlan, la capitana della nazionale, che appartiene alla classe operaia quando, cinque giorni su sette, carica con il muletto i vagoni ferroviari con quei pesantissimi portelloni. E che appartiene alla classe delle rugbyste di classe quando gioca ogni domenica con il Villorba (Treviso) e una decina di volte l'anno con la nazionale. Ora, anche se sapete poco o punto di rugby, potete pure saltare le prossime righe e andare subito al Ciao a Tutti!

La Furlan ha 30 anni e dal 2009 si è già messa 72 volte la maglia azzurra con il numero 15: quella da estremo, l'ultimo difensore e il primo contrattaccante della squadra. Un ruolo di grande responsabilità. "Manu", da questa stagione, è il capitano della nazionale, allenata da Andrea Di Giandomenico, che giocando magnificamente ha battuto Scozia e Irlanda, pareggiato con il Galles e che finora, dopo essere stata persino in testa alla classifica del Sei Nazioni, è stata sconfitta solo dall'Inghilterra, circostanza logica quando una squadra di professioniste affronta una squadra di operaie, studentesse e impiegate. Domenica 17 marzo alle 14.30 il Torneo chiude con Italia-Francia allo stadio Plebiscito di Padova. Ecco che cosa ha scritto sul suo profilo Facebook Manuela Furlan: operaia e rugbysta da ringraziare non solo per i sacrifici, le mete, i placcaggi, i lividi con cui impasta la sua vita, ma anche, d'ora in poi, per le parole che l'orgoglio e la passione le hanno fatto trovare.   

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Ciao a tutti! Questa é la mia storia in breve, ma come la mia sappiate che ce ne sono di diverse.
Sono Manuela, orgogliosa trentenne, operaia e rugbysta. Lavoro dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 17.30. Mi alleno in campo il martedì, mercoledì e venerdì. La domenica gioco. Sono un'atleta di interesse nazionale quindi, da qualche anno a questa parte, integro i miei allenamenti in campo con delle sedute di atletica e palestra: a volte le faccio prima dell'allenamento in campo, a volte nei giorni della settimana in cui non ho campo, alcune settimane tutti i giorni, altre volte la mattina prima di andare a lavoro, sempre se non sono molto stanca. Ci sono anche giornate in cui sono talmente sfinita che crollo sul divano! Lo faccio per pura passione, perché amo il mio sport perché in tanti anni in cui lo pratico mi ha dato tante emozioni, a volte dure ma tante altre molto belle.



Perché ho scritto tutto questo?

Anche a me piacerebbe, come tanti di voi scrivono, avere la possibilità di vestire ogni giorno i panni dell'atleta ma ancora non mi è possibile. Lavoro fino al giorno prima (a volte anche lo stesso) del giorno di inizio di un raduno. I sacrifici li faccio io, come tante mie compagne ma come tantissime altre persone nel mondo.

Vi chiedete ancora perché scrivo questo post?

Bene. Volevo fare a voi tutti un invito. Vi invito a non commentare sotto i post della federazione che noi ragazze dobbiamo avere più visibilità, essere viste in diretta dmax al posto dei miei colleghi della maschile, essere viste in chiaro, che ci dovrebbero dare più strumenti a disposizione, e chi più ne ha più ne metta. Ripeto, è un invito non una critica. La nostra Federazione Italiana Rugby (e non mi dilungherò ora a spiegarvi dove/come) quando può fa tanto per noi. Di certo non può programmarci dei raduni ogni mese, altrimenti parlereste voi con i nostri capi? Per il resto vi chiedo di fidarvi.


(Foto Pino Fama)

Ma Dicevo, ho scritto questo post come INVITO...

proseguo infatti nell'invitarvi a venire a vederci personalmente allo stadio. Perché? Forse è proprio qui il punto. Le 10500 persone che hanno assistito al nostro ultimo scontro contro l'Inghilterra ad Exeter, dove ahimè, abbiamo subito una pesante sconfitta, tutte quelle persone dicevo, rappresentano la vittoria della loro squadra nazionale.



Vi piacerebbe che noi fossimo professioniste? Venite a vederci. 
Vi piacerebbe che potessimo innalzare ancora di più il nostro livello? Venite a vederci. 
Vi piacerebbe vedere come, per quanto uno 55-0 non lasci spazio a commenti (se non da piccole persone), io e le mie compagne ci siamo battute fino all'ultimo secondo? Venite a vederci.

LA VISIBILITÀ che tanto chiedete per noi, PASSA ATTRAVERSO LA VOSTRA PRESENZA allo stadio. VOI potete con noi fare la differenza!

E un'occasione per far vedere che questo post lo avete capito, sarà proprio domenica 17 marzo, dove io e le mie compagne ci troveremo ad affrontare un'altra difficilissima sfida contro la Francia, allo stadio Plebiscito di Padova alle h14.30. VENITE, VENITE NUMEROSI!

SOSTENETECI sempre.

Io, nel frattempo, continuo a guidare i miei muletti e ad allenarmi con la stessa passione💙

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QUI L'INTERVISTA A MANUELA FURLAN

 
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