L'Italia contro la Samoa a Ascoli, Parisse: «Conta solo vincere, va interrotta la serie di ko»

L'Italia contro la Samoa a Ascoli, Parisse: «Conta solo vincere, va interrotta la serie di ko»
di Paolo Ricci Bitti
2 Minuti di Lettura
Sabato 8 Novembre 2014, 06:08 - Ultimo aggiornamento: 15:55
«L'Italia, l'Italia che sono onorato e orgoglioso di guidare, vale molto di più di quello che dicono le cifre dell'ultima stagione. Lo vedrete in campo fin dal match con Samoa, il più difficile per noi perché dobbiamo bloccare a tutti i costi la serie nera». Il capitano Sergio Parisse lo ripete ancora una volta, così come ha fatto con tutta la truppa azzurra fin dai primi ritiri stagionali, guardando negli occhi veterani come lui che rientrano in squadra (Zanni e Barbieri) e gli ultimi arrivati come il pilone Dario Chistolini e, novità delle novità, Kelly Haimona, il mediano di apertura neozelandese equiparato, oggi al debutto. La stagione che decolla ad Ascoli sarà lunghissima, perché l'atterraggio finale è previsto alla Coppa del Mondo in Inghilterra in settembre, con uno scalo tecnico in febbraio e marzo al 6 Nazioni. Pensare solo al domani, insomma, al test match odierno con gli isolani, pare riduttivo, ma Parisse sa bene che il volo verso i Mondiali ha bisogno non più tardi di adesso di un solo tipo di carburante: la vittoria. Merce epperò rara con i samoani (una su 6), rarissima con l'Argentina che sabato prossimo sarà a Genova (5 e un pareggio su 19), fantascientifica con il Sud Africa il 22 a Padova (11 ko su 11 match).

Ergo, avanti contro Samoa. «Guardate che noi giocatori siamo i primi a essere infuriati e delusi per questa lunga striscia di ko. E sentiamo in pieno la responsabilità di raddrizzare la rotta davanti a un numero sempre maggiore, e travolgente, di tifosi e anche di ragazzini che giocano a rugby e che garantiscono il futuro. È per questo che con Samoa giocheremo come se fosse la partita della vita».

Ce ne sarà bisogno, perché i giganti del Pacifico sono noni nel ranking mondiale (l'Italia è 14a) e partono favoriti anche secondo gli allibratori britannici (+6 punti), nonostante abbiano perso 7 elementi della squadra che in estate rifilò 15 punti a zero agli azzurri privi tuttavia di molti veterani. Ma tra le ragioni da spiegare e rispiegare a chi cita con sufficienza le troppe sconfitte azzurre c'è appunto quella del valore degli avversari, costantemente più alto di quello dei nostri. Così va il rugby.

«Dobbiamo sacrificarci in difesa, rallentare il loro ritmo, non concedere contrattacchi», dice infine Parisse facendo eco allo stesso ct Jacques Brunel che, scegliendo di far debuttare il roccioso Haimona con la maglia numero 10 a inglobare 115 kg di muscoli, non ha avuto bisogno di fornire ulteriori spiegazioni sulla tattica.