Fatta l'Italrugby per l'Irlanda, tra vice-Parisse (Steyn), metaman (Padovani) e... messe in piega

Fatta l'Italrugby per l'Irlanda, tra vice-Parisse (Steyn), metaman (Padovani) e... messe in piega
di Christian Marchetti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Febbraio 2019, 19:20
Si può battere l'Irlanda? L'Inghilterra sostiene di sì. Come? Sempre l'Inghilterra risponde: "Velocità, aggressività sui punti d'incontro ai limiti del codice penale e difesa perfetta". L'Italia può battere l'Irlanda? E come? Al momento la risposta parrebbe scontata, non foss'altro perché l'Italrugby ha dimostrato poca lucidità proprio su quei punti d'incontro, per stessa ammissione del commissario tecnico Conor O'Shea. Quest'ultimo, in vista di domenica 24 febbraio (ore 16, diretta tv Dmax), per la terza giornata del Sei Nazioni, le ha provate tutte. Persino sincerarsi dell'aria che tira dalle parti di Jonathan Sexton, miglior mediano di apertura al mondo.

CINQUE
Si scherza. In realtà ci riferiamo al cordialissimo rapporto tra la madre del ct azzurro e la madre del giocatore: la signora O'Shea è cliente della signora Sexton, parrucchiera in quel di Dublino, e in settimana si sono incontrate per un'acconciatura. Episodio raccontato tra i sorrisi, stamani, in una distesa conferenza stampa per l'annuncio della formazione dell'Italia. La squadra che scenderà in campo in un Olimpico dove si stimano già 50.000 presenze sugli spalti, con folta rappresentativa ospite.
Sono cinque i cambi decisi dal tecnico irlandese rispetto all'ultima uscita ("Un'occasione persa", la precisazione) contro il Galles. Il posto del capitano Sergio Parisse ("Tornerà contro l'Inghilterra assieme a Polledri"), come da regolamento fermo per un colpo alla testa subìto nel campionato francese, sarà come previsto assegnato a Braam Steyn, mentre i gradi passeranno a Leonardo Ghiraldini, tallonatore alla sua 102a presenza. A completare la terza linea, Maxime Mbanda (che manca dalla Nazionale da un anno) e Jimmy Tuivaiti, che a sua volta rileva Sebastian Negri ("E' febbricitante e, anche se forte, ho deciso di non rischiare un giocatore al 90%. Barbini? Nemmeno lui è al top e, assieme allo staff della Benetton Treviso, abbiamo optato per concedergli un periodo di riposo").
Mediano di mischia Tito Tebaldi, assente dal match contro la Scozia, quando è stato costretto a dare forfait in fase di riscaldamento lasciando così la maglia numero 9 a Guglielmo Palazzani. In seconda linea, dall'inizio, Federico Ruzza, elemento di grande potenza, visione di gioco e mani precise che partirà per la prima volta da titolare dopo nove presenze partendo tra le riserve. In prima, infine, ritorna Andrea Lovotti nel delicato spot di pilone sinistro.
Confermatissimo, all'ala, Edoardo Padovani, due mete in altrettante uscite: "Non sono un 'metaman' nato. Sono felice per averle segnate - si schermisce il diretto interessato, beccato in una pausa del raduno all'Acqua Acetosa - C'è tuttavia la frustrazione perché sono arrivate tardi, a partita oramai compromessa". In vista di domenica, "sono molto fiducioso, personalmente mi sento molto in forma, abbiamo perso due occasioni però il lavoro che continuiamo a fare, nonché la consistenza dello stesso, sono superbe. Siamo un gruppo molto coeso, una famiglia. Un gruppo così supera ogni ostacolo e ogni weekend punta alla vittoria".

PUNTI D'INCONTRO
Dicevamo i punti d'incontro, ambito in cui fanno la voce grossa le terze linee. "Abbiamo ridisegnato tutto in settimana - racconta ancora O'Shea - proprio in relazione all'assenza del capitano. E, in quella fase nevralgica del gioco, abbiamo deciso di lavorare non perché dovessimo risolvere un problema, piuttosto per trasformarla in un'opportunità per noi". Che, tradotto, significa più o meno: fare guerra di trincea contro chi, da quella trincea, è riuscito a scavare miniere d'oro. A farne le spese fior di squadre, prime fra tutte la Nuova Zelanda. O'Shea però rassicura: "Per la terza linea abbiamo un'ottima profondità". 
Per quanto riguarda gli avversari, il ct Joe Schmidt fa sul serio. Oltre al già citato Sexton, Kearney estremo, Earls e Stockdale alle ali, Farrell e Aki ai centri, mediano di mischia Murray. Pacchetto degli avanti con Marphy, O'Brien, O'Mahony; Roux e Dillane; Furlong, Cronin e Kilcoyne.
Tornando alla profondità, "noi continuiamo a lavorarci. In quest'ottica l'invito in raduno di Callum Braley (il mediano di mischia inglese dal nonno italiano, ndr). Noi dobbiamo vedere tutti i giocatori di livello internazionale, anche pescando da altre realtà".
Infine l'Olimpico. Preoccupati dal calo delle presenze allo stadio visto contro i gallesi (meno di 40.000 tifosi)? "Fisiologico: si giocava nel tardo pomeriggio di sabato. Per chi arriva da fuori non certo il massimo. E i 50.000 di domenica, proprio considerando questo aspetto, sono una vittoria. Una cosa è certa: al termine della gara, i giocatori faranno come sempre il giro di campo per ringraziare i nostri sostenitori. Gli ho chiesto di farlo sempre, qualsiasi sia il risultato".
Affrontare l'Irlanda, la seconda forza del rugby planetario, sfidandola lì dove pochi osano. Tutto ciò con la responsabilità di cancellare i ricordi di Scozia e Galles. L'ultima vittoria degli azzurri in casa, al Sei Nazioni, risale al 2013, proprio contro il XV del Trifoglio. Troppa, davvero troppa acqua sotto i ponti.

La squadra azzurra: Jayden Hayward; Edoardo Padovani, Michele Campagnaro, Luca Morisi, Angelo Esposito; Tommaso Allan, Tito Tebaldi; Abraham Steyn, Maxime Mbanda, Jimmy Tuivaiti; Dean Budd, Federico Ruzza; Simone Ferrari, Leonardo Ghiraldini (c), Andrea Lovotti. A disposizione: Luca Bigi, Cherif Traoré, Tiziano Pasquali, David Sisi, Alessandro Zanni, Guglielmo Palazzani, Ian McKinley, Tommaso Castello. 
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