Skate, Sky Brown e le sue baby sorelle sul podio a Tokyo

Skate, Sky Brown e le sue baby sorelle sul podio a Tokyo
di Giacomo Rossetti
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Giovedì 5 Agosto 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:22

Il Giappone non è un Paese per vecchi. O almeno non lo è quando si tratta di affrontare rampe e salti con uno skateboard. E così, dopo il podio olimpico più giovane di sempre nello street femminile (42 anni in tre), la sostanza non cambia nel park: se si sommano le età delle tre medagliate di ieri, si arriva a 44 primavere. E questo è solo ‘colpa’ della 19enne giapponese Sakura Yosozuni, vincitrice dell’oro: la nipponica Kokona Hiraki e la britannica Sky Brown (una 12, l’altra 13 anni), rispettivamente argento e bronzo, sarebbero due bambine in qualunque altra disciplina. Ma la bellezza dello skateboard sta proprio nella sua anima fanciullesca: quando negli anni Sessanta in California i surfer inattivi d’inverno s’inventarono (si narra) un modo per sfrecciare non più sulle onde, ma nella giungla urbana, erano appena dei ragazzi.

SKY BROWN, UNA TREDICENNE CHE HA GIA’ VISSUTO PIU’ VITE

La stragrande maggioranza dei lettori si sentirà anziana nel sentire la data di nascita di Sky Brown: 12 luglio 2008. A un’età in cui le sue coetanee si preparano ad andare in terza media, la skater con il nome del cielo ha già girato mezzo mondo per le gare, conta più di un milione di follower su Instagram e vanta il tifo di due grandi paesi. Da una parte la Gran Bretagna di suo padre, dall’altra il Giappone, terra della mamma e dove anche Sky è nata. La piccola ha iniziato a dover gestire la fama globale già a dieci anni, quando si parlava di lei di una versione al femminile di Tony Hawk (il più grande skater di tutti in tempi). Neanche dopo il terrificante botto in allenamento di giugno 2020 la fenomenale anglo-nipponica ha rallentato nella sua corsa alla grandezza. E sì che il referto avrebbe fatto svenire qualunque genitore un minimo impressionabile: fratture al cranio, un polso e una mano rotti, un occhio nero. "Sky è fortunata a essere viva", il commento di papà Stewart.

Lei, commovente nel lettino dell’ospedale, col pollice alzato tranquillizzava i fan: “Mi dispiace avervi fatto spaventare”.

C’E’ UNA BARBIE ISPIRATA A LEI

Il sorriso perenne e accattivante ha fatto della piccola Brown il testimonial ideale per tanti brand: non solo, la skater ha goduto dell'onore di avere una Barbie ispirata a lei, con le scarpe basse e ovviamente una tavola rosa. Sky ha poi un fratellino di nome Ocean, che proprio nell'acqua dà il meglio di sé: i due fratelli amano surfare insieme quando il piccolo della famiglia (ha solo 9 anni…) non si allena sullo strumento che ha reso celebre la sorella. L’anno scorso la skater ha anche firmato un libro dal titolo eloquente: “Sky’s the limit”.

IL GIAPPONE TIFAVA ANCHE PER LEI

Mentre ieri sfrecciava per le rampe dell'impianto di Tokyo, Brown pareva una formichina che schizzava da una parte all'altra. La mini-atleta, dopo due cadute che le avevano compromesso la caccia al metallo più prezioso, si è presa il bronzo a suon di flip: “E’ stato un finale folle, mi sento benedetta a essere qui”. Il Giappone ha gioito per sua medaglia, che ha in parte lenito il dolore per la caduta di Misugu Okamoto: la numero uno al mondo, 15 anni, ha lasciato l'impianto in lacrime dopo l'errore che le è costato l'oro. Ma vedere tutte le sue rivali circondarla con un abbraccio di gruppo ci ricorda che si tratta - prima di tutto – ancora di bambini (o poco più): basta che si divertano e hanno già vinto.

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